ALIBERTI: il sopravvissuto … personaggio dell’anno 2024 e le sconcertanti rivelazioni di Falanga

 

Aldo Bianchini

NOCERA INFERIORE – Quando si parla e/o si scrive di Angelo Pasqualino Aliberti, meglio noto come PASQUALE ALIBERTI, tutti dovrebbero essere coscienti che non stanno parlando e/o scrivendo di una persona normale perché, piaccia o meno, Pasquale è “un personaggio” dalla caratura robusta e decisionista fino all’inverosimile, fino al punto da apparire quasi autolesionista.

La sua battaglia contro la “mala giustizia” <proditoriamente messa in piedi dalla magistratura in quella lontana mattina del 15 settembre 2015 e finita (al momento !!) la sera del 13 novembre 2024 con la sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” addirittura a conclusione del 1° di giudizio> non è stata l’esacerbazione di un vittimismo che non appartiene a Pasquale, piuttosto una battaglia di grande civiltà personale e giuridica contro lo strapotere di una certa magistratura. E la battaglia, questa sì, l’ha condotta, fino all’esasperazione del concetto rischiando il tutto per tutto, anche la sua stessa vita nei lunghi periodi di carcerazione, di isolamento e di lontananza da tutti gli affetti a lui più cari.

Dopo l’assoluzione è stata drammatica ed emozionante la sua prima dichiarazione a caldo: “Per otto anni ho dovuto ingoiare umiliazioni, convivere con lo sguardo impaurito dei miei figli, vedere mia moglie lottare per una famiglia che sentiva franare. Mio padre è morto portandosi dietro una vergogna che non meritava, e io sono rimasto solo, spesso incapace persino di piangere. Oggi la giustizia ha detto quello che ho sempre saputo: assolto perché il fatto non sussiste. Ma non c’è gioia piena. Il tempo non torna, e la vergogna ha lasciato segni che nessuno potrà mai vedere. Sono grato a chi ha creduto in me, anche quando era più facile girarsi dall’altra parte, a chi ha saputo vedere la verità nel buio delle menzogne. La mia lotta, però, non finisce qui. Voglio restituire dignità a me stesso e alla nostra città, a Scafati, che ha sofferto con me, infangata com’ero io. Voglio che insieme ci liberiamo di questo peso, che torniamo a essere una comunità fiera, capace di guardarsi in faccia senza paura. Non sono mai stato un camorrista, né un uomo che si piega al potere della malavita. Ho resistito, messo da parte il dolore e continuato a combattere. E continuerò, per me, per la mia famiglia, per tutti voi. Questo giorno è di chi ha resistito, di chi ha creduto che la verità sarebbe emersa” (fonte SalernoToday.it).

A buon diritto, quindi, Pasquale Aliberti può essere considerato uno tra i pochissimi personaggi dell’anno 2024.

Oltretutto, non lo dico io ma l’ha scritto il noto giornalista Ermes Antonucci su “Il fatto quotidiano” inserendo il nome di Pasquale Aliberti tra i personaggi politici nazionali, e non, in una sorta di galleria dei famosi (tanto per parafrasare la mitica “walk of fame” di Los Angeles) che nel corso del 2024 sono stati assolti dai reati penali loro ascritti.

Il giornalista alla voce “Pasquale Aliberti” nel contesto del suo articolo “Giustizia 2024, i sopravvissuti” ha testualmente scritto:

  • Il tribunale di Nocera Inferiore assolve il sindaco di Scafati, imputato di voto di scambio politico-mafioso in un’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno (DDA). L’accusa dei pm, basata sulle rivelazioni di presunti pentiti, era che Aliberti avesse stretto un patto con alcuni esponenti di un clan mafioso in vista delle elezioni amministrative del 2013 e delle regionali del 2015: voti in cambio di futuri appalti. L’indagine esplose nel 2018 e Aliberti finì addirittura in carcere, mentre il comune venne sciolto per mafia. Al termine del processo, la Dda di Salerno ha chiesto una condanna di 6 anni e 8 mesi, ma Aliberti è stato assolto da ogni accusa “perché il fatto non sussiste”.

Ma c’è un altro aspetto della vicenda giudiziaria che ha travolto Aliberti e che stranamente non è stato ripreso da nessun organo di informazione, forse (come nell’atavico vizietto della stampa salernitana !!) per non eclatare una notizia svelata da un altro giornalista (nella fattispecie Adriano Falanga) che, finalmente, ha avuto il coraggio di scrivere la verità sul cosiddetto ridicolo “segreto istruttorio”. Ma questo lo analizzerò in un prossimo editoriale.

 

One thought on “ALIBERTI: il sopravvissuto … personaggio dell’anno 2024 e le sconcertanti rivelazioni di Falanga

  1. Apprezzo moltissimo questa tua attenta ricognizione sul fango che è stato gettato su una parte produttiva della nostra provincia da chi avrebbe dovuto spazzare via quel fango .credimi voglio avere il tempo di raccogliere le miei idee e darti una mano nella ricostruzione delle macerie prodotte da quel terremoto che talvolta si è confuso con la giustizia diventando clava bastone e spesso pugnale . Ho bisogno di un po’ di tempo .Tu per favore continua così

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *