Gambino/48: il pregiudicato Michele Petrosino D’Auria, i comunali senza stipendio e l’appannaggio dei commissari


Aldo Bianchini

PAGANI – Avevo concluso la puntata precedente di questa lunga telenovela con alcune domande. Proverò, oggi, a fornire delle risposte anche se gli avvenimenti si accavallano e dovrei dedicare al processo “Linea d’ombra” una puntata al giorno per meglio capire in cosa consiste il “Sistema Pagani” che tanto hanno perseguito gli inquirenti nella loro
travolgente inchiesta. Intanto ho capito subito una cosa, cioè che il cosiddetto “Sistema Pagani” sbandierato in tutte le salse e su tutti i media ha prodotto danni incalcolabili all’immagine della Città ed alla sua economia, danni che sarà difficilissimo riparare nel breve e nel medio termine. Anzi più passano i mesi da quel fatidico 15 luglio 2011 e più le difficoltà, anche occupazionali, aumenteranno per tutti.  Chi pagherà tutto questo? Chissà!! credo nessuno e tutti. Intanto la crisi si è già riversata sui dipendenti comunali che non hanno preso lo stipendio nel mese di aprile e probabilmente non lo prenderanno per ancora alcuni mesi. Ma perché manca lo stipendio? Lo stipendio manca perché chi doveva farlo non ha bandito la gara per l’affidamento del servizio di tesoreria scaduto il 31 dicembre 2011. L’attuale tesoriere anche in carenza di nuovo affidamento, avendo comunque anticipato oltre 1.700.000 euro, ha restituito tutti i mandati dal mese di aprile. Cosa ha fatto l’ex commissario Bruschi prima di andare via ben sapendo che lasciava il tesoriere senza riaffidamento? Dagli atti del Comune spunta, però, una lettera di sollecito indirizzata al funzionario preposto al rinnovo dell’affidamento. Che fine ha fatto quella lettera e soprattutto chi l’ha scritta? E il nuovo regolamento
promesso è stato rifatto solo per un articolo al fine di consentire l’affidamento desiderato? E perchè, infine, sono stati necessari i numerosi incontri tra il funzionario e il tesoriere che non è una banca ma un privato? Inquirenti, per carità, se volete salvare il processo in corso allargate il vostro orizzonte anche a queste cose. E veniamo alla parcella dei nuovi tre commissari, un
prefetto in pensione e due funzionari in servizio. In tre percepiscono una parcella mensile che si aggira intorno ai 18.000 euro (oltre il
rimborso di spese di viaggio, di vitto e alloggio da documentare a fattura). A questo punto della vicenda mi chiedo, e vi chiedo, se c’era proprio bisogno di sciogliere il consiglio comunale e commissariare, in pratica, la Città in un momento di grande crisi generale. Tutti questi soldi spesi, forse a vuoto, sarebbero potuti servire anche ad esempio per assumere almeno cinque dipendenti sia pure a tempo determinato, ma con i tempi che corrono avrebbe comunque rappresentato una bevuta d’acqua fresca per le tante famiglie indigenti. Detto tutto questo ritorno subito ad una delle domande poste nella precedente puntata: “Ma chi è questo Michele Petrosino D’Auria e chi ce l’ha messo in un
posto di così grossa responsabilità ai vertici del Consorzio Bacino Sa/1?”.
Stando alla declaratoria delle note personali, indicate nella prima pagina dell’ordinanza di arresto del GIP del 14 luglio 2011, Michele Petrosino D’Auria è un “pregiudicato”. Punto. Siccome i reati a lui imputati risalgono a molti anni or sono, prima del 2001, mi è venuto naturale chiedere chi ha inserito ai vertici del Consorzio il succitato Michele in costanza presumibile di procedimenti penali già arrivati a conclusione almeno del primo grado di giudizio. A conti fatti potrebbero essere state le amministrazioni comunali di sinistra che hanno preceduto quelle di destra (arrivate soltanto nel 2002) e che hanno gestito direttamente le fasi di nascita e di crescita dello stesso Consorzio Bacino Sa/1.  Nomi di chi gestiva la cosa pubblica? Beh! quelli vi sarà facile trovarli o ricordarli da soli. E allora dove sta la colpa degli amministratori finiti in galera, dovevano forse licenziare il direttore del Consorzio che aveva si avuto precedenti penali (tali da essere definito dal Gip un pregiudicato) ma che negli ultimi anni aveva sicuramente cambiato sistema di vita e di relazioni. Questo è un passaggio che sinceramente non riesco a capire, anche se qualcuno si affanna a riempirmi di improperi (per non dire velate minacce!!) per il mio modo di scrivere. Soltanto motivi tecnici di spazio mi impediscono di parlare
oggi dei rapporti del Comune con le TV locali e con alcuni giornalisti. Ma c’è tempo. Alla  prossima.

