I Cilentenari: un autentico atto di amore di Andrea D’Ambrosio per il Cilento

«I Cilentenari», il nuovo documentario di Andrea D’Ambrosio, proiettato la sera di Venerdì 20 Settembre al Parco Eco-Archeologico di Pontecagnano Faiano, è un atto di amore per il territorio cilentano da parte del regista, nato proprio in quelle terre.
Prodotto da Consorzio Gal Casacastra e Iuppiter Group (Iuppiter Edizioni), la storia ruota intorno al mito della longevità degli abitanti che vivono nelle varie zone del Cilento che permette loro di arrivare alla soglia dei cento anni e questa storia avviene tramite sette testimonianze di sette persone vicine ai cento anni o che hanno superato da poco quell’età, provenienti da comuni dell’entroterra cilentano come Orria, Rofrano, Cicerale: giornate vissute fuori dall caos delle grandi città, luoghi ammalati di controra s’intersecano con le testimonianze di esperti della tradizioni cilentane, elementi che contraddistinguono la magia e l’essenza del territorio cilentano. Non mancano immagini esclusive e di “cunti” ritagliati dal libro delle memoria impreziosito da contributi video di repertorio sorprendenti tra cui un’intervista al sindaco pescatore Angelo Vassallo, assassinato nel 2010, e un filmato inedito di Carmine Battipede, ideatore della kermesse “Teatro dei Ragazzi”, che dialoga in America con Ancel Keys, noto  biologo, fisiologo ed epidemiologo statunitense, noto soprattutto per i suoi studi sull’epidemiologia delle malattie cardiovascolari, che lo condussero a formulare le ipotesi sull’influenza dell’alimentazione su tali patologie e sui benefici apportati dall’adozione della cosiddetta “dieta mediterranea”, polirematica da lui coniata, che visse a lungo a Pioppi proprio per studiare lo stile di vita dei cilentani.
«I Cilentenari» è il secondo capitolo della trilogia di D’Ambrosio dedicato ad un territorio ricco ma ancora inesplorato e poco valorizzato come il Cilento, dopo «Il sentiero dei lupi», uscito nel 2022, che mostra ancora una volta un lavoro molto sociologico e antropologico nella maniera di Ernesto De Martino.

Dott. Vincenzo Mele

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