Vecchio Tribunale: ancora  “Che fare?” … prende quota il trasferimento del Rettorato

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Non si spegne il dibattito sulla definitiva destinazione dell’edificio dove era ospitato il Tribunale di Salerno (prima del suo trasferimento nella Cittadella Giudiziaria). Segno questo che l’argomento interessa gran parte della comunità salernitana, e non solo, ma dalle Autorità competenti.

Mi scrive una nuova lettera l’ammiraglio Gaetano Perillo che già era intervenuto, di recente, con una posizione ben precisa sulla futura destinazione dell’ex Palazzo di Giustizia.

 

LA LETTERA DELL’AMMIRAGLIO PERILLO

“”Spettabile Redazione, Trovo veramente degno di menzione l’intento del direttore Bianchini di continuare a porre la domanda su “Che fare?” del Vecchio Tribunale.

Nel suo ultimo Editoriale riporta alcune delle precedenti opinioni espresse al riguardo, concernenti ipotesi di possibili nuove destinazioni d’uso dei locali di quel prestigioso edificio, costruito negli anni trenta del secolo scorso e adibito per decenni ad ospitare aule di giustizia.

Al momento è disponibile per essere ricondizionato per usi diversi, dopo l’avvenuto trasferimento di alcuni anni fà degli Uffici del Tribunale nella Cittadella giudiziaria.

Tuttavia non sembra che la decisione su che farne sia un problema sentito con la dovuta urgenza da parte di chi deve assumere le relative determinazioni di merito.

Per assurdo, e fatte le debite proporzioni, non vorrei che creandosi una fase di stallo prolungato si riproduca una situazione assimilabile a quelle, ad esempio, della Carnale, del binario sul lungomare, delle ex Carceri maschile e femminile del Centro Storico, dell’Acquedotto medievale, del Palazzetto dello sport, dei ponteggi del Palazzo Santoro, delle facciate dell’ex Casa del Combattente, degli edifici fuori uso nell’area portuale, ecc.

Sarebbe infatti veramente insopportabile che anche l’ex Tribunale andasse ad allungare la lista di cui sopra.

Tornando comunque alla sua possibile futura utilizzazione, ogni ipotesi è degna di essere tenuta in considerazione, per vagliare i pro e i contro di ciascuna. In questa fase sarebbe interessante che anche le Autorità accademiche facessero sentire puntualmente la loro voce, esprimendo il proprio parere in merito all’eventuale trasferimento in città del Rettorato e annesse attività di didattica superiore e specialistica, oltre all’adattamento di apposite facilities per conferenze, convegni, dibattiti, simposi, ecc.

A quanto mi è noto, alcuni mesi fa, il Rettore Vincenzo Loia, accolse molto favorevolmente la notizia che in ambito politico (On. Piero De Luca) veniva prospettata la possibilità di trasferire alcune funzioni dell’università nel capoluogo e dichiarò, pur senza esporsi su cosa delocalizzare dal Campus di Fisciano a Salerno, di essere molto contento di poter vivere “un momento atteso, desiderato da tutta la nostra comunità (Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione)”.

Mi è capitato di incontrare alcuni studenti, una sera in Villa Comunale, dove erano allestiti numerosi stand illustrativi delle attività delle varie facoltà dell’UNISA. Sul tema specifico del trasferimento del Rettorato in città ho sentito pareri favorevoli e/o contrari, ma anche qualcuno che ignorava l’esistenza del dibattito in corso, pur ritenendo interessante che se ne parlasse.

Comunque, qualora prevalesse l’ipotesi di rendere il Vecchio Tribunale un “Polo della Cultura”, nulla esclude che al Rettorato e strutture connesse si possano abbinare anche idonei spazi – come da proposta del dr. C.Correra – “per la convegnistica specializzata nella lotta alle truffe alimentari e, soprattutto, per  l’istituzione di una specifica scuola del settore”, nonché altri locali opportunamente distribuiti – come da proposta del giornalista A.Cortese – da destinare a “una struttura che consenta congressi, host turistico anche con la partecipazione del Comune e gli imprenditori che insistono nel salernitano”.

Un siffatto insediamento, caratterizzato anche da una omogeneità dei fini istituzionali perseguiti, costituirebbe un richiamo alla secolare vocazione salernitana di studi universitari risalente alla antica Schola Medica e darebbe una giusta e meritata evidenza, per un verso, alla peculiarità di “Salerno e provincia, patria della dieta mediterranea “, e, per l’altro, alla creazione di un ulteriore strumento di valorizzazione delle aspirazioni turistiche della città, “energizzando il volano dell’incoming”.

Le difficoltà di parcheggio, purtroppo, sono difficilmente appianabili e comunque creerebbero problemi a fronte di qualsiasi nuova destinazione si voglia assegnare al Vecchio Tribunale.
in conclusione, sicuramente è da evitare che si continui a tenere relegato nel limbo dell’indecisione un siffatto edificio, valido anche sotto il profilo storico e architettonico, esponendolo al rischio di abbandono e di un deleterio progressivo degrado.

F.to: Amm. Gaetano Perillo

 

 

 

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