5 thoughts on “Gambino/48: il pregiudicato Michele Petrosino D’Auria, i comunali senza stipendio e l’appannaggio dei commissari

  1. Chisa’ come mai a qualcuno gli rode, probabilmente il dott. Bianchini scrive semplicemente la verità, ma probabilmente ha scritto semplicemente l’avv. Calabrese, una cosa e’ sicura il dott. Bianchini e’ uno con le palle.

  2. I signori che hanno offeso il dott. Bianchini sono semplicemente frustrati , o semplicemente uno di quei duecento che hanno avuto il barbaro coraggio di fare la fiaccolata , crediamo nella giustizia e avete fatto un grande errore avete fatto un grande errore facendo diventare martire il nostro grande sindaco, sarà assolto e diventerà ancora più forte di prima .

  3. Gentile Dott. Bianchini, preliminarmente mi preme esprimerLe tutta la mia solidarietà per i vergognosi attacchi che riceve da chi,peraltro e se il Meoli dei commenti è il Meoli caporedattore della Città, utilizza il suo ruolo di giornalista esclusivamente a supporto delle ragioni della politica di centrosinistra e,molte volte, anche per “punire” chi magari è responsabile di non aver consentito affidamenti pubblicitari (di gare, appalti, etc.) al giornale che lo paga.
    Peraltro, e sempre se il Meoli dei commenti è quello che conosciamo leggendo il quotidiano La Città, siamo ancora tutti in attesa di sapere ” come ha fatto il quotidiano La Città a pubblicare a metà Giugno 2011 (cioè chi gli ha fornito notizie coperte da segreto istruttorio) quel famoso articolo che non solo anticipava con dovizia di particolari quello che sarebbe avvenuto un mese dopo (arresti e vicende per le quali gli stessi sono stati disposti) ma addirittura lo anticipava al Panico il giorno precedente alla pubblicazione (famoso testo di una telefonata intercettata non ritenuta interessante per il processo dalla Pubblica Accusa ed ora invece trascritta ed inserita su disposizione dell GUP).
    Detto questo credo che il Suo articolo di oggi sia come sempre interessante perchè mette a nudo, ancora una volta, non le lacune investigative ma ” le precise volontà unidirezionali della Pubblica Accusa” che sta dimostrando, giorno per giorno, di perseguire un solo fine e cioè “raggiungere l’obiettivo a tutti i costi” ed in spregio anche alle più elementari norme del diritto di difesa costituzionalmente garantito.
    Come potrebbe spiegarsi diversamente, infatti, l’attività ulteriore – a processo in corso e nonostante vari imputati abbiano chiesto il rito abbreviato – di risentire presunti testimoni su vicende sulle quali hanno già testimoniato nel 2011, oppure di accusare di subornazione di testi soggetti che hanno avuto l’ardire di denunciare funzionari comunali (casualmente anche testimoni) per fatti commessi nell’esercizio delle funzioni e che sono VERI perchè dimostrati per tabulas, oppure di minacciare testi che hanno avuto il coraggio – in aula di tribunale – di denunciare pubblicamente quello che tutti sanno da sempre a Pagani e cioè le pressioni forti esercitate nel corso delle indagini locali (vedi Anaclerico).
    La stessa Dott.ssa Ferraioli Rosa (funzionario la cui incompetenza come Ragioniere Capo è nota a tutti) è stata condotta a testimoniare (quattro giorni prima degli arresti) prelevandola alle 14,00 dagli uffici comunali con un auto dei carabinieri della stazione di Pagani.
