MAFIA: CNEL, GRAVE INFILTRAZIONE IN BUSINESS EOLICO

(ANSA) – ROMA, 08 MAG – Fa gola alle mafie il mercato dell’energia eolica europeo, sul
punto di superare entro il 2015 68 miliardi di investimenti in cinque anni. Gli arresti nell’ambito di inchieste sugli impianti italiani, tra il 2007 e il 2011, sono stati oltre 125 in cinque Regioni. Il presidente del Cnel, Antonio Marzano, parla di una “grave penetrazione mafiosa” presentando il
rapporto “I rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dell’energia eolica”. Il sottosegretario agli Interni, Carlo De Stefano, invoca “un sistema di contrasto scientifico per rispondere alla presenza capillare delle mafie nel settore” e punta sulla massima trasparenza delle
procedure e sull’incremento dei controlli, anche attraverso la tracciabilità dei pagamenti. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, sottolinea invece come “incentivi, assolutamente fuori linea rispetto
ai costi degli impianti, hanno creato rendite, un grasso che ha attratto la criminalità organizzata”
. Secondo il rapporto sono quattro i principali aspetti di debolezza del settore: la concentrazione degli impianti in superfici ridotte, l’elevato costo di realizzazione, la scarsità’ dei mezzi degli uffici tecnici chiamati a dare i permessi e la presenza della quasi totalità degli impianti in regioni con “tradizionale presenza di criminalità organizzata” a partire dalla Sicilia, la Puglia e la Campania.

 

 

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