Piccoli Comuni/1: Valle dell’Angelo un comune da abolire ?

ALDO BIANCHINI

L’abolizione dei comuni con meno di mille abitanti è’ l’argomento del giorno. Il caso clamoroso di Valle dell’Angelo.

L’Italia, il nostro Paese, è conosciuto nel mondo intero come “Il Bel Paese”. E non soltanto perché dalle Alpi alla Sicilia è stupendamente bello ed affascinante. Il nostro è ritenuto il bel paese perché da noi, e solo da noi, ci si impiega un minuto per creare un ente, una istituzione, un qualsiasi postificio con tanto di consigli di amministrazione, consiglieri, assessori, direttori generali, project manager, portaborse, marketing-men, addirittura gli esperti nella diffusione della “sciuscella” (il carrubo!!) nostrana, ma ci vogliono decenni e decenni per sopprimerne uno soltanto. Eppure ci si rende conto che subito dell’assoluta inutilità di alcuni apparati pubblici, e se ne parla anche a livello pubblico e popolare, purchè non si tocchi il paesello o la città in cui si è nati, si vive e si lavora. Il recentissimo decreto del governo che dovrà, comunque, essere convertito dalle Camere prevederebbe l’abolizizone dei Comuni con una popolazione al di sotto dei mille abitanti. Apriti cielo, tutti (almeno quelli dell’opposizione) gridano allo scandalo, per loro nessun paesello deve essere toccato, nonostante la crisi impazza e sta per toccare anche i due colossi europei come la Francia e la Germania. Nel Bel Paese, invece di pensare al sodo, si cerca soltanto di alzare le barricate, alla faccia del contenimento della spesa pubblica. Anche noi giornalisti siamo responsabili della cattiva interpretazione del messaggio che qualunque Governo deve lanciare ai suoi cittadini in un momento così difficile. A cominciare dai titoli la stampa sbaglia, si utilizza la parola “rischio” per i comuni da abolire invece di utilizzare la parola “esigenza” per le esternazioni senza senso dei tanti politici (a cominciare dai Valiante!!) che pretenderebbero addirittura gli Stati Generali del PD. Si, perché qui non si tratta più di “un rischio” per i paesi con una popolazione al di sotto dei mille abitanti, ma di un’esigenza di contenimento dell’imponente spesa pubblica, nell’interesse di tutti. Vi faccio un esempio, perché anche i giornalisti devono portare degli esempi. Prendo in esame Valle dell’Angelo che, solo casualmente, è il paese che ha dato i natali al deputato Barbato Iannuzzi detto “Tino”, esponente nazionale molto valido della sinistra. A Valle dell’Angelo (stupendo paesino dell’alta valle del Calore) risiederebbero circa 314 persone. I vallangiolesi sono fieri delle loro tradizioni, del loro Santo Patrono “Barbato” che cade il 31 luglio e dei loro luoghi di cultura ed anche della loro frazione Pruno; e chi vuole toccarli!! Va però detto che negli ultimi trent’anni è sceso da 1.644 a 314 abitanti, con un indice di 8,7 cittadini per kmq di territorio. Mi risulta, ma potrei tranquillamente sbagliarmi, che nelle ultime elezioni sono andati al voto non più di 130 elettori per eleggere un sindaco, un consiglio comunale e, conseguentemente, delegare alcuni assessori. Ma c’è di più. Alcuni consiglieri sono stati delegati per i più diversi incarichi: dalla comunità montana al patto territoriale, per finire al consorzio di bacino ai vari enti ed entucoli ed alle numerosissime commissioni presenti sul territorio. Tutti incarichi rigorosamente gettonati. Insomma un paesino di 314 anime, con 130 votanti e con un a maggioranza che ha vinto con una settantina di voti e che gestisce la cosa pubblica a suon di incarichi da distribuire anche a qualcuno della minoranza, tanto per rimanere in tema e per non scontentare nessuno. Ovviamente in tutto questo l’on. Iannuzzi non c’entra nulla, ma è anche superfluo rimarcarlo. Basta, però, che non si intestardisca come tantissimi altri a difendere l’indifendibile. Andrebbe contro la storia chiunque facesse una cosa del genere. Eppure qualche barlume di lucidità la politica l’aveva già avuto. Risale ad una trentina di anni fa l’idea della Città Vallo che doveva comprendere e raggruppare tutti e 19 i comuni del Vallo di Diano, la cosa non andò avanti perché dovevano essere aboliti 18 sindaci, 18 consigli comunali, 18 giunte e almeno una sessantina di delegati nelle varie istituzioni. Ha cercato una decina di anni fa di riproporre la cosa Carmelo Bufano di Polla con la richiesta di una legge istitutiva regionale previa sottoscrizione popolare, ma neppure in questo caso si è andati avanti. Perccato! Ora che le leggi di mercato impongono a tutti durissimi sacrifici economici, soprattutto nel contenimento della imponente spesa pubblica, assistiamo al triste balletto di molti politici che, incuranti della storia, diventano convinti assertori di progetti insostenibili ed antistorici.


21 thoughts on “Piccoli Comuni/1: Valle dell’Angelo un comune da abolire ?

