ANCE: patto per l’edilizia

 

 

Da Remo Ferrara

SALERNO – Un “Patto di settore” per condividere percorsi e obiettivi, arginare la crisi e riavviare la crescita. È la proposta che ANCE Salerno e sindacati di categoria lanciano congiuntamente alle istituzioni politiche salernitane.

Sabato 26 gennaio alle ore 10,00 presso l’Hotel Mediterranea a Salerno primo incontro per definire una strategia congiunta che  consenta di avviare azioni atte a rilanciare un settore che nella realtà salernitana incide per quasi un quinto sul PIL. «Un territorio – si legge nella lettera-invito trasmessa alle istituzioni territoriali e firmata congiuntamente da Antonio Lombardi (ANCE Salerno), Luigi Ciancio (FENEAL UIL), Ferdinando De Blasio (FILCA CISL) e Luigi Adinolfi (FILLEA CGIL)da ANCE – diventa forte e competitivo solo se i governi locali, con unità di intenti, assumono, con concretezza, il ruolo che compete alla Politica dando risposte serie e concrete alle richieste che pervengono da un intero comparto».L’obiettivo degli edili uniti – con questo incontro e le ulteriori iniziative che seguiranno – è richiamare la classe politica alle proprie responsabilità nella pianificazione di strategie serie e concrete in grado di «incidere positivamente nelle dinamiche produttive soprattutto in un momento così particolare di recessione».«Lo sviluppo ed il benessere di un territorio – si legge ancora nella lettera – non possono prescindere dal recupero e dalla riqualificazione del patrimonio architettonico e ambientale e dal rilancio delle Infrastrutture. Occorre lavorare organicamente su tematiche importanti, quali l’allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità, le difficoltà di accesso al credito, la programmazione dei finanziamenti Europei per le annualità 2007-2013 e 2014-2020 ridefinendo, nel più breve tempo possibile, una nuova strategia di sviluppo e rilancio del settore. Abbiamo bisogno di ritrovare lo spirito che nel dopoguerra ci ha condotti alla ricostruzione e al boom economico, dobbiamo assolutamente evitare che altri posti di lavoro persi si trasformino in drammi familiari e sociali».La proposta è partire dall’esistente e da quanto può essere immediatamente cantierato: « Ci sono tante infrastrutture, ferme per una miriadi di motivi, che sono cantierabili in tempi rapidi».Quindi l’appello a sindaci, politici, rappresentanti istituzionali, perché partecipino all’evento del 26 gennaio anche in vista di «una manifestazione che intendiamo programmare entro la prima decade di febbraio per ricordare a tutti che “Se riparte l’edilizia, riparte lo sviluppo  –  Se muore l’edilizia muore il Paese”».

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