Aldo Bianchini
SALERNO – Forse soltanto nel nostro Paese c’è la consuetudine, ormai divenuta quasi istituzionale, di esaltare tutte e solo le doti positive di tutti i personaggi (politici, magistrati, avvocati, funzionari pubblici, medici, infermieri, artigiani, operai, imprenditori, pedofili, prostitute, sacerdoti, vescovi, cardinali, perfino i Papi, ecc. ecc.) che nel corso del tempo passano a miglior vita; e su tutti loro, con la stampa in primo piano, si fa costantemente una ricerca certosina quasi spasmodica per dire generalmente e genericamente: “Però, tutto sommato, era anche un brav’uomo”, soprattutto quando si tratta di un personaggio che in vita è stato almeno largamente e diffusamente discusso.
Ripeto, è un rito tutto e solo italiano; in altri Paesi almeno si ha il buon senso di tacere in presenza di personaggi a metà strada tra il bene e il male.
IL FATTO: In questi giorni è montata la polemica sul personaggio del boss Raffaele Cutolo (nato ad Ottaviano il 4.11.21 e morto da detenuto a Parma il 17.02.21) che pur essendo morto non riesce ancora a morire; sulla sua tomba alcuni stravaganti soggetti (per non dire altro !!) si sono sottoposti a selfie molto accurati con dediche particolari verso la memoria dell’imponente e mostruoso – criminale – sanguinario che fu a capo della NCO (Nuova Camorra Organizzata) per qualche decennio: “”Uomo d’onore, è un santo” ma anche “Santo subito”, oppure “uomo d’onore”, e ”grande uomo”; queste alcune delle tante e sorprendenti, ancorchè vergognose, titolazioni dei dissennati selfie.
LE REAZIONI: Da qui l’ira furibonda (si fa per dire !!) del sindaco di Ottaviano “Biagio Simonetti” che con grande fermezza ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Lo ripeto sempre e lo ribadisco adesso: chi ancora prova nostalgia per quei tempi è, senza mezzi termini, lo scemo del paese. Sì, lo scemo del paese. Ottaviano è impegnata in un processo di riqualificazione culturale della città e dell’intero territorio, non possiamo permetterci di perdere tempo appresso allo scemo del paese”. Ovviamente tutto questo ha registrato la dura presa di posizione dell’on. Francesco Borrelli, deputato di Europa Verde nonché presentatore della proposta di legge per introdurre il reato di apologia mafiosa; ma anche l’incredibile reazione della vedova del boss (Immacolata Iacone) che ha apoditticamente scritto, sempre sui social, “lasciate riposare in pace mio marito”.
Giusto, ha ragione il sindaco Simonetti; però bisogna sempre stare all’erta perchè di scemi del pese non ce n’è uno soltanto, gli scemi sono una moltitudine, fino a costituire un reale problema sociale nel quale la camorra (ma anche la ‘ndrangheta, la mafia e le altre organizzazioni criminali), ancora oggi, pesca alla grande con risultati impressionanti.
Tutto impressionante; c’è da sperare soltanto che la maggior parte dei naviganti dei selfie siano semplici buontemponi disposti a dire di un criminale che “Però, tutto sommato, era anche un brav’uomo”.