L’incerto destino dell’ex Tribunale

da  Amm.Gaetano Perillo
È di qualche giorno fa la pubblicazione sul quotidiano on-line “Cronache di Salerno” di un articolo riguardante l’ex Tribunale di Salerno, intitolato: “Acquisto del vecchio Tribunale: spesa inutile”.
In esso si contesta la mossa della Regione Campania, nella persona del suo Presidente, per l’uso di fondi pubblici mirati all’acquisto di un edificio di ancora incerta destinazione.
Al riguardo seguono giudizi critici in merito alle possibili opzioni ipotizzate per l’utilizzazione dei tanti spazi di cui dispone l’edificio.
Passi per averci già localizzato la sede dell’Ordine degli Avvocati, con la possibilità dell’ulteriore benefit di disporre di una appropriata Aula Magna per convegni ed altre iniziative attinenti alla professione forense.
Si sostiene invece che sarebbe un proposito astratto quello di realizzare qualcosa di analogo per i magistrati, dato che da anni la relativa Associazione è diventata “il fantasma di quella che era una volta”. Non ho idea di quanto essa sia regredita rispetto al passato, ma
mi sembra ingiusto non ipotizzare la possibilità che assurga di nuovo ai richiamati fasti dei tempi andati.
Criticabile viene giudicata anche il progetto di portare a Salerno l’Università degli Sudi con l’insediamento del Rettorato nell’ex Tribunale. C’è un che di irridente nel commentare l’eventuale auspicato trasferimento del massimo Organismo universitario dalle montagne di Fisciano, che sarebbe attuato solo per “affacciarsi sul mare e sul corso, dove scendere a pigliarsi un caffè, con ospiti e amici”.
E sulla stessa falsariga è il riferimento all’istituzione di corsi di formazione superiore post lauream. Anche ammesso che la Scuola di perfezionamento in giurisprudenza abbia perduto valenza e importanza, sono certo che l’Ateneo salernitano, noto in campo nazionale e internazionale per la bontà delle sue facoltà e dei rispettivi docenti, sarebbe in grado di organizzare ulteriori corsi post lauream di perfezionamento in materie umanistiche e scientifiche, nonché specifici dottorati di ricerca superiore.
A seguire, dopo i commenti critici agli argomenti sopra descritti, nell’articolo si passa al tema “dell’inutilità della spesa” sostenuta per l’acquisto dell’ex Tribunale. Viene richiamata una legge dello Stato di 14 anni fa che “avrebbe dato alla Regione, senza pagare un soldo, la proprietà del Vecchio Tribunale”. Essa prevede infatti che Regioni, Province e Comuni possano ottenere la cessione gratuita di beni non più utilizzati dallo Stato allo scopo di valorizzare, in accordo con le Autorità ministeriali competenti, i propri patrimoni culturali.
Nessun dubbio circa la validità delle citate disposizioni.
Sarebbe intanto il caso di chiedersi perché, fin da subito, non ci sia stato qualcuno che abbia ritenuto di avvalersi di una simile “allettante” opportunità.
Si ha motivo di ritenere che i vari responsabili del procedimento abbiano incontrato non poche difficoltà nel formulare concreti progetti di “recupero, divulgazione, custodia e accessibilità di antichi edifici alle collezioni d’arte”, ancorché abbandonate.
Dubito infatti che ci siano a sufficienza opere, collezioni  e reperti idonei, per numero e qualità, a realizzare un Museo di primaria importanza, a meno che non si voglia ricorrere ad un ipotetico, anacronistico e quindi irrealizzabile trasferimento di tutte le opere esposte e custodite nei musei cittadini, per accorparle in un unico Complesso espositivo.
Lascio ad altri illazioni e considerazioni finali sui motivi di certe scelte.
Come ho già avuto modo di esprimermi in altre occasioni, il trasferimento in città del Rettorato dell’Università di Salerno nell’ex Palazzo di Giustizia potrebbe essere abbinato alla istituzione di corsi di formazione superiore post lauream, nonché ad una periodica organizzazione di convegni e scambi interculturali anche a livello internazionale.
Ferma restando la piena validità del Campus di Fisciano (è augurabile che quanto prima venga realizzato anche il collegamento con la linea metropolitana), un simile progetto arrecherebbe prestigio e ulteriore valorizzazione dell’Ateneo, in piena sinergia con la città e le sue istituzioni.
Amm. Gaetano Perillo

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