LO SPAZIO: dallo Sputnik/1 del ’57 ai 7 pianeti allineati del 2025

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Aldo Bianchini

SALERNO – Avevo appena 12 anni quando la sera del 5 ottobre 1957 (quasi 68 anni fa) mio zio Antonio (con il quale insieme a mia nonna vivevo) mi avviò all’amore verso “lo spazio” ed alle infinite sue sorprendenti e continue rivelazioni.

LA STORIA: Era la sera di sabato 5 ottobre 1957, dalle ore 20 in poi, io e mio rimanemmo sul balcone di casa in Via San Leone di Muro Lucano per vedere il passaggio in orbita dello Sputnik/1 che era stato lanciato nello spazio il giorno prima (venerdì 4 ottobre 57) dalla base spaziale di Bajkonur in Russia. La notizia era stata pubblicata da Paese Sera (il quotidiano che si leggeva in casa) che spiegava anche che il satellite, illuminato dal sole, sarebbe stato visibile nel mezzogiorno d’Italia come una striscia luminosa. In tutta sincerità confesso di non essere riuscito a vedere nulla, anche se mio zio si affannava ad indicarmi un punto preciso nello spazio; ma l’avvenimento, comunque, sconvolse la storia dell’umanità e lanciò, in tempi di guerra fredda, la famosa sfida USA/URSS per la conquista dello spazio.

  • Sputnik 1(Простейший Спутник-1 o Prosteyshiy Sputnik-1, “semplice satellite 1”) fu il primo satellite artificiale ad essere stato mandato in orbita intorno alla Terra. Venne lanciato dal cosmodromo di Bajkonur dall’Unione Sovietica raggiungendo un’orbita ellittica bassa terrestre il 4 ottobre 1957; rimase in orbita per tre settimane prima che le sue batterie si esaurissero, quindi continuò a orbitare per altri due mesi prima di rientrare nell’atmosfera distruggendosi. Era costituito da una sfera di metallo levigata del diametro di 58 cm, per 83 kg di peso e con quattro antenne radio esterne per trasmettere gli impulsi. (fonte Wikipedia)
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Iniziava così l’era moderna, con una sfera di appena 58 cm. di diametro (poco meno di quattro palloni di calcio) che sconvolse anche gli assetti politici mondiali ormai congelati, appunto, dalla guerra fredda. La mia passione per lo spazio si rinfocolò un mese dopo, il 3 novembre 1957, con la messa in orbita (sempre da parte dei russi) del primo essere vivente “Laika” la cagnetta morta appena sette ore dopo il lancio a causa degli sbalzi di temperatura, nonostante la capsula fosse attrezzata con sensori tali da permettere il monitoraggio dei segnali vitali del passeggero come pressione sanguignabattiti cardiaci e frequenza respiratoria. A distanza di un mese la scienza aveva già fatto passi da gigante e la capsula spaziale pesava 568 kg con un diametro di circa 6 metri. Quella sera, almeno così credetti, riuscii a vedere un piccolo puntino luminoso che si spostava velocemente nello cielo seguendo la traettoria nord/est – sud/ovest. Oggi quella cagnetta, grazie ad una sonda americana, rivive su Marte dove le è stata dedicata la “Laika zone”.

L’ATTUALITA’: Questa sera, venerdì 28 febbraio 2025, dopo circa 68 anni da quella fatidica data del 4 ottobre 1957, un altro avvenimento (forse unico per le nostre generazioni) illuminerà lo spazio e la storia dell’umanità. Tutti pronti, sul calar della sera, per assistere ad un fenomeno molto speciale sempre che ci sia un cielo sereno e senza nuvole; insomma è necessaria una location con minimo inquinamento luminoso e cielo sereno. Saranno visibili ben sette pianeti con Saturno, Mercurio, Nettuno, Venere, Urano, Giove e Marte; quattro di loro (Mercurio, Venere, Giove e Marte) saranno visibili ad occhio nudo; mentre per Urano e Nettuno sarà necessario un binocolo o un telescopio. Marte, il pianeta rosso, che vediamo molto spesso farà da capo fila; sulla sua sinistra (nostra destra) vedremo nell’ordine Giove, Urano, Venere, Nettuno, Mercurio e Saturno. Vi auguro una buona visione, anche se non siete amanti dello spazio.

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