    Ma vengo alle Sue riflessioni odierne.
    Il funzionario cui era diretta la lettera per avviare la gara di Tesoreria è la Dott.ssa Ferraioli Rosa che però è intoccabile ora, altrimenti si rischia l’accusa di subornazione di teste, che peraltro doveva provvedere (anche per la formazione del Regolamento) autonomamente e senza necessità di input da parte di nessuno.
    Michele Petrosino D’Auria è stato assunto dal Consorzio di Bacino SA1, e non ha mai fatto parte di strutture del Comune di Pagani siano essi uffici e/o Multiservice Srl, da Raffaelle Fiorillo (allora Commissario del Bacino SA1) e dal Dott. Stefano Cicalese (allora ed oggi Direttore del cOnsorzio di Bacina SA1).
    Sono atti ufficiali e noti, non supposizioni o interpretazioni.
    E allora di cosa parliamo? Questo il clima passato ed attuale e,quindi, si deve solo restare in attesa che il processo entri nel vivo e sperare che il collegio giudicante continui a mantenere fino alla fine l’equilibrio e l’equidistanza finora dimostrata (dopo inizi abbastanza prevenuti) con coraggio e sapienza.
    Alla fine, dopo che ovviamente il CAPITANO ULTMO di famosa memoria sarà ascoltato realmente in aula e messo difronte alle proprie responsabilità, la verità prevarrà (quella giudiziaria e quella reale) e,forse, molti si vergogneranno e qualche organo competente interverrà per punire (anche economicamente) chi ha messo in ginocchio la città di Pagani per il solo interesse di “distruggere il nemico e di far prevalere la propria parte”.
    Un’ultima considerazione non può che riguardare i Commissari Straordinari, i quali – sebbene non ce ne fosse bisogno – dimostrano come lo Stato sia sempre lo stesso, sia quando è retto dallo politica partitica, sia quando è retto dai TECNICI, sia quando si vivono periodi di vacche grasse, sia quando si ” obbliga al rigore rigorissimo”.
    I suoi funzionari sono sempre privilegiati ed intoccabili e,soprattutto, sempre favoriti.
    Definire scandoloso il Decreto Ministeriale che determina i compensi della TRIADE (6.000,00 euro pro capite mensili oltre vitto ed alloggio) è assolutamente facile, avere il coraggio di denunciarlo è molto più difficile.
    Un prefetto in pensione che pretende, ed ottiene, la nomina e due funzionari ministeriali ancora in servizio riescono, pur nello stato attuale di profonda crisi che attanaglia il 90% della popolazione italiana, a cumulare un reddito mensile che supera i 10.000,00 euro senza fare “nulla”.
    Basti pensare che la componente femminile della TRIADE (altro che sesso debole) in oltre un mese è stata presente al Comune TRE VOLTE per un totale per presenza pari a 2.000,00 euro oltre alle spese di vitto e di viaggio.
    Complimenti ed auguri a chi ha pensato a tutto questo.
    Anche se bisogna constatare che il tutto passa nel più completo silenzio dei mass media che pure sono sempre così informati anche degli atti coperti da segreto istruttorio.
    E’ un regime democratico questo? Si può parlare, forse, di clima di PAURA per cui è meglio non parlare perchè se no vieni prelevato ed interrogato dal COMANDANTE ULTIMO come amico di GAMBINO o GAMBINIANO?
    Ai posteri l’ardua sentenza.

  4. Egregio Antonio,
    credo che Lei non si debba meravigliare se dal quotidiano La Città non riceverà mai una risposta chiara sulle attività che ha svolto e che svolge in merito al processo Linea d’Ombra. La posizione del quotidiano è chiara ed è tutta a supporto di un piano, alla cui stesura peraltro ha partecipato e notevolmente contribuito, che ormai si sta sgretolando giorno per giorno nonostante i tentativi – ormai pietosi – di sminuire quello che accade durante il processo in cui gli stessi testimoni dell’accusa, oggi liberi di chiarire e di spiegare,demoliscono quotidianamente un impianto accusatorio che già faceva acqua da tutte le parti, come ben sanno i cittadini di Pagani (tranne Giorgio, Petti, Calabrese, Donato, e qualche altro sfrantummato mentale e fisico).
