da Nicola Femminella (docente – giornalista – storico)
Una notizia di questi giorni. Spero che le venga dato un ampio risalto dai mezzi di informazioni e alla quale l’opinione pubblica penso debba prestare attenzione.
Con essa abbiamo appreso che il non perimetrabile potere economico acquisito da taluni personaggi, che spadroneggiano nell’universo globale, può essere condizione sufficiente per dettare brutalmente ingerenze in ogni settore, politico ed economico, e imporre verità assolute e visioni del mondo di singoli individui sulla vita di interi e innumerevoli popoli.
Elon Musk dall’America, nell’euforia della vittoria del suo amico Donald Trump negli Stati Uniti, ha proclamato: These judges need to go”. “Questi giudici devono andare via”. La dichiarazione del magnate americano, con il primo o secondo reddito nel mondo, è avversa al deliberato dei magistrati della sezione immigrazione del tribunale di Roma, che hanno ordinato il rientro in Italia, con la nave Visalli della Guardia Costiera, dei sette emigranti inviati in Albania e destinati a rimanere nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Restinco a Brindisi. Ciò in attesa della decisione della Corte di Giustizia Europea in merito alla dubbia compatibilità tra l’ultimo decreto del governo Meloni e le norme in adozione della Ue sul tema dei flussi migratori. Essendosi macchiati di tale “colpa” i nostri giudici devono abbandonare il proprio posto e non esercitare la funzione svolta fino a oggi. L’ipse dixit, perentorio e risoluto, lo ha lanciato da oltre oceano il signor Elon Musk, proprietario quante altre aziende che sono le vere miniere d’oro del nostro secolo!
Matteo Salvini ha subito dichiarato: “Ha ragione”, dimentico che l’Italia non deve respingere solo gli emigranti, ma anche le ingiurie che ne offendono la gloriosa e millenaria storia. Si è schierato in tal modo con il ricco notabile che evidentemente si candida a” manovratore” della politica mondiale, dopo aver procurato voti all’amico Trump, regalando ogni sera un premio di un milione di dollari con una lotteria inventata e condotta solo da chi cammina su strade lastricate di pietre preziose e che spera di renderle sempre più larghe con l’aiuto del Presidente degli Stati Uniti d’America. Un investimento il suo che ha dato il risultato previsto e che, forse, vuole esportare anche nel nostro Paese, volendo con le sue teorie instaurare un nuovo ordine di vita sulla Terra, fondato soprattutto sulla tecnologia. I recenti incontri e contatti con la nostra Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, qualche elemento di contenuto devono pure averlo…
Mi sento di poter dire: l’avesse Musk rivolto, l’abbaio, ai giudici americani, avrebbe manifestato una sua opinione su una questione interna agli States e quindi rivolta all’apparato giudiziario che regola la sua esistenza e quella dei suoi affari planetari in quello Stato. Non gli è permesso, penso invece, di usare il tono assertivo e autoritario, per imporre la sua volontà su una questione di una nazione lontana, in un altro continente. Avrebbe potuto farlo se avesse espresso “con moderatezza lessicale e forma linguistica idonea” un pensiero personale su una vicenda, per la quale sono tenuti a decidere solo gli ordinamenti costituzionali vigenti nel nostro Paese. Questi sono tutelati da diversi strati di vigilanza, predisposti, come è noto, da una Costituzione frutto dei sacrifici di coloro, che decisero di vivere in una terra libera e democratica. Il signor Musk faccia il monarca nelle sue aziende, dove potrà mandare via chi vuole.
La Vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), Alessandra Maddalena, invece, ha subito dichiarato “Siamo sconcertati per questo intervento da parte di un magnate estero potentissimo. Qui non è più in gioco l’indipendenza della magistratura, ma qui si tratta della sovranità dello Stato italiano…”
Il giorno dopo il marmoreo e severo intervento del nostro amato Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “L’Italia è un grande Paese democratico e devo ribadire, con le parole adoperate in altra occasione, il 7 ottobre 2022, che ‘sa badare a sé stessa nel rispetto della sua Costituzione‘. Chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni”.
Le parole del nostro Presidente sono chiare e volte a far tacere le voci difformi dei partiti politici che le utilizzano per propagande elettorali, alcuni per mitigarne l’asprezza inaccettabile. Le sue bastano per interrompere il rituale chiacchiericcio degli “addetti ai lavori”, che si riversa su di noi in ogni circostanza, perché ciascuno possa giudicare l’incauta affermazione di Musk. L’amico di Trump non parla mai invano, senza aver intravisto una convenienza utile, per innalzare ulteriormente la collina sulla quale farsi immortalare nella statua d’oro di se stesso da lasciare ai posteri. In lui rumoreggia incessantemente il turbinio inebriante del Dio-Potere.
Stiamo a discutere della improvvida esternazione di Musk, ad oggi privato cittadino e comunque messo a bada dal Presidente Mattarella, ma nessuno si è lamentato dell’esternazione della Schlein (l’elezione di Trump una brutta giornata per l’Europa e per l’Italia): questa non è ingerenza? Non doveva intervenire anche su questo il Presidente?
Suvvia, non cerchiamo questioni di lana caprina, ci sono cose ben più serie.
Luciano