‘’ IL GIUSTO PROCESSO CIVILE ALLA RICERCA DELLA RAGIONEVOLE DURATA E DELLA RAGIONEVOLE QUALITA’ . ’’

 

Pietro Cusati

COMMA 2 –RUBRICA DI INFORNAZIONE GIURIDICA  a cura di PIETRO CUSATI.

Su iniziativa del Centro Studi dell’avvocatura civile italiana,nella collana dei ‘’Quaderni’’ ,sono stati pubblicati gli atti del ‘’Primo Rapporto sulla giustizia in Italia’’,organizzato a Roma,nell’Aula Magna della Corte di Cassazione,il 2 e 3 marzo 2012,dall’Unione Nazionale delle Camere civili e dal Centro Sudi dell’Avvocatura civile italiana. Il   titolo di questo Primo rapporto  sulla giustizia civile in Italia è molto eloquente :’’ Il giusto processo civile alla ricerca della ragionevole durata e della ragionevole qualità.’’Atti molto interessanti, con relatori qualitativamente di alto livello ,nel  panorama della giustizia civile Italiana,circa cinque milioni di giudizi  pendenti. Il problema è quindi duplice,non solo quello della ragionevole durata ,ma anche quello della ragionevole qualità. Perché questa seconda parte del titolo?Ascoltiamo l’autorevole opinione dell’Avv. Renzo Menoni da Parma ,Presidente dell’Unione Nazionale delle Camere Civili nonché del Centro Studi dell’Avvocatura Civile Italiana: ‘’Perché ci pare che oggi tutta l’attenzione della politica,e anche di gran parte della Magistratura e dell’Avvocatura sia concentrata solo o quasi,sulla ragionevole durata. Se questo fosse l’unico problema la soluzione sarebbe semplicissima. Il problema invece è quello di conciliare la ragionevole  durata con la ragionevole qualità’’. Il fatto che ci sia in Italia una giustizia che funziona ‘’ a macchia di leopardo ‘’,come ha detto qualche anno fa il Presidente del CENSIS,è particolarmente significativo ,un elemento su cui si deve riflettere. Anche  la mancata  approvazione della riforma dell’ordinamento forense incide  sul funzionamento della giustizia ed in particolare di quella civile. Il Primo Presidente della Corte di Cassazione Dott. Ernesto Lupo nella sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario ha affermato:’’ Vi è un’altra singolare anomalia italiana che va posta in evidenza,quella della quantità di avvocati: quasi 240.000,il maggior numero per abitanti in Europa.Se,in generale,in un libero mercato di servizi,la moltiplicazione del numero degli operatori costituisce un dato positivo,nel settore specifico della giurisdizione,occorre verificare se la sovrabbondanza di avvocati sia funzionale a soddisfare le esigenze di giustizia dei cittadini,o non costituisca,a sua volta,fonte di un eccesso di domanda di giustizia non più rispondente a tali esigenze’’.  In conclusione dalla lettura degli atti emerge un ‘’raggio di luce ’’ per invertire il trend e dimostrare che non solo è doveroso,ma anche  possibile far funzionare la giustizia civile, basta assumere informazioni da chi opera concretamente  negli uffici giudiziari,pur con tutte le carenze di uomini e di mezzi ben note.

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