    La verità sta venendo fuori, poco alla volta, e sarà tremenda ed infamante per “quei falsi paladini della giustizia” che dopo aver imperato e congiurato per anni dovranno rispondere, sicuramente all’opinione pubblica e non solo,dei reati di cui si sono resi autori.
    Un avvocato penalista (casualmente consigliere di opposizione) che – ma guarda il caso – subisce una perquisizione improvvisa dei Carabinieri durante la quale si scopre un CD, contenente le riprese di un colloquio che l’avvocato ha avuto nel suo studio con il famigerato Petrosino, dal quale non si rileva nulla di particolare ma che induce,però, il famoso avvocato penalista a pensare che “quelle erano minacce velate come ben so operando a Pagani”.
    Un soggetto molto particolare, “un tempo dedito alle attività di corriere nazionale con una Lancia Thema e fortemente interessato alla gestione dei loculi cimiteriali attraverso la verticalizzazione di uno pseudo comitato e già gestore di una sala giochi chiusa per gioco d’azzardo”, che da nullatenente e nullafacente (tranne per un breve periodo di autista del vecchio volpone trombato alle elezioni regionali da Gambino) ha adesso aperto una sala giochi a Pagani (con quali soldi non si sa?) dove si continua a praticare gioco d’azzardo.
    Un medico che ha fatto il Sindaco a braccetto con la camorra, quella vera che sparava ed ammazzava e che gestiva tutti i servizi del Comune, e che si è candidato (mai eletto) a tutto il possibile e che, guarda caso, non conosce – nè fisicamente nè fotograficamente – i famigerati f.lli Petrosino ma sapeva che “la campagna elettorale per Gambino” la faceva la camorra di Arcangelo Zito (guarda caso defunto).
    Un ex sindaco, senza arte nè parte, che era vicesindaco quando i Panico assumevano i parenti e le mogli degli allora amministratori comunali (ex STANDA) e quando il COmune fu sciolto per infiltrazioni camorristiche Ma quella fu ingiustizia, vero?) che ha saputo lavorare (quelle poche volte che lo ha fatto) solo su incarichi di partito (Lega delle Autonomie, ATO, etc. etc.).
    E poi, ecco la corte: puffi, maghi e giornaliste burlesque.
    C’è il grande stratega delle innumerevoli battaglie perdute che riesce a cambiare lavoro quando vuole e come vuole ma sempre all’interno degli Enti che gli permettono controllo dei voti e laute tangenti e che sicuramente sa spiegare come si fa a far assumere, senza concorso, un soggetto facendolo trasferire dal Patronato sindacale al Comune.
    Certo un minimo di requisiti li devi avere, a meno che non sei la moglie di un consigliere comunale (anche di un altro comune va bene lo stesso ) e non sei impegnato in politica e/o in Enti pubblici parapolitici.
    C’è il fallito da solo, ex componente lo staff di Gambino e poi Assessore,che giustifica le sue incapacità con la rabbia e la cattiveria verso gli altri e che si diletta, essendo senza arte nè parte solo un dipendente della moglie, a scrivere una lettera anonima al giorno.
    C’è la giornalista burlesque, anch’essa ex componente dello staff del sindaco Gambino, che scrive solo le notizie che gli passa il Comitato dei saggi politici prima indicati.
    A questi signori, amministratori del paese ideale, ed a qualche ottimo avvocato civilista di Pagani (noto solo per transazioni su incidenti automobilistici fasulli) si è affidato il mago Panico per realizzare i propri obiettivi (costruire cubature per migliaia e migliaia di metri quadri in un terreno privo degli standard necessari) attraverso magie e duplicazioni di pani e di pesci: capannoni che scompaiono sulla corta ma non nella realtà, parcheggi che si cedono sulla carta ma non nella realtà, sopraelevazioni e soppalchi a iosa senza autorizzazioni, duplicazioni di società a scatole cinesi che non operano mai, distributori di carburante, sorveglianza, vigilanza, gestione parcheggi, tabacchi, centro commerciale, etc. etc. (tutto in poche migliaia di metri quadrati).
