Alfonso D’Alessio
“La famiglia è la cellula originaria della vita sociale. È la società naturale in cui l’uomo e la donna sono chiamati al dono di sé nell’amore e nel dono della vita. L’autorità, la stabilità e la vita di relazione in seno alla famiglia costituiscono i fondamenti della libertà, della sicurezza, della fraternità nell’ambito della società. La famiglia è la comunità nella quale, fin dall’infanzia, si possono apprendere i valori morali, si può incominciare ad onorare Dio e a fare buon uso della libertà. La vita di famiglia è un’iniziazione alla vita nella società.” Questo leggiamo nel Catechismo della Chiesa Cattolica, e la ricchezza di ogni parola risulta evidente anche per gli orbi. Certo non ha la stessa chiarezza per il “cieco volontario” quello cioè che deliberatamente sceglie di non cogliere la portata di ciò in cui s’imbatte. Per questo la comunità politica fa fatica ad onorare ed assisterla, stenta a tutelare la stabilità del vincolo coniugale e dell’istituto familiare, e non attua strategie che inducono all’esaltazione della vita attraverso i figli. Per non parlare poi del mondo economico. La Chiesa si mobilita per impedire l’apertura degli esercizi commerciali anche di domenica. Ed è subito polemica in nome di una scelta, così riduttivista dell’uomo e della famiglia, che dovrebbe, questa sì, impressionare. In un momento di crisi, anche lavorare la domenica è utile, si afferma. Il trionfo del soldo sulla dignità umana, salvo poi rivendicare tale dignità in seguito, quando cioè ci si accorgerà del fallimento anche antropologico che consegue a tali dissennate opzioni. La famiglia va difesa pure nelle piccole cose, anche nelle nostre comunità parrocchiali. Vi immaginate quale scempio sarebbe per esempio, se oggi nelle chiese invece di festeggiare la Solennità di Cristo Re tutti insieme come famiglia di famiglie, con qualsiasi altra iniziativa, anche ritiri spirituali di ogni sorta, si impedisse alla famiglia di stare insieme? Sarebbe una festa monca e certamente non desiderata dal Signore della vita. Così come, a volte e certo in buona fede, si corre il rischio di impegnare taluni fedeli disponibili talmente tanto da separarli di fatto dal resto del nucleo familiare. Non andrebbe bene neanche questo. Attenzione dunque! La famiglia va difesa a 360 gradi.