Da uff.stampa Lipu
ROMA – Rilanciare le aree protette, fermare il consumo di suolo, pianificare le fonti di energia rinnovabile, salvare la rete europea per la biodiversità, rendere le città più naturali, difendere le specie selvatiche dalla caccia insostenibile e dal bracconaggio, formare nuovi giovani ecologisti. Sono alcune delle 12 proposte del documento “La tutela della natura per un paese migliore” che la LIPU-BirdLife Italia ha inviato oggi ai candidati premier delle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio e pubblicato sul sito web www.lipu.it.
“Chiediamo che il rilancio del Paese – scrive il presidente LIPU Fulvio Mamone Capria – non si limiti al governo delle questioni economiche e finanziarie, ma si rivolga all’integralità dei problemi che affliggono la nostra società, tra cui quelli delle questioni naturalistiche e ambientali, che sono prioritarie per una costante crescita sostenibile dell’Italia nel rispetto degli indirizzi europei, e un grande progetto nazionale per i giovani e il volontariato”. Tra le 12 proposte LIPU, grande attenzione è posta sulla difesa della biodiversità: una riforma della Valutazione di incidenza, che permetta maggiore tutela dei siti della rete Natura 2000; il rilancio delle aree protette, valorizzandone la mission di conservazione della natura e aumentando le risorse economiche per la loro gestione; un impegno per una riforma “verde” della Pac (Politica agricola comune) che garantisca la difesa della biodiversità degli ambienti agricoli e delle specie di uccelli, le più colpite dal declino; la protezione degli uccelli marini e la tutela della biodiversità urbana, con l’adozione di una legge nazionale per la tutela degli alberi e misure per la mitigazione dell’impatto sulla fauna di infrastrutture, edifici con vetri ed elettrodotti. Gli altri punti del documento chiedono di fermare il consumo di suolo agricolo e naturale, nuove linee decisionali per l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Ancora, una maggiore tutela per le specie cacciabili, a partire dalla netta riduzione della stagione venatoria e del divieto di caccia per le specie in difficoltà e un Piano nazionale contro il bracconaggio. Un punto specifico è dedicato al tema dei Centri recupero della fauna selvatica, con richiesta di riconoscimento formale e supporto di risorse, perché occorre difendere anche la “sanità” degli animali selvatici, in quanto patrimonio indisponibile dello Stato, non lasciando solo al volontario il pesante onere che ne deriva. Attenzione viene posta infine sull’educazione ambientale (con lo stanziamento di fondi per le scuole) e misure per favorire il volontariato e le donazioni alle Onlus.
“E’ un documento ricco ma preciso, concreto – prosegue il presidente LIPU – e rappresenta un punto di vista diverso sulla crisi del Paese, che è complessa e articolata. Siamo convinti che la crescita dell’Italia debba passare da una sua maturazione complessiva che includa la capacità di rispettare e preservare le proprie ricchezze, ottemperare agli obblighi internazionali anche in campo naturalistico, dare un’immagine migliore di sé e un significato più profondo a taluni valori”.
“Proprio per questi motivi – conclude Mamone Capria – chiediamo ai candidati premier un impegno concreto, integrando i loro programmi e l’impegno parlamentare con le nostre proposte in favore dell’ambiente e dei cittadini. Per conto nostro, ci impegniamo sin da ora a svolgere un attentissimo monitoraggio della prossima legislatura, convinti che il Governo del Paese sia una cosa molto seria anche per quanto attiene la difesa della natura”.