    E lo ha fatto (il Panico) facendo aggregare a questi sagaci e bravi amministratori del PAESE IDEALE il grande Bottone (ed il suo gruppo di bravi consiglieri comunali le cui mogli ed i cui figli lavorano tutti da Panico Centro Commerciale) povero “pupazzo nelle mani di Gambino”.
    Un pupazzo animato, però, tanto da fare il Sindaco f.f. e contemporaneamente l’amministratore Unico del mercato ortofrutticolo, da nominare il fidato Cosentino (re elettorale di tre sezioni in campagna) nel C’d’A. del mercato Ortofrutticolo, da far assumere a tremila euro al mese il suo consulente presso il mercato ortofrutticolo, da ottenere l’assunzione presso il PEGASO del martoriato e vessato Panico tre mogli, due figli, una cugina, quattro amici (tutti bisognosi per carità e senza pressioni sul Panico ma solo per amicizia), da nominare con propria firma la moglie del Petrosino come ausiliaria al traffico ed assumerla alla Multiservice Srl, da nominare ragioniere capo del Comune una sua fidata amica, da nominare Ingegnere capo del comune un suo fidato al posto dell’unico vincitore di concorso,etc. etc.
    Tutti insieme, felici e contenti e soprattutto animati dall’esclusivo interesse rappresentato dal BENE DEL PAESE E DEI CITTADINI DI PAGANI,hanno condotto la battaglia (per l’affermazione della giustizia) contro il BOSS dei BOSS Gambino attraverso denunce civili e pubbliche: mai anonime, mai forzate, tutte documentate, tutte veritiere (anche se per sentito dire ma sempre veritiere), tutte supportate da testi attendibili e veritieri, tutte fondate su atti “illegittimi” che hanno finalmente scoperchiato ” le caccavelle”.
    Ed hanno combattuto tanto, per anni e per mesi, sudando le proverbiali sette camicie per convincere la Procura della Repubblica che loro “affermavano solo verità”, hanno dovuto scomodare l’On.le Barbato di NOLA (assicuratore da anni e soprattutto integerrimo uomo e datore di lavoro tanto che per difendere la privacy di una sua dipendente licenziata (le malelingue dicono che era la sua portaborse senza contratto) ha chiesto ed ottenuto che l’atto transattivo tra le parti fosse coperto da segreto assoluto) e tanti altri onorevoli e senatori e consiglieri regionali (tutti animati da spirito di giustizia per carità non certo da contrapposizione politica), hanno dovuto recarsi quasi quotidianamente presso la Procura di Nocera Inferiore e presso la DDA di Salerno per sollecitare indagini e verifiche, hanno passato ore ed ore a deporre davanti ai giudici FATTI E CIRCOSTANZE CHIARE (e va bene lo stesso poi se durante il processo hanno parlato solo “di sentito dire, letture dei giornali, fiuto sul territorio” tanto l’importante sono le indagini non i processi).
    Poi finalmente è arrivato Capitan Uncino e tutto d’incanto “giustizia è stata fatta”.
    Le indagini sono state accelerate, Panico è stato quotidianamente supportato (psicologicamente per carità) e guidato da Capitan Uncino, il giornalista costantemente tenuto informato, i testimoni trattati con i guanti e messi a loro agio con garbate conversazioni finalizzate a liberarli di un peso (tanto che molte volte è stata spenta anche l’aria condizionata nella stanza di CONVERSAZIONE al fine di evitare brusco cambio di temperature tra il caldo delle quattro ore di attesa nel corridoio ed il fresco della stanza di conversazione), invitati anche a riflettere e riordinare le idee da soli – se necessario – con l’intera stanza a disposizione per tutto il tempo voluto, prelevati con l’auto di servizio del Capitan Uncino al solo fine di evitare ai testi spese di benzina per recarsi in Caserma o a SAlerno, lasciati liberi di non redigere alcun verbale se non avevano pesi di cui liberarsi in tutta coscienza, invitati a leggere e rileggere con calma e per tutto il tempo necessario il verbale di CONVERSAZIONE apportando tutte le modifiche ritenute necessarie.
