Tribunale vecchio che fare: risponde l’ammiraglio Perillo

 

 

dall’ammiraglio Gaetano Perillo

 

SALERNO – Egr. Direttore, Invio un commento al suo recente Editoriale: TRIBUNALE VECCHIO: che fare? La recente notizia che la Regione Campania intenda assegnare una quota parte delle risorse, ricevute nell’ambito del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, per favorire l’insediamento del Rettorato dell’Università di Salerno nell’ex Tribunale di Corso Garibaldi e Corso Vittorio Emanuele, ha riaperto un dibattito incentrato su quale possa essere la soluzione migliore al riguardo. Già qualche anno fa il tema era venuto alla ribalta e ricordo anche la pubblicazione di un sondaggio che fece emergere tante idee e proposte, con diversi indici di gradimento.

Ora il campo si è ristretto fondamentalmente a due ipotesi di riutilizzo dell’ex Palazzo di Giustizia:

a)Trasferimento del Rettorato dell’Università degli Studi da Fisciano a Salerno e adeguamento di restanti spazi dell’edificio a scopo didattico (corsi di perfezionamento post lauream e specialistici) e per attività congressuali (conferenze, dibattiti, simposi, incontri con docenti esterni, ecc.);

  1. b) Spostamento di uffici giudiziari attualmente disseminati in sedi diverse (TAR, Tribunale dei minorenni, Giudice di Pace, Uffici dell’UEPE, ecc.) per accentrarli in un unico Palazzo.

Relativamente al primo progetto, viene puntualmente ricordato come ai tempi in cui fu deciso di insediare l’Ateneo a Salerno molti propendevano per l’utilizzazione di spazi e sedi del Centro storico, incuranti delle difficoltà e dei disagi che simile soluzione avrebbe comportato per docenti e discenti. Ciò nonostante, essi si sentirono depredati quando più opportunamente – non entro nel merito di pressioni politiche, qualora ce ne siano state – fu decisa la costruzione di un moderno Campus Universitario nell’area di Fisciano.

Al momento, portare a Salerno il Rettorato e le altre appendici sopra menzionate, non va visto come una forma di risarcimento per presunti torti subiti in passato. Tale operazione attesta invece che la città esprime pieno riconoscimento alla lusinghiera posizione raggiunta dall’Ateneo nelle graduatorie delle Università nazionali ed estere e si sente quindi onorata di ospitarne le strutture apicali e le altre dedicate ad attività di tipo specialistico, quasi a costituire un Centro Avanzato di Didattica Superiore – CADS.

Si intravedono vantaggi reciproci anche per l’Ateneo, che vedrebbe ubicato il suo Rettorato in una sede dal passato prestigioso, in pieno centro della città di Salerno, quella cioè che vanta il primato di aver ospitato nel lontano Medio Evo la famosa Schola Medica Salernitana, nota in tutto il mondo.

Degna di considerazione è comunque anche la proposta di chi caldeggia un recupero dell’ex Tribunale alle passate funzioni, trasferendovi i tanti Uffici giudiziari (TAR, Giudice dei minorenni, Giudice di Pace, Uffici dell’UEPE, ecc.), attualmente disseminati in città in sedi poco idonee e non agevolmente raggiungibili. Convengo sull’opportunità di un simile accorpamento logistico/funzionale, ma ritengo che si debba valutare casomai di realizzarlo col trasferimento dei suddetti Uffici in appositi spazi reperiti fra gli edifici della Nuova Città Giudiziaria di Via Dalmazia, realizzando così un completo e articolato “Polo della Giustizia”.

Dal lato opposto, più verso il mare, sorgerebbe il “Polo della Cultura” identificato come sopra detto. E per non oscurare del tutto la originaria natura del Palazzo, potrebbero opportunamente rimanere ivi ospitate la sede dell’Ordine degli Avvocati e quella dell’Ordine dei Magistrati.

Esprimo comunque la mia preferenza per l’ istituzione del Polo culturale e mi rifiuto di avallare il sospetto che possa “fare da passerella-show a politici, rettori, docenti e studenti”, e sono ugualmente d’accordo sul fatto che “qualcosa bisogna pur rischiare per ridare all’edificio il suo meritato lustro”. Amm. Gaetano Perillo 

 

 

 

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