Coreografie 3D invece dei fuochi di fine anno

 

 

da Antonio Cortese (giornalista)

 

E’ passato quasi un anno dalle notizie maliziose del giornalismo locale a proposito delle bilance di spesa gestite in giunta comunale. Noi giornalisti mettiamo il naso un pochino più affondo da quando già tre anni fa si cominciò a pretendere il badge per entrare a palazzo Guerra.

 

Personalmente dalle righe del Quotidiano di Salerno mi sono sempre limitato a proporre invece di denunciare o accusare tizio e caio, anche perché chi mi conosce sa di che tempra relazionale sono dotato e solito.

 

Nell’ultimo anno hanno fatto notizia in particolare due outsider, uno vecchio, ex sindaco Salzano con ruolo monitor revisionista e uno “nuovo” Tringali, che si é distinto sul veto innovativo ai botti d’artificio scriteriati non solamente a capodanno.

 

Pertanto sulla stessa onda chiederei alla giunta umilmente se fosse interessata in opzione a dedicare le risorse dei contribuenti alle recenti tecnologie di coreografia in 3D, che non é una classe di liceo, ma come sanno anche i bimbi, delle proiezioni che già molte città adoperano in occasioni particolari con fasci di luce e proiezioni ad ologrammi con risultati di maggiore giubilo turistico ed economicamente vantaggiose ed ecologiche.

 

Maurizio Costanzo avrebbe detto “un consiglio per gli acquisti” ma tali prodotti oramai più contemporanei che futuristici li si vede solamente sugli smartphone per poi scordarsene un attimo dopo tra una chat social e un dibattito televisivo. Ugualmente feste come quelle patronali tradizionali o religiose potrebbero essere abbellite, arricchite e migliorate da giochi e artifici ottici che non debbano essere per forza draghi volanti o mostri disneyani ma anche icone o grafiche del posto con un maggior impatto comunicativo. Ad esempio, come per i tecnologicamente obsoleti space cannon in uso ancora dai teloni dei circhi o in occasione di qualche sagra, vedere proiettate immagini come il logo della squadra della città o quello istituzionale di un tipico ente di zona, o del santo del giorno, anche con il semplice simbolo o caricatura festiva, natalizia o pasquale, carnevalesca o semplicemente stagionale e turistica, comincerebbe a  far cadere il pericoloso malcostume rincorso per amputazioni e ustioni urgenti dalle ambulanze al pronto soccorso.

 

Vedere paesi ospiti alle expo milanesi o di Rimini adoperare queste tecnologie da qui ispirate e sapientemente esportate, quando gli italiani stupidamente le usano solamente nelle fiere é  paradossale.

 

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