Si è chiusa nella serata di Domenica 6 Ottobre al Teatro Nuovo di Via Valerio Laspro la quindicesima edizione del Festival «Salerno in CORTOcircuito», Festival organizzato dalla Rete dei Giovani per Salerno di cui faccio orgogliosamente parte dal 2015, nella quale curo sia la direzione artistica con il fondatore della kermesse Gianluca De Martino che la comunicazione, la ricezione e la selezione delle opere candidatesi al festival. Il «Salerno in CORTOcircuito» è diventato ormai da più di dieci anni un cavallo di battaglia tra le varie iniziative che la Rete dei Giovani per Salerno propone dal 2008, anno di nascita dell’associazione.
In tre serate sono stati proiettati cortometraggi e documentari, alcuni di essi di elevata qualità tecnica e al passo con i contenuti e i temi proposti; d’altronde il sottotitolo del Festival è “Sguardi sulla Società”.
Ho avuto modo di conoscere autori i cui temi e le storie proposte nei loro lavori sono vicine a noi: registi che praticano questa professione come secondo lavoro, altri filmmaker che fanno parte di un collettivo di autori, altri alle prime armi con la regia, altri con anni di esperienza alle spalle.
Buona parte dei cortometraggi e dei documentari proposti in queste tre serate sono stati prodotti e distribuiti da case di produzione audiovisiva, talvolta specializzate nella produzione di corti e di documentari. Il mio pensiero, come condirettore artistico della kermesse nonché come referente dell’audiovisivo della Rete dei Giovani per Salerno, va alle suddette realtà ormai in ginocchio a causa degli effetti del DL relativo al Tax Credit Cinema, fortemente volute dall’allora Ministro dei Beni Culturali Gennaro Sangiuliano. Tale decreto potrebbe avere nuove leggi aggiuntive con l’attuale titolare del Dicastero di Viale del Collegio Romano, Alessandro Giuli, che qualche settimana prima aveva dichiarato che il DL Tax Credit Cinema non è, testuali parole, “né un bonus, né un reddito di cittadinanza cinematografico”.
Con le nuove norme sul Tax Credit, le opere audiovisive delle piccole-medie imprese cinematografiche Made in Italy resterebbero bloccate mentre le Major multinazionali potrebbero godere di ulteriori benefici.
La Rete dei Giovani per Salerno, in qualità di associazione organizzatrice del «Salerno in CORTOcircuito», si schiera contro questo provvedimento anti-democratico e anti-costituzionale del MIC e dell’attuale Governo e sostiene le piccole-medie imprese audiovisive, perché senza quei prodotti che vengono proposti durante il Festival, il «Salerno in CORTOcircuito» non avrebbe l’identità che oggi possiede.
Un ulteriore appello va alle istituzioni pubbliche, in particolare al Comune di Salerno: in queste tre serate della XV Edizione del «Salerno in CORTOcircuito», non ho visto nessun Assessore alla Cultura in mezzo al pubblico. Questa kermesse esiste dal 2010, eppure buona parte dei salernitani non la conosce perché si pensa ai soliti volti noti che dominano cultura salernitana: la politica locale è in gran parte responsabile di questa egemonia.
L’unica persona che realmente ha creduto in questo Festival è stato Pasquale Sorrentino, Consigliere Provinciale con delega al Turismo nonché vicesindaco del comune cilentano di San Giovanni a Piro, che ha vivamente sostenuto la Rete dei Giovani per Salerno e il Festival stesso, tant’è vero che, grazie a lui, la conferenza stampa per presentare la XV Edizione è stata svolta presso la Sala “Marcello Torre” di Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno.
In più siamo riusciti, grazie a lui e anche alla Dirigente del Settore Reti e Sistemi Culturali l’Ing. Gioita Caiazzo e alla Funzionaria della Biblioteca Provinciale di Salerno la Dott.sa Wilma Leone, a svolgere durante la mattina del 3 Ottobre un importante Convegno presso il Salone “Francesco Cerenza” della Biblioteca Provinciale dal titolo “Voci dal passato, memorie del presente, sfide del futuro. Il Cinema sociale dagli Anni ’60 ai giorni nostri”, dedicato al cinema a sfondo sociale partendo dagli esordi cinematografici di Pier Paolo Pasolini con «Accattone» e «Mamma Roma», passando per altri registi importanti del calibro di Francesco Rosi, Elio Petri, fino a nomi internazionali come Abbas Kiarostami, Glauber Rocha e Ken Loach.
Se la politica salernitana, invece di perdere tempo con le Luci D’Artista, invece di saccheggiare il verde dando carta bianca a troppe imprese edili di costruire palazzi di cemento quando i giovani della provincia lasciano la propria terra per andare altrove o, ancora, di pensare alle prossime elezioni politiche, tra le Regionali del 2025 alle porte e quelle locali del 2026, si occupasse realmente della città, promuoverebbe e sosterrebbe qualsiasi realtà associativa che crea e promuove eventi culturali che attirano la cittadinanza, compresa la Rete dei Giovani per Salerno che promuove il Festival «Salerno in CORTOcircuito».
François Truffaut, uno dei padri della Nouvelle Vague francese, considerava il Giffoni Film Festival “il più necessario”; da questa frase io credo che il «Salerno in CORTOcircuito» sia il Festival necessario alla cittadinanza, necessario ai giovani che abbiano voglia di confrontarsi, necessario ad una realtà come Salerno che vorrebbe essere una città europea ma che ancora oggi è considerata una città dormitorio.
f.to: dr. Vincenzo Mele (giornalista)