EBOLI – Quando si parla di sport il pensiero corre veloce al calcio e al mondo che lo circonda. Un mondo che spesso non ha più nulla di sportivo ma si è lasciato prendere da interessi collaterali che hanno finito per seppellirne i valori. Scommesse talvolta illegali, interessi economici e di borsa che stanno più a cuore del risultato delle partite, tutto a discapito della potenzialità ludica ed educativa di una sana competizione sportiva. Ovviamente non è tutto così, ma il rischio di una monopolizzazione della sfera posta in un rettangolo e dietro la quale corrono venti uomini, più due tra i pali di una porta e un arbitro, è evidente. Eppure esistono sport considerati “minori” ma che sono “maggiori” per l’intatta capacità di costruire l’uomo, educarlo e prepararlo alla vita. Uno di questi è il judo! Al Bivio Santa Cecilia di Eboli esiste una realtà consolidata. E’ la palestra GONOSEN, da cui sono uscite la bellezza di 22 cinture nere, che allena non solo i muscoli ma anche la mente e l’anima delle persone. Scuola di Judo, nobile arte, che nel maestro PIERO D’ORSI trova un riferimento saldo e insostituibile. Una palestra di vita dunque, riconosciuta dalla comunità del Bivio come fucina di quei valori che ogni uomo dovrebbe avere e che sono fondamentali per un ottimo judoka. Educazione, coraggio, sincerità, onore, modestia, rispetto, amicizia e controllo di sé, sono caratteristiche che se anche apprese attraverso un’arte qual è il judo, servono per la costruzione di una società veramente civile. Lo sa bene la FIJLKAM, Federazione italiana judo lotta karate arti marziali, che attraverso la sezione provinciale di Salerno, la sera del 27 c.m., ha consegnato un attestato di benemerenza al giovane sessantenne maestro Piero D’Orsi per i suoi 35 anni di attività sportiva di cui, ben 30, con la federazione. Nella gioia di quanti anche oggi sono allievi del maestro, si è voluto così riconoscere i meriti di un uomo, che al judo e al Bivio, ha dato e continua a dare molto.
Lui è il mio maestro ma quei due bambini chi sono e come si chiamano?