Miglioramento 7 stazioni ferroviarie al Sud, 345 milioni fermi

 

da Remo Ferrara (portavoce Federcepicostruzioni)

Il presidente nazionale Antonio Lombardi: «Speso neppure il 12% delle risorse: urge una brusca accelerazione per avviare e concludere gli interventi entro il 2025».

Trecentoquattro milioni del PNRR, destinati alla riqualificazione e al miglioramento strutturale di 7 stazioni ferroviarie del Mezzogiorno, sono fermi al palo. La realizzazione dei progetti, inizialmente concordata con l’Ue entro il 31 dicembre 2022, ha già subito uno slittamento di due anni, e l’ulteriore ritardo accumulato suscito non poche preoccupazioni

Le risorse complessivamente stanziate dal PNRR ammontano a 345 milioni: la spesa effettiva ad oggi è ferma all’11,89% (41 milioni). Le stazioni ferroviarie del Sud Italia rappresentano punti cruciali di transito, ma anche importanti nodi di connessione per il tessuto economico e sociale della regione. Molte stazioni versano però in condizioni strutturali critiche, richiedendo interventi urgenti per garantire sicurezza, efficienza e modernità: infrastrutture obsolete e carenti, che necessitano di interventi immediati.

«Migliorare le condizioni strutturali delle stazioni ferroviarie – commenta il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – è essenziale per ottimizzare l’efficienza del servizio ferroviario. Stazioni moderne e ben attrezzate possono facilitare il flusso di passeggeri, ridurre i tempi di attesa e migliorare l’esperienza di viaggio complessiva. Il miglioramento delle stazioni ferroviarie ha anche significativi impatti economici e sociali. Stazioni ben tenute e accessibili possono stimolare l’economia locale, attrarre turisti e favorire lo sviluppo commerciale. Possono rappresentare vetrine per le città e i paesi, influenzando positivamente l’immagine e migliorare la percezione del territorio e incentivare l’uso del trasporto pubblico, riducendo il ricorso alle auto private e contribuendo a una maggiore sostenibilità ambientale».

In conclusione, migliorare le condizioni strutturali delle stazioni ferroviarie, soprattutto nel Mezzogiorno dove si registrano le situazioni di maggiore degrado – è un passaggio fondamentale per garantire sicurezza, efficienza e progresso economico e sociale.

«È essenziale – conclude il presidente Lombardi – che le istituzioni nazionali e regionali, d’intesa con RFI, definiscano un programma strategico che consenta oggi la sollecita realizzazione degli interventi già finanziati dal PNRR, ma anche la definizione di ulteriori interventi, almeno per le stazioni strategiche e le situazioni di maggiore degrado. Il complesso degli interventi previsti dal PNRR destinati all’ammodernamento e all’efficientamento del trasporto ferroviario, registra purtroppo ad oggi, preoccupanti ritardi».

In dettaglio gli investimenti riguardano due progetti in Campania e Puglia, e uno ciascuno in Basilicata, Calabria e Sicilia.

 

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