Aldo Bianchini
SALERNO – Quando qualcosa è organizzata al meglio, anche nel meridione d’Italia, produce sempre una eco che colpisce l’immaginario collettivo anche a distanza di tempo; ovvero anche quando i titoli e i clamori mediatici si sono spenti.
Tocca, quindi, al noto ammiraglio Gaetano Perillo (esperto uomo di mare) riaccendere il faro sulla 8^ edizione del “Boat Show 2024” organizzato sul molo e sul mare del Porto Arechi, dall’1 al 5 novembre scorso, dalle espertissime mani del Cav. Agostino Gallozzi che già da tempo ha posizionato i suoi punti espositivi sulla costa atlantica degli USA e si accinge a conquistare anche la costa statunitense che si apre sul Pacifico.
IL POST DI PERILLO:
Salerno deve andare giustamente orgogliosa della risonanza che, in campo nazionale e internazionale, ottiene in virtù dei ripetuti successi conseguiti di anno in anno dal suo “Show Boat”, fortemente voluto e molto egregiamente organizzato dal Cav. Gallozzi. A ragion veduta, il Direttore Bianchini, anche in virtù della sua diretta esperienza di quanto avviene in Florida, esalta l’eccellente organizzazione e le peculiari caratteristiche del salone nautico salernitano. È necessario però che anche l’ambientazione circostante sia di pari livello. Le critiche condizioni delle strade di accesso (Lungomare C. Colombo e S. Allende), la presenza di alcuni mini grattacieli in parte non completati, isolati dal contesto e tuttora circondati da una diffusa vegetazione spontanea, la poca cura con cui sono tenute altre componenti dell’arredo urbano, ancora non contribuiscono ad annullare il marchio di “periferia” a tutta quell’area. Innegabile quindi è l’impressione negativa su chi arriva per visitare il Salone Nautico. Anche io ho una avuto l’opportunità di visitare la Florida, sia pure nella lontana estate del 1963, spingendomi addirittura fino a Key West con una, allora avveniristica, Buick con cambio automatico. Arrivando dal mare, lo skyline dei grattacieli faceva presagire ordine e razionalità. A terra poi, le strade cittadine, in centro e in periferia, erano ben curate, il traffico – sostenuto ma non caotico – risultava agevole e scorrevole, si intuiva la presenza di cantieri aperti per lavori o manutenzioni, ma non erano eccessivamente invadenti. Tutto ispirava quindi un senso di ordine e tranquillità. Non so se persistono ancora queste situazioni “idilliache”.
L’augurio è che il Salone Nautico di Salerno possa già dalla prossima esposizione aspirare e ottenere situazioni al contorno più confacenti ai suoi standard di alto livello e veramente encomiabili.
F.to: Amm. Gaetano Perillo
COMMENTO: Mi corre subito l’obbligo di disilludere l’amm. Perillo; Key West, purtroppo, non è più quella situazione idilliaca degli anni 60; non è che sia diventata preda della disorganizzazione con mancanza di ordine e tranquillità. Ora c’è un po’ di confusione, anche lo skyline è rimasto intatto e colpisce sempre perché noi italiani non siamo abituati a siffatte linee paesaggistiche. Per il resto si mangia benissimo pur se i prezzi sono enormemente lievitati verso l’alto.
Per quanto riguarda l’ambientazione circostante intorno ai numerosi boat-show della Florida va precisato che non è molto dissimile da quella che, purtroppo, gravita intorno al Porto Arechi; sicuramente il verde è curato molto di più ma anche lì spesso tocca gli stessi imprenditori migliorare l’ambiente.
Il cav. Gallozzi, senza eccessiva contestazione (non è nel suo costume !!) nel corso della conferenza stampa ai margini dell’esposizione nautica ha puntualmente evidenziato le carenze intorno al porto chiarendo che molte cose promesse non sono state mantenute dalla pubblica amministrazione.
Mi unisco alla speranza dell’amm. Perillo affinchè già dal 2025 la situazione ambientale intorno al Marina d’rechi possa essere ricondotta a livelli di accettabilità.
Ringrazio il dr. Bianchini per gli aggiornamenti, purtroppo non tutti in positivo, su come si presenta la città di Miami con il suo hinterland e le sue numerose strutture destinate alla nautica da diporto. Anche da quelle parti esistono delle criticità ambientali e le aree circostanti i porti turistici sono ben curati soltanto per l’intervento diretto degli imprenditori privati. Raramente capita lo stesso qui in Italia. Né, nel caso specifico, se ne potrebbe o dovrebbe fare carico il Cav. Gallozzi.
Per di più, il piano progettuale ipotizzato per tutta l’area, oltre alle facilities a mare per attracchi e posti barche, prevedeva anche un avveniristico e innovativo complesso architettonico verso terra, ideato dallo spagnolo Santiago Calatrava, per dare al Port Village Marina d’Arechi una identità ancora più significativa e attraente.
E’ ancora e sempre “tenuto in naftalina” o definitivamente cancellato??