da Antonio Abate (giornalista)
SALERNO – Sotto i riflettori il Mezzogiorno e la classe dominante estrattiva che, muovendosi indifferentemente sul versante del meridionalismo come in quello dell’antimeridionalismo, continua a drenare risorse, energie e talenti dal Sud, piuttosto che generarne di nuove. Una classe dominante che non riesce a trasformarsi in classe dirigente.
È la chiamata all’impegno e l’analisi spietata sulle esigenze e sulle politiche pubbliche contenute nell’ultimo libro del professore Pietro Massimo Busetta, dal titolo “La rana bollita” ed edito da Rubbettino, che sarà presentato venerdì 28 marzo 2025 alle ore 17,30 presso la libreria Feltrinelli di C.so Vittorio Emanuele a Salerno.
A parlarne con l’autore saranno:
– prof. Andrea R. Castaldo, ordinario di Diritto Penale presso l’Università degli Studi di Salerno;
– prof. Francesco Saverio Coppola, segretario generale Associazione internazionale “Guido Dorso”;
– dott. Luigi Snichelotto, presidente AssoMiMe – Associazione Mezzogiorno Italia Mediterraneo Europa.
Come mai la comunità meridionale che è stata maltrattata per anni da un Paese rivelatosi ostile, che ha impostato un progetto di sviluppo che si realizza con le migrazioni di oltre 100.000 tra giovani e adulti ogni anno verso il Nord, verso l’Europa e anche verso i Paesi d’oltremare, non si ribella? Come mai la mancanza di infrastrutturazione, che prevede che la stessa distanza possa essere percorsa in ferrovia in una parte d’Italia in un’ora e in un’altra in tre, non fa scattare reazioni?
E perché subisce una sanità che costringe quelli che se lo possono consentire, nei casi più delicati, a prendere un aereo per poter avere un servizio di eccellenza e gli altri spesso a subire trattamenti inadeguati?
Una formazione carente di asili nido, di lotta alla dispersione scolastica, di tempo pieno, non fa reagire pesantemente? E infine l’ultimo schiaffo in pieno viso, l’autonomia differenziata le cui conseguenze potrebbero essere devastanti per il Sud.
Il rosario dei diritti di cittadinanza negati potrebbe continuare senza soluzione di continuità tanto da far pensare che il Mezzogiorno è utilizzato come se fosse una colonia.
La rana bollita è una metafora per descrivere una pessima capacità di reagire e lottare: ovvero la capacità di adattarsi a situazioni spiacevoli e deleterie senza reagire, se non quando ormai è troppo tardi.
Come convincere il popolo meridionale battuto che bisogna saltare fuori dalla pentola, non è facile! Non si tratta di fuggire, ma di affrontare la situazione ed esaminare le possibili soluzioni, prima che sia troppo tardi.
PIETRO MASSIMO BUSETTA Professore ordinario di Statistica Economica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Palermo. Ha avuto molteplici incarichi. Già Presidente della Fondazione Centro Ricerche Economiche “Angelo Curella”, nonché Direttore della rivista Orizzonte Sicilia dal 1985. Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca per il Monitoraggio dell’Economia del Territorio dell’Ateneo Palermitano (CIRMET). Già editorialista de ” La Sicilia”, “Il Sole 24 Ore” “Il Giornale di Sicilia”, del “Quotidiano del Sud”. Presidente del Comitato Scientifico DISTE – Dipartimento Studi Territoriali di Palermo. Presidente del Comitato Scientifico del “Report Sud”, Instant focus sull’economia meridionale. È Presidente del Comitato Scientifico del “Report Sicilia”. È stato Componente del Consiglio Direttivo della Società italiana di economia demografia e statistica. Componente da un decennio del cda di Svimez. È autore di 10 volumi, di oltre 30 lavori a stampa su riviste ed ha pubblicato oltre 300 articoli su quotidiani. È membro delle società scientifiche Sis, Sieds, Isi, Income and Wealth. Autore de “Il Coccodrillo si è affogato” e de “Il Lupo e l’agnello”, “la Rana e lo scorpione “, “la Rana bollita”, oltre che di numerosi testi scientifici.