Aldo Bianchini
SALERNO – Si allunga, giorno dopo giorno, il “regno di Giorgia”; con oggi siamo a ben 914 giorni da quando nel già lontano 22 ottobre 2022 venne incoronata come prima donna “Premier Italiana” (Presidente del Consiglio dei Ministri).
Posso capire, come capisco ma non condivido, tutte le remore non tanto contro una donna perché se non fosse stata di destra e nata e cresciuta nella Garbatella probabilmente non avrebbe suscitato il clamore, frammisto ad odio, che fin dal primo giorno accompagna il suo pur legittimo mandato popolare ricevuto dal popolo sovrano.
Ebbene in questi 913 giorni non c’è stato momento in cui non sia stata attaccata brutalmente sotto tutti i punti d vista; non le hanno risparmiato neppure una; fino ad accusarla di essere bassa e chiatta pur sapendo tutti che la sua forma fisica è quasi perfetta e ben curata e seguita dal dr. Diego Di Novella (farmacista ed attento dietologo del Vallo di Diano in provincia di Salerno).
Ogni giorno è stato trovato un cavillo per attaccarla e cercare di disarcionarla dal suo trono; all’inizio non rispondeva mai agli attacchi frontali portatele soprattutto dalle donne, ed era un sicuro pregio; negli ultimi tempi si lascia andare a qualche considerazione da evitare tutti i costi.
Con sincerità ammetto che mi è piaciuta molto la conclusione di una lunga considerazione scritta su FB dall’avv. Peppe Serrelli incentrata sulla figura della nota giornalista antimeloniana per eccellenza Lilly Gruber che ogni sera spara a pallettoni dalla sua rubrica televisiva su La/7 contro Giorgia; scrive Serrelli:
- Come capisco Lilli Gruber: una donna colta, intelligente e raffinata, giunta ai vertici della carriera giornalistica; progressista, affiliata alle élite internazionali, frequentatrice assidua del gruppo Bildenberg; scrittrice, ma soprattutto sottile (ma non sempre) manipolatrice seriale delle informazioni per conto delle élite che la fanno partecipe delle loro segrete congioni. Come capisco il suo sdegno malcelato, le sue battute al veleno su questi barbari giunti al potere, che meritano di essere disarcionati in ogni modo.
- È un vero choc, da dissimulare e superare col tempo, vedere la ex borgatara della Garbatella, un po’ fascistoide (che sembra abbia letto solo il Signore degli anelli) assisa in tailleur bianco nel luogo del massimo potere mondiale, e lì a sciorinare con una certa sicumera una discreta conoscenza dell’inglese, a interloquire con mister Trump e i giornalisti al suo seguito.
- A chi non fosse chiaro, non ho alcuna simpatia per la Meloni, sto dall’altra parte. Ma detesto ancor più i finti ‘di sinistra’, veri responsabili di questa storica debacle del pensiero progressista.
Analisi perfetta, più chiaro di così non si può; in poche parole Serrelli ha fotografato la situazione che è sotto gli occhi di tutti e che nessuno, o quasi, vuole riconoscere come reale che in un Paese civile può e deve essere commentata ed anche contrasta, ma mai essere presa di mira a pallettoni alzo zero; non servono a niente.