ANGRI – Nella mia ormai lunga attività di cronista giudiziario ne ho visto di tutti i colori, dai casi della delinquenza più efferata a quelli della collusione tra politica-imprenditoria-malavita, ma un caso come quello che sta travolgendo l’ineffabile sindaco di Angri sinceramente non lo avevo mai visualizzato sulla mia strada. E’ una vicenda dalle sfaccettature molto complesse ed articolate. Premetto subito che qui non è assolutamente in discussione la provata professionalità e la irreprensibilità del sindaco di Angri Pasquale Mauri. Del resto il solo pensare che un sindaco possa deliberatamente chiedere l’assunzione del proprio figliuolo Roberto in cambio di una convenzione per l’affidamento diretto alla Soget del servizio per la riscossione di Ici e Tarsu mi sembra come se il sindaco, noto e stimato professionista, si sia incautamente mosso credendo di trovarsi nel bel mezzo della “repubblica delle banane” con tanto di sudditi con l’anello appeso al naso. Non posso crederci, anzi mi rifiuto di credere che possa essere accaduta una cosa del genere. E’ talmente allucinante che semmai fosse vera bisognerebbe punire il sindaco Mauri non con un processo ma con una pubblica tortura medioevale come il “bastinado”. Il bastinado consisteva nel percuotere ritmicamente e senza troppa violenza la vittima sotto le piante dei piedi con una canna flessibile. Il carnefice doveva essere particolarmente abile, per prolungare la tortura per parecchie ore prima che sopraggiungesse lo “sfinimento psicologico” del condannato. Dunque sarà accaduto altro, veramente molto altro per far lanciare il pm Roberto Lenza in una ricostruzione dei fatti talmente meticolosa da sfiorare la non credibilità. Fortunatamente per Mauri il gip Alfonso Scermino ha ritenuto il comportamento del sindaco (nonché consigliere provinciale dell’UDC) improntato all’assoluta buona fede ed ha dichiarato priva di fondamento la richiesta degli arresti domiciliari. Ora sarà necessario seguire con attenzione l’esito del ricorso già interposto dal pm per capirne di più. Sullo sfondo della vicenda resta, però, una sensazione molto brutta, forse anche sgradevole, che può essere soltanto una sensazione e nulla più. Vado dicendo da tempo che in provincia di Salerno stiamo assistendo ad una sorta di aggressione concentrica della magistratura a carico di alcune e ben individuate amministrazioni locali di centro destra. Delle due l’una: o quelli di centro destra sono tutti delinquenti e tutti quelli del centro sinistra sono tutti degli angioletti, o qui gatta ci cova. Prima Pagani, poi Scafati, ora Angri; e guarda caso si tratta di tre paesi in cui i sindaci hanno stravinto le elezioni amministrative ed anche quelle per un seggio a Palazzo Sant’Agostino; con un Gambino che addirittura dopo le provinciali ha stravinto anche le regionali. Insomma chi per un verso e chi per l’altro sono finiti tutti e tre nei guai in maniera quasi demenziale, sempre che le accuse risibili vengano confermate. Sarei quasi indotto a pensare, ma cerco di scacciarlo via dalla mia mente, che in tutto l’agro nocerino-sarnese faccia tendenza il “beraldo-pensiero” per riportare agli onori della cronaca l’azione investigativa del tenente Marco Beraldo promotore dell’inchiesta “Linea d’ombra” che recentissimamente sembra essere stato promosso ed inviato nel nucleo operativo di Salerno. Il quadro generale appare molto fosco, quasi come se scosse dall’inchiesta madre di Pagani tutte le forze dell’ordine si siano messe prepotentemente in azione. La buccia di banana sulla quale sembra sia scivolato il sindaco di Angri mi appare veramente come un tentativo maldestro di smantellare un’altra comunità che opera laboriosamente in un territorio molto difficile. E’ vero che per i figli, a volte, si fanno le fesserie più eclatanti; ma è altrettanto vero che i figli dei personaggi politici ed istituzionali non devono essere costretti a morir di fame.
direttore: Aldo Bianchini
Ma lei si è chiesto,caro Bianchini,lo stesso servizio per quale percentuale di costi è stato aggiudicato dal Comune di Cava dei Tirreni,alla stessa Ditta? Sembrerebbe che la percentuale di incremento ad Angri non stia su una sola mano.