  1. Bianchini è stato troppo buono a mettere il punto interrogativo al titolo. Io lo toglierei subito. Altro che storie.

  2. Ho letto proprio poco fa sul Roma-Cronaca un intervento dell’on. Iannuzzi a difesa dei piccoli comuni. Però non parla del suo comune, si nasconde perchè non ha ancora letto il pezzo di Bianchini.

  3. Ottimo intervento questo di Bianchini. Come spesso ho modo di leggere. Sono perfettamente allineato con lui, c’è bisogno di evitare tutte queste costose enfatizzazioni del potere per il poitere. Da cittadino dico basta.

  4. Ha ragione Bianchini, qui nessuno vuole toccare le tradizioni, i costumi, l’appartenenza. Qui si tratta di contenere drasticamente la spesa pubblica che in queste cose è scandalosa.

  5. Spero che nel dibattito che si aprirà su questo articolo non si scopra che la frazione Pruno ha una commissione ambientale, una commissione monumentale, una commissione paesaggistica, ecc. ecc. Come a dire che Valle dell’Angelo su 130 elettori non c’è nessuno senza un incarico, piccolo o grande che sia. E’ una vergogna!!

  6. Sono di Valle dell’Angelo. Ho conosciuto Bianchini un paio di anni fa in occasione della Festa della Neve sul Cervati. Non si smentisce mai, è sempre duro e diretto. Anche in quella occasione ebbe modo di picchiare giornalisticamente alcuni dipendenti della Comunità Montana che andarono sotto inchiesta per non aver fatto il proprio dovere nel corso della festa. Sono però in disaccordo con lui sull’abolizione del comune di Valle, bisognerebbe prima cercare di eliminare tutti i piccoli comuni che non hanno una gestione virtuosa, un pò come nel calcio.

  7. Ho letto con attenzione. In questo Paese abbiamo costruito dei mostri pur di compiacere questo o quello.

  8. Vorrei saper cosa c’entrano le radici, le tradizioni, la cultura e la storia di questi luoghi con la pletora di sindaci, assessori, consiglieri, delegati, convenzionati, ecc. ecc. La scure si deve abbatere senza ripensamenti, altrimenti è la fine.

  9. Leggosempre con interesse questo nuovo giornale. Devo esprimere il mio perfetto assenso con il contenuto dell’articolo che è chiaro ed esplicito.

  10. Ho letto una dichiarazione di Cirielli sui piccoli comuni, spero che Bianchini gli risponda per le rime. Ma Cirielli dove vive?

  11. E’ vero che le identità storico-locali non vanno toccate, ma è altrettanto vero che bisogna tagliare la spesa pubblica. Delle due l’una, oppure ci ritroveremo come i paesi slavi. Una fine che certamente non meritiamo.

  12. Ma che stupide storie di identità comunali. Allora quelli che si oppongono ai tagli dicano come risparmiare, senza dire idiozie. L’articolo è chiaro e il caso emblematico di Valle dell’Angelo è esaustivo.

  13. Perchè non creare, come dicevano i sostenitori della Città Vallo, organismi sovracomunali con un solo sindaco e tanti consiglieri che possano rappresentare tutte le realtà locali. Eviteremmo notevoli spese di gestione.

  14. Vuoi vedere che la maggior parte dei comuni da sopprimere sono di centro sinistra? Potrebbe spiegare la ragione di tanta strana e sciocca opposizione.

  15. Riflettendo sul contenuto dell’articolo mi chiedo come fece la politica degli a nni ’90 a cambiare la legge elettorale dei sindaci. Fu forse l’unico miracolo della politica.

  16. Ci vuole una specie di cambiamento generazionale totale. Siamo un Paese che si incarta su se stesso per via di ragionamenti lunghi e improduttivi. Il Mondo ci impone scelte coraggiose e veloci. Purtroppo non ne siamo capaci.

  17. Sono d’accordo con l’autore dell’articolo. isogna subito abolire moltissimi comuni, ma necessita accorpare anche quelli più grossi per evitare tutti quei consiglieri e quei convenzionati o incaricati. E’ una vergogna.

  18. Sono altre le spese da tagliare, lasciamo le autonomie locali sane (come Valle dell’Angelo) e chiudiamo gli enti non virtuosi. Ma poi chi decide chi è virtuoso o meno? E ritorna il problema. La colpa è italiana.

  19. Non è una cosa tanto tragica accorpare i comuni con meno di 1.000 abitanti. Le identità culturali e le tradizioni di ciascuna comunità si conservano a patto che ci sia qualcuno che le custodisca. Il vero problema è che il nostro paese ormai non solo ha meno di 1000 abitanti ma è un paese di anziani.
    Se parlo con la gente o salgo in comune non trovo in cantiere progetti per portare lavoro in paese e far trasferire giovani da noi nonostante le risorse della pastorizia e dell’agricoltura che evidentemente richiedono troppa fatica per poterle valorizzare. Tutta questa gente tra consiglieri, assessori, direttori generali, project manager, portaborse e marketing-men a cosa serve se non riesce ad impedire lo spopolamento di un paese come Valle dell’Angelo? A niente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *