SALERNO – Siccome l’ho scritto e detto tantissime volte credo che il mio pensiero sulla magistratura non sia più una novità. “Io non ho fiducia nell’azione della magistratura” questo è il mio pensiero intoccabile in un Paese civile e democratico come il nostro. Aggiungo anche, per meglio esplicitare quello che penso, che “Io ho fiducia nella giustizia in astratto, non in quella fatta dagli uomini che arriva sempre in ritardo ed è fatta sempre male”. Ecco perché ogni volta che un indagato, sia esso politico – imprenditore – malavitoso o altro, pronuncia la famosa e fatidica frase: “Esprimo piena fiducia nell’operato della magistratura” mi viene da ridere perché ritengo che sia una frase fatta e pronunciata più per interesse che per convinzione. Chi pronuncia questa frase non si rende conto che diventa subito autolesionista in quanto produce nella magistratura l’effetto contrario ben sapendo, essi magistrati, che trattasi di una frase di circostanza e che nella sostanza l’indagato vorrebbe dire esattamente il contrario. Meglio dire la verità o, nel peggiore dei casi, non dire proprio nulla, anche perché ritengo la classe dei magistrati talmente superiore a certi atteggiamenti furbeschi che non si lasciano in alcun caso condizionare dal pensiero altrui, anche se negativo. Detto questo passo subito all’analisi del caso del giorno che è, a mio modo di vedere, rappresentato, dal comunicato ufficiale (a firma della sig.ra Immacolata Ritonnaro cui l’impresa “Ritonnaro Costruzioni s.r.l.” ha affidato la propalazione pubblica del proprio pensiero in merito all’inchiesta “Due Torri” che ha visto travolti da “non tanto insolito destino” il gruppo imprenditoriale “Citarella” con l’arresto di alcuni suoi componenti di spicco. Per correttezza è necessario pubblicare integralmente il comunicato per poi passare alle considerazioni: <<In data 13.06.2012 abbiamo appreso dagli organi di stampa di essere indagati nell’ambito del procedimento denominato “Due Torri”. Allo stato, tuttavia, nulla ci è stato comunicato dall’Autorità Giudiziaria. Ad ogni modo, si rappresenta che la società non ha mai effettuato lavori quale aggiudicataria di opere bandite dalla Provincia di Salerno e nel contempo esprime piena fiducia nell’operato della magistratura. Cordiali saluti. F.to: Immacolata Ritonnaro>>. Prima di partire con le mie considerazioni mi scuso preliminarmente con chi potesse sentirsi toccato dal mio modo di fare informazione, ma tant’è, non tutti i giornalisti fanno soltanto la cronaca velinata e non tutti i giornalisti credono nell’affermazione “abbiamo appreso dagli organi di stampa”. La prima cosa che mi viene da pensare è come fa un’azienda ad esprimere fiducia nell’operato della magistratura quando nelle righe precedenti afferma di essere completamente estranea ai fatti e di non aver ricevuto nessuna comunicazione in merito. Se uno è estraneo ai fatti non può avere fiducia in una magistratura che invece indaga e avvisa a tutto spiano, in crescendo rossiniano, e senza compiere adeguati riscontri oggettivi preliminari. La seconda cosa, forse più grave, riguarda l’organizzazione interna di una grossa azienda che non ha capacità di penetrazione nei meandri dello stesso ambiente che tutti conoscono e non ha conoscenza delle fughe in avanti di un gruppo o di un singolo imprenditore. Mi spiego meglio. Non crederò mai che i titolari di una grande azienda che naviga nelle acque limacciose degli appalti pubblici da decenni, anzi che ha fondato la sua storia e le sue fortune proprio sugli appalti pubblici, non sappiano che uno come Citarella (già vittima sacrificale di altri scandali!!) ha imboccato fin dal 2008 la strada del pentimento. Incredibile, diventa difficile capire come uno possa fare l’imprenditore. E’ vero che nello specifico non siamo di fronte al mitico C.C.C. (Consorzio Cooperative Costruzioni) –le mitiche Cooperative Rosse!!– dove i vari consorziati partecipano alla stessa gara ben conoscendo le offerte e i ribassi degli altri e tutto fila liscio, ma è altrettanto vero che non posso pensare che gruppi imprenditoriali del calibro dei Citarella, dei Ritonnaro, dei Rainone, dei Lombardi, degli Schiavo, ecc. ecc. non siano stati in grado di organizzarsi alla bisogna dopo gli “schiaffoni” rimediati durate l’epoca di tangentopoli. Oltretutto la stessa sig.ra Immacolata Ritonnaro non è nuova alle indagini sugli appalti pubblici ed ai modi con cui esse vengono condotte dalla Procura della Repubblica di Salerno. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini