L’ingranaggio ingolfato

 

 

 

da Antonio Cortese (docente – giornalista)

 

Mi dispiace dover ammonire l’elettorato attivo nelle campagne politiche che tra un’elezione ed altre, secondo me, fanno propaganda e pubblicità ad un ramo ideologico e partitico “ingrippato”.

Il partito socialista salernitano, già accusato in giunta municipale di essere un ruotino di scorta a sostegno dei fasti dell’archiviato Pd deluchiano, si propone di ripartire con l’”ineleggibile”. Alternanza democratica tenuta ben presente, senza nulla togliere a colui che fu popolarmente appellato “vicienz’ ‘a funtana”, il terzo mandato alla presidenza di una regione non é considerabile per vari motivi: perché scavalcherebbe la durata di cariche statali gerarchicamente e costituzionalmente superiori per durata temporale; perché se esistono altri esempi o tentativi nella stessa nazione non è detto che l’imitazione sia virtuosa o legittima, specie se laddove, nel caso veneto, Zaia si sappia affermare, quando invece la Campania é tutt’altra “autonomia” e realtà economico-sociale, con differenti esigenze logistiche e produttive.

 

Se per vizio abitudinario la nostra regione si sta trasformando in un burocratificio, come per merito o colpa della sinistra si stia facendo anche altrove, essendosi ingranato il dibattuto capitalismo di Stato , per cui le imprese siano divenute succube dei segretari amministrativi e terrorizzate da una generazione giurisprudenziale che riconduca ai tribunali qualsiasi ripicca, non vuol dire che si debba proseguire una strada dissestata.

Il Veneto, pullulando di leghisti non é certo una regione che fa lavorare le carte, ma piuttosto si sa, fa lavorare gli uomini e le aziende, e guarda caso il grido disperato di Calderoli anche se confuso alla terminologia del settore dei rifiuti, é partito proprio da quello che fu il triangolo produttivo più forte del modo negli anni novanta. Quindi, a parte la querelle sulle autonomie amministrative (ripeto, da non confondere con il conferimento dell’immondizia, mi scusi il senatore padano… ) insisto nel ricordare ai lettori che una conferma ad una persona oramai anziana, non certo pronta come qualsiasi governatore arzillo di un land tedesco o un cantone svizzero, né come in ogni altra regione europea, farebbe perdere tempo a chi invece crede ancora nell’imprenditoria, nelle competenze vere ed efficaci; anche un presidente della repubblica dura con due mandati e cioè quattordici anni, ma poi stop, e così, come anticipato in un precedente articolo de il Quotidiano di Salerno, anche questori, prefetti, colonnelli e generali e forse nemmeno parroci e cardinali amministrano per tali durate.

Si tratterebbe infine di un abuso arrogato nel disperato tentativo di tenersi aggrappati ad uffici, veramente arrugginiti da prassi politichesi che gli italiani combattono da sempre con la vera sinistra, le vere toghe e i veri lavoratori che indipendentemente si guadagnano onestamente un ruolo pubblico o privato. Il Psi dice di ripartire, ma vorrei chiedere da che anno precisamente, da quale scenario e da quali iniziative o progetti che non siano il solito copia ed incolla di modelli televisivi che trasmettono realtà estranee del tutto alla nostra.

 

Iannone, Tommasetti, e pochi altri remano ancora contro e bene al patriarcalismo in questione, fatto di fanatismo nostalgico e informazione soporifera, sperando nel mentre  che soggiungano rinforzi da altri partiti e altrettante toghe se ben sveglie ed attente, anche della propria stessa responsabilità democratica, senza abbandonarsi o arrendersi alle prime giustificazioni dell’ultim’ora.

 

Zio Silvio ai tempi del proprio apice, avrebbe condotto una guerra personale contro il dilagare incontrollato di tale fenomeno, ovvero quello dei “para-assistiti”.

La telecrazia é orfana di condottieri verso tutte le direzioni, ma ciò non vuol dire rimanere come delle statue di sale.

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