    Nonostante tale garbo, i testi (tutte persone normali e senza alcun motivo di astio nei confronti dei delinquenti indagati) hanno “smascherato la cricca ed il BOSS dei BOSS” e quindi, con sommo dispiacere del Capitan Uncino che purtroppo era costretto a svolgere il proprio ruolo anche se gli dispiaceva per le famiglie coinvolte, tutti i malfattori sono stati arrestati e condotti in carcere in modo che non potessero più nuocere alla città ed ai cittadini, perchè è vero che erano incensurati ma pur sempre molto ma molto ma molto pericolosi.
    Poi, fortunamente, è arrivata la Commissione di accesso che in sei mesi si è messa a spulciare tutti gli atti del Comune, ma tutti senza lasciare nulla indietro e senza farsi sfuggire nulla.
    Ha potuto redigere, così, una relazione in cui sono stati svelati FATTI E MISFATTI di una gravità inaudita per cui, finalmente, la città ha saputo che erano veri i fatti svelati da Capitan Uncino e che avevano fatto arrestare i malfattori ed il BOSS dei BOSS.
    Certo la relazione della Commissione di Accesso copia integralmente le indagini di Capitan Uncino e di SAndokan, ma non poteva essere diversamente se quelli sono i fatti, che ci poteva fare la Commissione di Accesso mica doveva citare atto per atto quelli ritenuti ILLECITI (o illegittimi, mi sorge un dubbio, ma fa lo stesso).
    E poi, che importanza ha approfondire e descrivere FATTI se già è stato fatto da CAPITAN UNCINO ? Come si fa ad approfondire se cinque commissari hanno solo sei mesi di tempo per concludere l’incarico? Che importanza ha se il 90% dei soggetti con precdenti penali, citati come dipendenti del Comune e della Multiservice, sono invece dipendenti del Consorzio di Bacino SA1? SEmpre a Pagani lavoravano.
    Oggi, finalmente, siamo tutti più sereni.
    I malfattori ed il BOSS dei BOSS sono in carcere, il Comune è retto da una triade commissariale competente, presente quotidianamente sul Comune, attenta a risolvere i problemi e,soprattutto, molto economica tanto da costare appena 18.000,00 euro al mese di indennità oltre vitto ed alloggio e rimborso spese di viaggio.
    Nessuna paura, il comune anticipa poi lo Stato rimborsa (anche per le imprese è così: non ti preoccupare, lavora, esegui le attività, anticipa i soldi, poi giuro che te li darò).
    In fondo, in fondo, una parte del PAESE IDEALE l’abbiamo realizzata: un comune che funziona, un sintetico governo tridimensionale che non costa nulla, i dipendenti non sono pagati, i soggetti deboli non sono aiutati, la Tesoreria Comunale sarà eliminata, il servizio dei rifiuti (anche se funziona a singhiozzo) non è pagato, la mensa scolastica la eliminiamo, etc. etc.
    Vuoi mettere il risparmio che avremo entro il 31.12.2012 e la soddisfazione che sarà data a quel dipendente comunale, che da 25 anni gestisce di fatto la Ragioneria del Comune, che prima viveva con l’ansia di dover bloccare le spese pazze del BOSS dei BOSS ed oggi, invece, è sereno e tranquillo tanto da non pretendere neanche di essere pagato il solo stipendio (mica il salario accessorio che prima invece percepiva ).
    Poi a breve (che sono due anni) ci saranno le elezioni, il BOSS dei BOSS farà altro, il paese sarà risanato moralmente ed economicamente, i cittadini gratificati dalle cure ricevute dalla triade commissariale, la delinquenza e la camorra debellate da Capitan Uncino, gli amministratori del paese ideale rinvigoriti e felici per il buon esito delle loro battaglie.
    La giustizia ha trionfato, eppure c’è ancora chi non ci crede. Chi se ne frega tanto questi ultimi peones sono beoni e venduti.

  5. Resta che il Comune di Pagani è sul lastrico con un debito certificato di oltre 50 milioni di euro…Al di là dei processi e delle “esagerazioni” giudiziarie, qualcuno avrà pure governato negli ultimi 10 anni…E questo è il danno maggiore per i cittadini paganesi…

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