Aldo Bianchini
(la foto è tratta da Zona Bianca)
SALERNO – Nell’ultimo articolo dedicato alla Meloni avevo scritto del “Regno di Giorgia giunto al 913° giorno d vita”, cosa non facile nel nostro Pese e ancora più difficile per una donna; ed avevo anche scritto come sulla ragazza della Garbatella si era scatenata fin dal 22 ottobre 2022 la sfrenata caccia all’errore per attaccarla tutti i santi giorni anche sulle cose più sciocche e tali da dimostrare l’inconsistenza di un sinistra che non sa più che cosa fare per disarcionarla.
Sabato 26 aprile 2025, poco prima dell’inizio dei solenni funerali di Papa Francesco, nel centro della meravigliosa Basilica di San Pietro, è andata in scena su tutti i grandi network mondiali il momento più ridicolo che un qualsiasi politico, anche il più insignificante della Terra, possa mai immaginare.
LA SCENA: Sotto le arcate di San Pietro vengono posizionate due sedie per dare solennità all’incontro (nato in un battibaleno) tra Donald Trump e Volodymyr Oleksandrovyč Zelens’kyj per un colloquio riservato (anche se al centro del mondo) sulla exit strategy della guerra in Ucraina. Qualcuno, tra i tanti buon prelati, forse sollecitato da comico Macron aggiunge a sorpresa una terza sedia per consentirgli di sedersi e partecipare al summit, come un bambino scemo che tenta di intrufolarsi in un discorso non suo. Ma Emmanuel Macron, l’ultimo re di Francia, viene bruscamente bloccato dall’irruento Trump che quasi spinge il francese lontano con una manata sul petto. E come d’incanto scompare la terza sedie grazie ad un solerte e non prezzolato prelato con tanto di tonaca nera e cintura rossa con drappo.
GLI EFFETTI: Dal mondo della sinistra poche le critiche al ridicolo Macron per il suo maldestro tentativo di intrufolarsi in un colloquio che doveva essere, come è stato, a due tra l’americano e l’ucraino. Non so cosa è successo in Francia dopo questa “figurella mondiale da quattro soldi” architettata dal ridicolo Macron, se fossi francese mi vergognerei fino a gridare verso il mio capo di stato “miettete scuorno”. Difatti stiamo parlando di un capo di Stato e non di un bambino scemo. Eppure la stampa italiana, almeno quella di sinistra, non ha dato eccessivo peso all’accaduto per andare a caccia di insulse critiche verso la Meloni.
L’INSEGUIMENTO: E si, perché la stampa italiana di sinistra ha messo l’accento sul fatto che la Meloni per riuscire a parlare con Trump ha dovuto inseguirlo sotto le navate di San Pietro; bestialità assoluta e totalmente falsa. La Meloni non ha inseguito nessuno e, saggiamente, ha agganciato Ursula von der Leyen per concordare con lei l’organizzazione del vertice USA-EUROPA a Roma e per infliggere alla sinistra l’ultimo colpo mortale. L’amicizia con Trump è un fatto a se stante che non aveva e non ha bisogno di un inseguimento nel tempio universale della cristianità.