Aldo Banchini
SALERNO – Nunzio Pilato lavandosi le mani non è vero che non prese alcuna decisione, tutt’altro, con il suo gesto restituì al popolo di infedeli quello che il popolo voleva, la decisione: la morte di Cristo, per quello che passerà alla storia come il primo grande processo che non doveva farsi e che l’ex magistrato Matteo Claudio Zarrella (e già presidente del Tribunale di Lagonegro) descrive nel suo stupendo libro “Quid est veritas ?” .
E l’ex magistrato Zarrella, con grande professionalità e saggezza letteraria, pone una domanda di fondo su un delitto (la passione e la morte di Cristo) che è destinato a ripetersi nei secoli e nei millenni futuri: Qual è la verità ?
Una verità che non sapremo mai, condannati, come siamo, a ripetercela per sempre la domanda su qual è la verità.
Almeno, quindi, Ponzio Pilato (sbagliando alla grande, per noi fedeli) seppe restituire l’ultima parola al popolo sovrano che decise come tutti sappiamo.
Nel caso dei migranti e le stazioni di accoglienza in Albania la nostra Suprema Corte di Cassazione non ha saputo fare niente pur facendo un capolavoro; difatti qual è la verità sui migranti: che il Governo decide quali sono i Paesi sicuri, che il giudice esamina i casi in contrasto con la normativa europea, che la parola spetta al Tar o che, infine, bisogna comunque aspettare l’elenco dei Pesi che farà l’Europa ?
Una sentenza che sembra un guazzabuglio di contraddizioni, intrisa soltanto di principi filosofici che sicuramente non ci diranno mai qual è la verità, e resteremo nel limbo adorato in cui tutti dicono il contrario di tutto per far proliferare inutili discussioni politiche intorno ad un argomento che Ponzio Pilato avrebbe risolto nel giro di qualche secondo.
La mia domanda è: “E’ giusto decidere anche correndo il rischio di sbagliare ?; per me assolutamente sì; e questo ben al di là del Tar, del Consiglio di Stato, della Cassazione e della stessa Corte Costituzionale.
E lo scontro tra politica e magistratura continua, anzi si inasprisce ulteriormente; sventoleranno entrambi la sentenza della Corte che, nel concreto, in maniera assurda dà ragione a tutti e tre: Governo, Magistratura, Europa.
E noi rimarremo, attoniti, ad attendere di conoscere “Quid est veritas” che, ripeto, l’ex magistrato Zarrella spiega per filo e per segno nel suo libro; un libro che molti politici e magistrati farebbero bene a leggere per capire qualcosa in più.