Giovanna Senatore
Il Ministero della salute ha annunciato una tassa sui superalcolici e sulle bevande analcoliche zuccherate, dai succhi di frutta alle bibite gassate fino a tè ed energy drink. Tale tassa dovrebbe servire a dare un monito ai consumatori affinchè migliorino le scelte alimentari; inoltre, i soldi ricavati dalla tassa andrebbero a rafforzare le campagne di prevenzione e promozione di corretti stili alimentari e a definire alcuni interventi mirati in ambito sanitario. Questa imposta non trova tutti d’accordo, più che aumentare i costi degli alimenti bisognerebbe incrementare l’informazione sui danni provocati dal sovrappeso e poi c’è di fatto che gli italiani consumano poche bibite rispetto ad altri prodotti poco salutari, quali merendine, patatine o snack vari (bisogna dire che per tali alimenti il Ministero della Salute ha chiesto ai produttori di abbassare entro il 2014 il contenuto di grassi e zuccheri così che siano più sani). A parte la polemica, è evidente che il consumo di bevande in estate aumenta, con il caldo si ha maggiore necessità di dissetarsi e spesso non si fa caso alle calorie che introduciamo. Bere fa bene, perchè oltre a dissetarci, favorisce lo smaltimento delle tossine, aiuta a prevenire la stipsi e consente di reintegrare le perdite idriche dell’organismo. L’acqua è la bevanda da preferire in assoluto: è dissetante, ricca di sali minerali e priva di calorie; anche l’acqua gassata che, a molti, risulta essere più “gustosa” non ha nessuna caloria, magari l’aggiunta di anidride carbonica può comportare un momentaneo gonfiore allo stomaco. Le tisane, il tè, gli infusi possono essere una buona alternativa all’acqua. Il problema, si pone, quando all’acqua preferiamo le bevande gassate, preparate con acqua potabile o acqua minerale naturale, contenenti aromatizzanti (e/o succo di frutta in percentuale molto bassa) essenze naturali, saccarosio, oltre a conservanti e coloranti (come il caramello, aggiunto di norma nelle cole e nei chinotti, a cui conferisce il tipico colore). L’elevato tenore in zuccheri conferisce a queste bevande un sapore eccessivamente dolce, che viene attenuato con l’aggiunta di acidi, come l’acido citrico. Da tutto ciò è evidente che le bevande gassate sono molto caloriche, inoltre l’anidride carbonica, in esse contenuta, causa gonfiore addominale, non apportano nessun nutriente e non sono salutari. La scelta delle bevande light comporta solo il risparmio di calorie ma la presenza di edulcoranti le rende ancora meno salutari. Molti scelgono i succhi di frutta, illudendosi di consumare in tale modo la frutta che magari scarseggia nella dieta, e quindi assimilare vitamine, ma queste bevande subiscono un processo di pastorizzazione per la conservazione, le alte temperature inattivano, quindi, le vitamine contenute nella frutta; oltretutto, spesso, il contenuto di frutta nei succhi è veramente scarso, e non sono neanche dietetici perchè oltre al fruttosio (contenuto nella frutta) spesso vi è un ulteriore aggiunta di zucchero. Quindi il succo può essere un’alternativa per quando non si può, o non si vuole, mangiare frutta fresca (preferendo, però, i succhi con maggior contenuto di frutta e privi di zucchero) ma non deve diventare un’abitudine: mangiare frutta fresca di stagione è una regola a cui non si può sfuggire. Da tutto ciò scaturisce che le bevande zuccherate analcoliche hanno solo il pregio di essere gradevoli al palato, ma presentano caratteristiche nutrizionali poco compatibili con un’alimentazione sana e leggera e quindi andrebbero consumate con moderazione, sempre meglio un bicchiere d”acqua, una limonata (fatta in casa), una spremuta di arance o un tè da gustare freddi così da rinfrescarsi senza rinunciare al gusto e alla linea.