ASL: progetto per la salute dei detenuti

 

 

Da uff.stampa Asl/Sa

SALERNO – Con nota del 17 luglio 2012, a firma del direttore operativo del Ccm – Centro nazionale prevenzione e controllo malattie – dott. Giuseppe Ruocco, è stato comunicato all’Asl Salerno l’esito della valutazione dei progetti esecutivi di attuazione del programma Ccm 2012. Il Ccm, organismo del Ministero della Salute, promuove le pratiche di eccellenza, evidence based; opera in base a un programma annuale, la cui applicazione avviene attraverso l’attuazione di progetti, in collaborazione con le Regioni e i partner istituzionali, realizzati secondo uno standard di progettazione nel quale sono chiaramente definiti obiettivi, procedure, responsabilità, risorse e tempi. Dei 41 progetti approvati sui 74 che avevano superato il primo step, quello in cui è inserita la Asl Salerno, avente come capofila la Regione Toscana attraverso l’Agenzia Regionale di Sanità – ARS, è stato valutato come terzo. Per la Asl Salerno hanno partecipato alla fase progettuale i responsabili aziendali della sanità penitenziaria, dott. Adamo Maiese, e del superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e per la salute mentale in carcere, dott. Antonio Maria Pagano. Sono coinvolte nell’iniziativa le Regioni Lazio, Umbria, Veneto e Liguria. Il progetto, dal titolo Lo stato di salute dei detenuti degli istituti penitenziari di 6 Regioni italiane: un modello sperimentale di  monitoraggio epidemiologico e di prevenzione dei tentativi suicidari, avrà una durata biennale. Si propone di rilevare le condizioni di salute della popolazione detenuta nelle strutture penitenziarie delle Regioni/Asl coinvolte nel progetto con particolare attenzione alla valutazione del rischio suicidario e sperimentazione di azioni preventive in alcuni specifici istituti penitenziari degli enti partecipanti al progetto. Si provvederà a: 1) Ostruire una breve cartella clinica contenente i campi socio-demografici, le informazioni cliniche e sui principali stili di vita, le scale di valutazione del rischio suicidario. 2) Rilevare lo stato di salute mediante informatizzazione della cartella clinica. 3) Costruire un elenco di interventi di prevenzione del rischio suicidario che agiscano sul livello individuale e sul contesto strutturale. 4) Sperimentare uno o più interventi di prevenzione del rischio suicidario in alcuni istituti penitenziari. Pertanto, oltre a raffigurare un primo passo avanti verso l’adeguamento informativo del sistema sanitario all’interno delle strutture detentive, il progetto rappresenta la messa in atto di un vero e proprio programma di prevenzione sul tema suicidario che va a coinvolgere, complessivamente, 57 strutture presenti sul territorio nazionale (28% del totale) per un totale di circa 18.500 detenuti. L’argomento oggetto del progetto è stato discusso in una due giorni promossa dall’Asl Salerno a Palimuro a cui parteciparono esperti della materia, medici, magistrati ed avvocati.

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