SALERNO – Quando non sono presente ad un avvenimento mi fido molto poco (lo confesso!!) dei report giornalistici sull’eventuale “notizia” che nella fattispecie, però, è stata riportata da tutti i quotidiani; e quando una notizia viene riportata da tutti è segno che qualcosa di vero c’è. Alludo all’incontro tra i due mega-sindaci dissidenti (si fa per dire !!) del Partito Democratico Matteo Renzi (Firenze) e Vincenzo De Luca (Salerno). La cosa che mi ha colpito dell’incontro è stata la solita esternazione di De Luca che questa volta è andato giù in maniera molto pesante contro i giovani del suo presunto partito; tutto il resto è da paranoia collettiva con le rutilanti ripetizioni di concetti ormai stravecchi, tanto da dare soltanto un piccolo fastidio pruriginoso ai massimi esponenti del partito stesso. Sembra che De Luca abbia pronunciato testualmente queste parole: <<Matteo, io all’inizio non ti nascondo che sono rimasto perplesso quando hai intrapreso la tua battaglia civilistica incentrata sul cambiamento e sui giovani. Ma i giovani del PD che conosco io sono fessi, dei polli di allevamento. Alcuni di loro hanno fatto carriera soltanto perché sono stati bravi portaborse di qualcuno. Al partito questi giovani non servono.>>. Purtroppo i report giornalistici si fermano qui, si fermano cioè alle porte del santuario e come sempre, perdonatemi la presunzione, lavorano per me. Tocca, quindi, a me esternare alcune considerazioni sul rapporto che De Luca ha avuto ed ha con i giovani del partito. Capisco che “quattro sfessati di giovinastri” hanno mandato a giudizio 14 picchiatori vecchio stampo del PD, ma la rabbia contro i giovani che con quei quattro non c’entrano proprio non la capisco. Ma c’è di più. In forza della mia esperienza dovuta solo all’età e non alla pratica politica mi viene spontaneo suggerire a Nicola Landolfi di defilarsi subito dalle posizioni del sindaco di Salerno altrimenti più di qualcuno potrebbe considerarlo alla stregua di quegli “sfessati portaborse e carrieristi” indicati da De Luca con la compiacenza di Renzi. Dato che ritengo che così assolutamente non è in quanto Landolfi è dotato di uno spirito autonomo alquanto evidente e di una capacità intellettiva al di sopra della media, sarebbe doverosamente opportuno che smettesse di essere il CTU del capo e si allontanasse da uno che prima o poi potrebbe trattarlo come uno sfessato o, peggio ancora, come un pollo di allevamento da buttare alle ortiche nel momento in cui dovesse cercare di affermare le proprie idee. Del resto la storia recente va tutta in questa direzione ed è ancora vivo il caso di Alfredo D’Attorre. Era considerato il naturale delfino di Vincenzo De Luca ma ha pagato molto caro l’aver fatto intuire di avere una propria identità politico-intellettuale. Per lui, vero cavallo di razza, si sono aperte le porte del partito centrale dove continua a crescere ed a far politica, quella seria ed illuminata. Anche l’isolamento politico di Franco Picarone la dice lunga, o no!! Per ritornare a Landolfi non so quanto tempo ancora il bravissimo Nicola potrà resistere alla predominanza personale ed istituzionale del sindaco che ogni giorno di più diventa il padre-padrone dell’amministrazione comunale, della politica, del partito e delle scelte future di un’intera comunità. Dovrò riprendere la rubrica “Fort Apache”, quella che il quotidiano Roma-Cronaca sospese per motivi di opportunità politica, perché sembra che i tempi siano quelli giusti e che, oggi, dopo il primo campanello d’allarme suonato dal Consiglio di Stato sul Crescent anche l’immaginario collettivo dei lettori potrà comprendere meglio. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini
Caro Aldo, stavolta penso che il Sindaco abbia proprio fatto un autogoal ! …può darsi anche che le parole non abbiano del tutto tradito il pensiero ! Un caro saluto Aniello
D’altra parte, caro Aldo, li prende PROPRIO perché sono “sfessati o polli d’allevamento”. E’ una scelta scientifica. Selezionare una classe politica di sfessati ha i suoi innegabili vantaggi: fedeltà cieca e assoluta (chi, infatti, rischierebbe la pagnotta disobbedendo?) e, soprattutto, nessuno che possa mettere in discussione la sua leadership. Un gigante tra i nani …. ebbrezza impagabile.