ISRAELE – SIRIA – IRAN – IRAQ – LIBANO – GIORDANIA – ARABIA SAUDITA – KUWAIT – EMIRATI ARABI UNITI, ecc.: quale destino ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Da secoli orami, forse da millenni, il destino dell’area mediorientale, nella quale le potenze vincitrici del 2° conflitto mondiale (non paghe del volgare sfruttamento petrolifero) vollero caparbiamente e perfidamente infilare il nuovo stato di Israele a tutto danno della Palestina e non solo, sembra farsi sempre più evanescente fino a scomparire dietro la linea dell’orizzonte delle lunghe e assolte dune del deserto.

Ovviamente, come già san tutti, il problema è talmente complicato e discutibile che sicuramente non pretendo di spiegarlo e/o risolverlo io che non sono assolutamente un esperto in materia ed ogni mia parola scomparirebbe di fronte ai trattati filosofici e salomonici “edittati” dai tantissimi super esperti del settore che gravitano sugli schermi dei grandi network nazionali ed oltre.

Mi accingo, però, a porre una domanda molto semplice: “Come mai Israele e la sua famosa e/o famigerata <intelligence> non riesce a individuare e colpire i carcerieri degli ostaggi ?”.

Mi spiego meglio; se i rimanenti ostaggi sono diventati croce e delizia per gli attacchi e per le difese sarebbe molto semplice individuare le prigioni e colpire “ad personam” i carcerieri per porre fine ad ogni tipo di conflitto e per poi potersi sedere a tavolino per tutte le discussioni del caso, anche necessarie.

E pensare che in questi ultimi mesi la tattica dell’intelligence israeliana è stata capace di snidare, individuare e colpire fisicamente anche un solo avversario ben nascosto in impenetrabili bunker.

L’ultimo in ordine di tempo è l’uccisione a Gaza del capo di Hamas “Yahya Sinwar” (il terrorista che, secondo BiBi ha pianificato e portato a termine il massacro del 7 ottobre 2023) mentre era addirittura seduto in poltrona nel covo in cui viveva da tempo; sembra strano, quindi, che nessuna operazione dei servizi segreti riesca a mettere nelle condizioni l’esercito di individuare e colpire quei terroristi, meno importanti di Sinwar che fanno da carcerieri agli ostaggi.

Eppure la comunicazione mondiale parla di israeliani in grado di colpire chiunque attraverso la strumentalizzazione dei cosiddetti “cerca persone” ovvero di tutti gli accessori tecnologici di cui siamo dotati in massa.

Il caso di oggi sembra non facilmente accostabile a quello dello “scudo spaziale” voluto tenacemente dal presidente USA Ronald Reagan e poi miseramente naufragato con l’attacco alle Torri Gemelle; e sappiamo tutti che lo scudo spaziale israeliano, ereditato da quello americano, è senza dubbio meno perforabile del reganiano.

Anche se per Israele il buco è altrove e va ricercato nella stranezza della mancata individuazione dei carcerieri degli ostaggi: ma non è forse una scusa per continuare la guerra ?

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