POLITICA: Sales sta a De Luca, come Santocchio ad Aliberti

 

Aldo Bianchini

SALERNO – So benissimo che la mia voce, in un oceano di illegalità – di compromessi – di affari puliti e loschi – di cambiamenti repentini di casacca – di plateali prese di posizioni diverse e di spregiudicate ambizioni soltanto personali, non può valere più di un due di coppe in una briscola a denari, ma non demordo e cerco di farla sentire lo stesso, anche a chi non vuol sentire. Tanto qual è il problema, in fin dei conti questo giornale viene sfogliato quotidianamente soltanto da un lettore.

Il titolo di questo editoriale potrebbe essere sintetizzato meglio così nella classica formula-espressione matematica:

Sales : De luca = Santocchio : Aliberti

                                                                               

L’equazione rende benissimo il concetto che intendo esprimere, ovvero “Sales sta a De Luca come Santocchio sta ad Aliberti”; in cui ci sono due eterni sconfitti e due vincitori a ripetizione, nonostante le avversità sia di carattere politico che giudiziarie. Con delle affinità, tra loro, sconvolgenti.

SALES c/ DE LUCA: Dopo un primo ma brevissimo bagliore di comunità di intenti tra i due si è scatenata un guerra senza fine nel corso della quale c’è sempre un solo irascibile accusatore (Isaia Sales) che ne dice di tutti i colori, di tutto e di più, anche cose ai limiti della querela per diffamazione. Sull’altra sponda del fiume c’è Vincenzo De Luca, impassibile, imperturbabile, addirittura sereno, tanto ha sempre vinto lui, anzi stravinto, ed ha ridotto in polpette l’avversario che da oggi ha trovato rifugio nella testata giornalistica antideluchiana da sempre: “Il fatto quotidiano” con l’articolo “In una politica normale De Luca starebbe a casa” (intanto a casa ci sta lui !!)_ che segna, a detta del quotidiano, “l’inizio della collaborazione” tra Sales e il noto quotidiano nazionale. Peccato che né l’uno e né l’altro siano credibili perché mossi entrambi da livori antichi e personali che nulla hanno a che fare con la politica e con la sana competizione. E questo è un giornalismo che a me non piace; capisco che la penna di Sales è pungente, così come la sua cultura è immensa; ma è soltanto di parte e incredibilmente ringhiosa solo contro De Luca; un po’ come Ranucci che da Rai/3 (a spese del contribuente) picchia da sempre contro Berlusconi. Per tutti credibilità uguale a zero; soprattutto perché i fatti narrati con violenza sono stati già tutti passati al vaglio della magistratura.

SANTOCCHIO c/ ALIBERTI: E qui la storia si ripete, in maniera quasi identica; nasce con un rapporto apparentemente genuino e trasparente che, però, dura una breve vacanza, con le rispettive famiglie, a Palinuro; un’amicizia nata orse male e finita sicuramente malissimo nelle cristalline acque di color cobalto del Cilento. E si ripete anche la stessa cosa; cioè Santocchio attacca a testa bassa un   giorno sì e l’altro pure, mentre Aliberti (impassibile, imperturbabile e addirittura sereno) non risponde mai quasi come se l’avversario non esistesse. E lui, Santocchio, che va avanti anche in queste ore con un suo ultimo comunicato “Crisi politica a Scafati, l’appello di Santocchio (Fratelli d’Italia): «Serve trasparenza, il sindaco chiarisca subito»”. Spesso evocando fatti, come nell’altro caso, già vagliati e archiviati sia dall’opinione pubblica che dalla magistratura. E come per Sales/De Luca anche qui siamo di fronte ad una guerra senza esclusione di colpi nell’ambito dei rispettivi raggruppamenti politici; con un disvalore aggiunto per Santocchio/Aliberti in quanto facenti parte della stessa maggioranza di governo.

 

PD – FdI – FI: Nessuno dei tre partiti interviene per sanare le querelle interne; il PARTITO DEMOCRATICO dovrebbe bacchettare il radical-chic “Isaia Sales” (anche nel caso non facesse più parte dei dem) suggerendogli che così non si fa; e FRATELLI d’ITALIA dovrebbe tenere a freno le ripicche molto personali del destrista non tanto radicale “Mario Santocchio” consigliandogli, semmai, di ritornare su quell’assolata spiaggia del Cilento per riprendere il discorso daccapo.

 

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