ALIBERTI: l’effetto domino dell’innocenza !!

 

Aldo Bianchini

SCAFATI – “Criticare la colpevolezza è facile, digerire l’innocenza è molto difficile”; probabilmente chi oggi cerca di indebolire la già fragile maggioranza che sostiene il sindaco di Scafati dr. Angelo Pasqualino Aliberti si è ispirata a questa massima dal sapore grottesco e dalla consapevolezza di potersi liberare facilmente, finalmente e definitivamente del nemico politico numero uno.

A mio avviso di tutto il consiglio comunale di Scafati nessuno credeva nell’innocenza di Aliberti, così come non ci credeva tutta la stampa che oggi in parte incomincia ad omaggiare il sindaco in maniera forse ancora più servile e squallida di quanto non sappiano fare gli esperti e navigati politici paesani.

Ovviamente non si può fare di tutta l’erba un fascio e necessita riconoscere che almeno l’opposizione è rimasta ben ferma sull’altra riva del fiume aspettando, forse, che quello che non è riuscita fare la magistratura possa farlo la stessa maggioranza del sindaco che appare sempre più allo sbando sotto il cosiddetto “effetto domino dell’innocenza” su cui sono stati scritti libri e trattati, fin dall’antichità.

E chi sperava di vedere il sindaco nella polvere in maniera definitiva, e non solo come politico, ha avuto la sgraditissima sorpresa di vederlo riconsegnato alla vita civile per “il fatto non sussiste”, ancorchè creato (il fattaccio !!) soltanto nella fervida immaginazione di alcuni accaniti investigatori capaci di coinvolgere e convincere non solo la Procura ma anche l’ufficio del GIP e del Riesame.

Ma era già tutto scritto nel libro “Passione e Tradimenti” che testardamente quasi nessuno ha voluto leggere; eppure in esso sono contenute tantissime verità, molte delle quali dovranno ancor emergere all’attenzione del semplice cittadino. E qualcuno, verosimilmente, ha paura anche di questo.

Aliberti non ha paura, il suo istinto di uomo libero lo accompagnerà anche in questa attuale decisione; e di certo non si farà condizionare da niente e da nessuno nel mandare tutti a casa.

Sarebbe il giusto coronamento di una vita spesa, senza indugio, al sevizio della gente, della sua gente scafatese e non solo dal punto di vista sanitario, giornalistico e politico.

La gente, l’elettore medio è sicuramente dalla sua parte; glielo ha dimostrato poco più di un anno fa; glielo dimostrerà ancora nell’eventuale prossima consultazione elettorale.

Lui, Aliberti, non sopporta i ricatti e odia i tradimenti concertati all’ombra di promesse; questa è la vera forza che lo muoverà nelle prossime scelte di libertà e democrazia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *