da avv. Paolo Carrano
Gli effetti dell’incuria e delle mancate opere di bonifica sono tangibili e documentabili nel Vallo di Diano .
In questi anni stiamo sempre più assistendo ad eventi estremi che hanno colpito il nostro territorio, una condizione probabilmente legata ai cambiamenti climatici e , pertanto , occorre mettere in campo una prevenzione che eviti le difficoltà , un sistema di soggetti capaci di intervenire e soprattutto le risorse necessarie per agire preventivamente.
Si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni ordinarie e straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sulla incolpevole platea di utenti, i quali hanno, loro malgrado, già subito nell’ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione.
Per migliorare la situazione ritengo che il Consorzio di Bonifica in sinergia con la Politica Regionale debbano gestire al meglio i canali che possono essere problematici quando non mantenuti correttamente, provvedendo alle operazioni di sgrigliatura (stracci, plastica, ghiaia etc.) laddove non vi sono dispositivi automatici e dove è necessario, a realizzare saccate e coronelle a protezione dei punti più esposti al rischio di danni permanenti.
Con riferimento a questi ultimi eventi che colpiscono spesso le attività agricole, industriali e artigianali etc. mettondole in ginocchio , è ineludibile l’esigenza di dotare ciascun comparto idraulico di cassa d’espansione delle piene che abbiano una valenza comprensoriale e che possano essere adibite alla duplice funzione di prevenzione dei rischi idraulici e di invasi di accumulo da utilizzare per compensare la carenza d’acqua nei periodi siccitosi.
Non dimentichiamo le promesse elettorali “diamo maggiore sicurezza ai cittadini del Vallo di Diano!”
Avv. Paolo Carrano