Ad Angri, a voler dire tutta la verità e non solo la metà di sinistra, il servizio aggiudicato è più esteso di quello di Cava, consistendo non solo nel censimento, ma anche nell’accertamento e nella riscossione. Leggetevi le carte, prima di lanciarvi nel gioco del piccolo pm.
Egregio direttore, una domanda però me la sono posta anche io…ma lei invece le carte se le è lette ? No, perché lei dice che il servizio offerto a Cava dei Tirreni è ridotto rispetto a quello di Angri. E questa notizia nei fatti e nella pratica dove l’ha accertata?
La delibera del Comune di Cava e sostanzialmente simile a quella di Angri e quindi il carico di lavoro differente lei da dove lo evince?
Vi è inoltre da aggiungere che nei fatti la Soget opera sul territorio utilizzando, locali comunali, banche dati comunali e i ragazzi assunti sono ovviamente di Angri e non è difficile comprendere attraverso quale canale possono essere giunti all’assunzione temporanea per questo lavoro, visto che non c’è stato un bando pubblico o una selezione chiara.
E poi perché tutto questo deve considerarsi lecito e accettabile, e invece un normale bando di gara dobbiamo considerarlo anomalo o non necessario ? Lei afferma che il lavoro a Cava dei Tirreni è minore, ora ammesso che fosse vero (e non lo è) non sarebbe stato meglio sedare ogni dubbio effettuando il contratto attraverso il bando pubblico ? Inoltre il bando avrebbe messo al riparo da qualsiasi accusa l’assunzione del figlio del Sindaco, che tra l’altro prima il Sindaco ha dichiarato più volte non vera e poi invece è risultata vera, e il figlio è stato costretto al licenziamento.
Inoltre Lei dice “I figli dei personaggi politici ed istituzionali non devono essere costretti a morir di fame”, assolutamente per carità…e quindi ? me la spieghi cortesemente quest’affermazione, se fosse vero che c’è stato uno scambio Soget e il Sindaco (uno scambio che il PM chiama “corruzione) dovremmo derubricarla a normale procedura di assunzione ?
Voglio dire nel suo lungo articolo si evince chiaramente che lei adombra l’esistenza di un’azione distruttrice da parte della magistratura nei confronti delle amministrazioni di centro destra.
Ma questa è una considerazione che serenamente può avanzare un soggetto politico, mentre ad un giornalista, ancor più se direttore va conferito l’incarico più oneroso ma anche più onorevole dell’accertamento della verità di cronaca (quella giudiziaria la lasciamo ai giudici)
Se vuole rispondere sufficientemente che a “Cava dei Tirreni la Soget lavora di meno”…non faccia il giornalista.
Sennò apparirà a tutti una specie di portavoce del centro-destra che tende di difendere dall’ipotesi di accusa per corruzione un sindaco con la “sua” semplice considerazione che “non si può credere” che il sindaco abbia fatto assumere il figlio in cambio dell’affidamento diretto di un incarico milionario (stando ai dati ufficiali il consiglio comunale ha votato debiti accertati certificati dalla Soget per 20 milioni di euro e l’eventuale percentuale per la Soget sarebbe ovviamente 5 milioni di euro + iva)
Eh ! Lei non ci può credere ma questa non è una difesa, perché molti cittadini a differenza di lei caro direttore invece non fanno nessuna fatica a crederci. Anche perché la maggioranza dei cittadini crede nell’esistenza del malaffare in politica al punto da non concedere alcuna capacità salvifica ai politici, visto che come certamente saprà le percentuali del non voto restano intorno al 50%.
E come le ho già detto non è neanche una risposta da giornalista perché dire che non ci può credere non la pratica delll’accertamento della verità di cronaca.
