Di Alfonso Senatore
Stiamo andando a votare con una legge dal nome inverecondo e impronunciabile, “Porcellum”, che decreta in partenza l’inutilità del voto di febbraio.
Con tale legge nessuno potrà vincere alle prossime elezioni ma dovrà fare pappa e ciccia con l’avversario elettorale del giorno prima e tentare un fritto misto di governo .
Un regalo alla miriade dei partitini, ricattatori, alla faccia del bipolarismo, ai cosiddetti aghetti della bilancia, ai doppi forni e alle ammucchiate erotiche che, si sa, non portano mai bene al Paese reale, perché quando si sommano propositi divergenti di solito la somma è zero, cioè il poco o il nulla.
Dunque votiamo vergognandoci della situazione e del sistema elettorale, per restare nella situazione presente, con maggioranze strane e incapaci di tutto.
Si sta allestendo una fiction elettorale per lasciare, come il Gattopardo tutto come prima.
Ci stanno prendendo per i fondelli. E in queste situazioni c’è pure chi ha fatto delle primarie farse da palcoscenico.
A che servono questi giochi di simulazione?
E quel Presidente della Repubblica che fra poco sloggerà che sta a fare sul Colle?
E ci lamentiamo che gli italiani votano Grillo o Storace –fanno bene- o ancora non votano affatto, perché a chi dare la mano diritta non si sa.
Difatti il Governo che ci ha preceduto anche se con tecnici sottratti al voto elettorale, (così doveva essere ma non lo è stato, vedi, Monti!), non ha dimezzato i parlamentari e i costi della politica, non ha abolito del tutto le Province, non ha abolito le Regioni né risanato un tubo, non hanno varato nemmeno regole elettorali decenti per far funzionare la democrazia.
Diteci, quindi, perché gli italiani dovrebbero andare al voto, con che spirito, con quale prospettiva?
Bella la vita, per noi italiani, tra voto inutile e governo dannoso. E fuori, con la crisi, piovono mazzate da orbi.
Cava de’ Tirreni, li 02/02/2013
avv. Alfonso Senatore