Tribunale Sala C.: salvagente dal Senato

Antonio Citera

SALA CONSILINA – Dopo mille proteste ed altrettanti attacchi incondizionati a Governo e politica, ecco che finalmente da Roma giungono segnali di apertura verso quella che da tutti è stata considerata una misura autolesionista e dannosa per i cittadini. La Commissione Giustizia del Senato, ha dato parere favorevole condizionato all’accoglimento delle proposte , inerente il Decreto Legislativo riguardante l’organizzazione degli uffici giudiziari e in particolare sulla posizione del Tribunale di Sala Consilina, inserito nell’elenco dei presidi da accorpare. Tale decisione, non vincolante per il Governo, apre uno spiraglio sulla probabile salvezza della Giustizia nel Vallo di Diano.  Ora la palla ritorna nelle mani del Ministro Severino, che dovrà entro un mese  accogliere o meno l’indirizzo dettato dalla Commissione di chiaro stampo politico. La Commissione, ha infatti approvato il provvedimento del governo, ritenendo tuttavia che l’Esecutivo “non si sia strettamente attenuto, nell’individuazione degli uffici da mantenere o da sopprimere, a tutti i criteri di delega disattendendo di fatto alcuni dei principi indicati  nella legge delega che impongono, da un lato, di tenere conto delle specificità territoriali del bacino di utenza anche con riguardo alla situazione infrastrutturale”. Nel lungo testo a motivazione del proprio parere – ha ritenuto inoltre “che ai fini della soppressione non si sia tenuto in adeguato conto né del rapporto tra i costi attuali relativi a ciascun ufficio di primo grado e quelli eventualmente necessari per modificare o ricollocare le sedi di destinazione, né della effettiva disponibilità ed idoneità delle strutture immobiliari delle sedi accorpanti, né delle gravi diseconomie derivanti dalla mancata utilizzazione conseguente alla soppressione e all’accorpamento di strutture già realizzate e che resterebbero prive di specifico utilizzo”.Erano  presenti per il governo i sottosegretari alla Giustizia Malinconico e Mazzamuto. – La Commissione,ha espresso quindi parere favorevole al Decreto, ma subordinato all’accoglimento di alcune specifiche condizioni e di alcune modifiche con riguardo ai tribunali. Tra queste vi è la condizione che siano mantenuti “in considerazione della specificità territoriale del bacino di utenza e dell’incidenza eccessiva sui costi dell’amministrazione della giustizia che sarebbero indotti dalla loro soppressione” i tribunali di Bassano del Grappa, Pinerolo, Chiavari, Crema, Sanremo, Urbino, Sala Consilina e Lagonegro. Altri sei tribunali (Caltagirone, Sciacca, Lamezia Terme, Rossano, Castrovillari e Paola) vanno invece mantenuti “in ragione del tasso di impatto della criminalità organizzata”. Ripescati infine – sia per specificità territoriale che per impatto di criminalità organizzata – i tribunali di Lucera, Cassino e Vigevano. Da salvare 17 su 37 quindi, un numero che secondo gli esperti è ancora troppo alto se si considerano gli schemi propri della spending review. Tuttavia il parere di Senato e Camera sul Decreto governativo, come noto, è obbligatorio ma non vincolante. “Ora sta per pronunciarsi la Commissione Giustizia della Camera  che molto probabilmente  non stravolgerà le carte in tavola, sarà poi la Ministra a valutare e decider e le sorti, di una geografia giudiziaria non certamente a misura di cittadino.

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