Se la vuole dare una risposta da giornalista vada a farsi dare le determine di Cava dei Tirreni le confronti con quelle di Angri, ne verifichi il risultato e il carico di lavoro, controlli come stanno lavorando ad Angri e come hanno lavorato e stanno lavorando a Cava . Ne quantifichi l’effettivo costo non si limiti a sufficienti affermazioni, tra l’altro utilizzate anche da Mauri all’indomani della notizia che a Cava si pagava il 13,80 con il bando pubblico e ad Angri il 25,00 + iva senza bando, perché i milioni in ballo sono davvero tanti, e poi mi creda l’impianto di recupero della maxi evasione delle tasse perpetuata da 3 grandi produttori industriali del posto, sarebbero state facilmente smascherate con delle semplici raccomandate emesse dal Palazzo di Città con enorme risparmio di costi per aggi e costi legali. Questo sempre perché lei sottolinea la capacità di amministrare degli amministratori che difende, mentre per me sembra più rilevante la capacità di questi di raccogliere consensi finendo col confondere consensi con capacità a governare bene.
Ma voglio dirle che io l’ho fatto, e non sono giornalista, mentre lei è anche uno bravo !!
Ho verificato che i contratti e i carichi di lavoro sono sostanzialmente uguali, a fronte di incassi praticamente doppi. E parliamo di milioni !
Ho verificato che l’amministratrice della Soget Maria Piccolo è già stata rinviata a giudizio per diversi capi d’accusa oltre a quello di corruzione insieme a funzionari-ammistratori del comune di Taranto. Per uno dei funzionari, l’unico ad essere stato arrestato con l’accusa anche di corruzione perché aveva fatto assumere il figlio presso la Soget. Ho verificato inoltre anche che il servizio di rilevamento offerto dalla Soget è di scarsissima qualità pagato carissimo e di cui non potremmo ricavarne gran che come banca dati per il futuro, visto che i rilevamenti sono imprecisi, incompleti e fatti in buona parte da soggetti non titolati (ragionieri e diplomati al posto di soggetti abilitati a queste funzioni per esame di Stato come geometri, architetti e ingegneri). Ho verificato (e rientra anche questo nei capi d’accusa) che la Soget si avvale anche di banche dati in possesso del Comune e di locali Comunali che nei fatti fa aumentare l’aggio oltre il consentito presunto.
Insomma io ho verificato quanto dico, lei no, io non faccio il giornalista lei si..
è la sua risposta è sbagliata…ne pensi un’altra.
il direttore Bianchini eletto difensore dei politici .ci ha stancato con queste sue difese di ufficio . forse i magistrati nulla possono darle nel mentre i politici qualche favore possono farglielo ?
cittadino, non credo che il direttore faccia conti se mal rendono l’immagine di politici a lui caro. io pensavo che il direttore fosse imparziale, ma devo rendermi conto che mi sono sbagliato.
Mi sembra un articolo lucido, sensato, aderente alla realtà dei fatti. Non la difesa di alcuno, se non di tutti, delle libertà costituzionali di ciascuno. Certa sinistra pseudo rivoluzionaria condanna senza leggere nemmeno gli articoli, o le motivazioni, o le sentenze. Il vecchio vizietto dei talebani del pugno chiuso, inclini alla forca, siempre, o quasi siempre.
Carissimo Giann-Andrea, mi è stato sufficiente leggere il primo capoverso del suo sproloquio per capire che Lei si è lanciato a testa bassa contro il giornalista Bianchini che secondo Lei non ha letto le carte della Soget per quanto riguarda l’offerta in ribasso per Cava. Nella certezza che Bianchini (lo conosco bene!!) non risponderà mai, Le rispondo io per dirLe che certamente non le ha lette. Difatti Bianchini nel suo articolo (che Lei, caro Giann-Andrea, non ha letto nella maniera giusta !!) non parla affatto della Soget intesa come società nè dell’offerta per Cava. Bianchini nel suo articolo fa soltanto delle considerazioni sulle inchieste giudiziarie che stanno investendo il cenrto-destra dell’Agro, anzi afferma che lo stesso Mauri se colpevole deve essere punito con la tortura del “bastinado”. Scusi, caro Giann-Andrea, ma che vuole di più, che Bianchini scriva con la sua penna e con le sue idee ? E’ già tanto che il direttore pubblichi tutti i commenti, anche quelli più duri nei suoi confronti, e per questo suo senso democratico (non doveroso!!) dovremmo tutti ringraziarlo. Al prossimo commento.