SALERNO – Prima della tempesta che si è abbattuta, nella tarda mattinata di ieri, su tutto l’apparato di potere della vecchia nomenclatura targata PD per la gestione dei rifiuti del Consorzio di Bacino Sa/2 (e di questo avremo modo di parlarne a lungo nei prossimi giorni, per il momento meglio lasciare sfogare tutta la concitazione dei colleghi affamati soltanto delle notizie velinate!!), e proprio nei momenti in cui Giovanni Citarella riconquistava almeno parzialmente la perduta libertà, un titolo ieri mattina mi aveva colpito in particolar modo per la vicenda dell’inchiesta “Due Torri” che vede coinvolta l’intera famiglia Citarella in una sorta di guerra intestina all’ultimo sangue. Il titolo è quello apparso su “La Città”: <<APPALTI, INDAGINI ANCHE IN CITTA’ – Dopo l’interrogatorio di Citarella sospetti dell’Antimafia su altre gare pilotate a Salerno. Nel mirino i bandi dopo il 2008. Cresce il numero dei politici coinvolti>>. L’ho letto e riletto quel titolo e mi sono subito posto alcune domande con conseguenti riflessioni. Per prima cosa la sorpresa. Ma è mai possibile che l’Antimafia di Salerno scopra all’improvviso che le indagini vanno estese anche a Salerno su altre gare di appalto e che “sospetti di altre gare di appalto”, e che i giornali eclatino la notizia come se fosse la scoperta dell’America. Devo purtroppo ricordare a tutti che da anni e anni porto avanti una battaglia in assoluta solitudine contro i “poteri forti” della Città che a turno si rizelano e mi stringono in angusti spazi comunicazionali, con tutte le conseguenze del caso. Più volte ho chiesto dove è stata l’Antimafia in tutti questi anni per non aver captato come tutta la gente comune che il marcio più marcio è proprio a Salerno, dove è stata la Procura, dove sono stati gli inquirenti in genere, e soprattutto dove è stata tutta la stampa che scende in campo soltanto quando arrivano le notizie ufficiali. Mi chiedo spesso su quale pianeta ha vissuto tutta questa gente negli ultimi anni per non capire, o per far solo finta di non capire, che da sempre, fin dai tempi remoti di Pappagone, è qui a Salerno che è situato il centro del potere e delle spartizioni politiche, imprenditoriali, amministrative e malavitose. Senza voler condannare nessuno aprioristicamente un significato la notifica a raffica di ben 154 avvisi di garanzia, per l’ex Consorzio di Bacino Sa/2, lo deve pure avere. La Procura delle Repubblica di Salerno è invasa e, quasi travolta, dalle centinaia di inchieste scottanti sugli apparati politici del centro sinistra, inchieste che languono nei cassetti delle numerose scrivanie dei PM, che sono ferme per tantissime ragioni. Tutte legittime e inattaccabili, per carità, ma tutte soggette ad un giudizio assolutamente negativo da parte della gente che ne parla costantemente lungo i marciapiedi della città facendo due + due quando confronta i percorsi veloci delle inchieste contro il centro destra. Questa è storia cari amici lettori, non sono chiacchiere da bar dello sport. E ad un certo punto viene fuori, da se e da sola, la cosiddetta “legge della democrazia” che avvolge e travolge lentamente ma inesorabilmente tutto e tutti. Anche i poteri forti e consolidati da anni di gestione della cosa pubblica del centro sinistra, così come i poteri meno forti del non ancora consolidato sistema del centro destra. Non deve sorprendere più di tanto che Giovanni Citarella si sia rotto le scatole di pagare, forse da innocente !!, sempre per tutti ed abbia deciso di parlare pur di guadagnare i domiciliari. Citarella non si è pentito, ha deciso semplicemente di parlare sapendo di poterlo fare solo nella condizione di “carcerato” per essere più incisivo, per raggiungere più facilmente l’apparato mediatico e per liberarsi definitivamente dai lacci e lacciuoli che pure gli investigatori gli avranno affibbiato in questi ultimi anni. Difatti se dal 2008 nessuno lo ha ascoltato, mentre il “sistema” andava avanti spedito, qualche ragione ci deve pur essere. Lui, Citarella, veniva dal altre esperienze carcerarie molto più sconvolgenti ed ha dovuto ricostruirsi parzialmente un’immagine prima di passare al contrattacco. E continuerà a farlo ancora, da Roma fino a Salerno. In tanti hanno già dimenticato l’inchiesta del pm Henry John Woodcock quando agli inizi del 2010 da Potenza sparò a zero contro Citarella e contro la sua sorellastra che era una delle punte di riferimento nello staff del sindaco di Roma Gianni Alemanno. Erano in ballo i lavori pubblici per la costruzione degli impianti sportivi dei Mondiali di Nuoto del 2009 e l’inchiesta non è chiusa. E’ la legge della democrazia, dicevo, e questa è una legge che vale per tutti, finanche per il capo dello stato Giorgio Napolitano, spiazzato e con lo sguardo perduto nel vuoto al primo stornire di fronde, che farebbe bene a zittire dopo che per anni ha fatto di tutto per impedire l’approvazione della legge sulle intercettazioni così come la voleva Berlusconi. Adesso che è finito Lui nel tritacarne mediatico vorrò vedere come reagirà tutto il mondo della sinistra. E’ la legge della democrazia che non è scritta ma che tutti dovremmo ben conoscere, a cominciare dal Presidente della Repubblica. Per ritornare a Citarella , dopo la prima notte passata nelle tranquille mura domestiche, farà benissimo a raccontare tutto e subito, perché soltanto così potrà inchiodare alle proprie responsabilità non solo politici, amministratori, imprenditori e malavitosi ma anche, se non soprattutto, chi è delegato all’accertamento dei fatti e della verità. Nulla potrà o dovrà essere più nascosto, è la legge della democrazia. Apprezzabile, infine, l’annunciata costituzione di parte civile della Provincia nello scandalo Citarella; ma è tardiva e vale a poco. “Big Angelo” ne sa qualcosa !! Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini