SCAFATI: i contestatori seriali e … un modello politico da “sopprimere”

 

Aldo Bianchini

SCAFATI – Non ce l’hanno fatta neppure quest volta, i contestatori seriali, ad abbattere l’invincibile – intramontabile guerriero senza paura; eppure quei contestatori (sempre e solo  sul piano politico, ovviamente !!) glie ne hanno fatte di tutti i colori facendolo addirittura finire in galera e massacrare da una consenziente Procura spinta da investigatori di parte ed in ottime relazioni (con amicizie trasversali tra le Procure di Salerno e Nocera con plenipotenziari politici locali !!!) proprio con quella pletora informe di invertebrati che ben nascosti nelle pieghe del terreno sanno solo sputare veleni su veleni.

Ed alla fine, dopo oltre un mese di veleni ed inutili polemiche, è andata a finire come era prevedibilissimo: Pasquale Aliberti è rimasto al suo posto di sindaco, per ora.

Dalla scombinata sceneggiata napoletana, del più classico Mario Merola, sono venuti fuori due elementi significativi che dovrebbero anche essere educativi: opposizione incapace e modello politico inefficiente, entrambi da sopprimere.

OPPOSIZIONE INCAPACE: Ormai, se non proprio storia, è prassi consolidata; l’opposizione politica scafatese senza il supporto operativo giudiziario dimostra tutta la sua “impotentia coeundi” nel disperdere le poche risorse operative comunque esistenti, e lo fa con una disarmante cadenza temporale da far accapponare la pelle. Partono in quarta, forse anche in quinta e sesta, a testa bassa con proclami ed anche speculari denunce, avendo piedi e testa forse su un altro pianeta; e quando si accorgono che questo “aiutino giudiziario” non arriva le file si rompono e qualcuno corre sulle proprie gambe e con la propria testa. E gli altri vanno al massacro contro lo “scudo impenetrabile alibertiano” che, forte del consenso del suo esercito popolare, tutto rimanda al mittente.

MODELLO POLITICO: L’ho già scritto in precedenza che il “modello politico scafatese” è assolutamente un modello da sopprimere (cestinare sarebbe poco), soprattutto per quanto riguarda il centro destra dove il riconfermato Mario Santocchio, alla guida di FdI (che vorrebbe avanzare la candidatura della consorte di un alto ufficiale dei Carabinieri e far fuori liberti), un giorno sì e l’altro pure non perde un secondo per attaccare il riconfermato sindaco Pasquale Aliberti che, bontà sua, fino ad ora non ha mai risposto e correttamente ha avvertito il suo partito (FI) che così non va e che verosimilmente appoggerà l’eventuale (anche se molto improbabile) ricandidatura di Vincenzo De Luca alle prossime regionali. Non ne parliamo, poi, del centro sinistra dove per una decina di componenti esistono almeno tredici correnti diverse; ed è quanto dire.

E come se tutto ciò non bastasse è già ricominciata, a poche ore di distanza dalla disastrosa sconfitta della mozione di sfiducia, la solita manfrina del csx spaccato ma pronto a combattere contro il sindaco con altre fantasiose accuse, e la ripresa della battaglia quotidiana di FdI sempre contro il sindaco. Nessuno fa tesoro del fatto che le battaglie personali non portano mai a niente.

Nel frattempo, però, è passato anche il bilancio a disdoro di chi sperava in un nuovo improvviso capovolgimento delle carte sul tavolo.

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