Aldo Bianchini
SALERNO – Finalmente sono arrivate anche “le quaglie al femminile” che inanellano salti inimmaginabili per i poveri maschietti che, per decenni, erano stati accusati (con una parola tutta a declinazione femminile) di compiere a turno il gran salto da un partito all’altro.
Sentii parlare del salto della quaglia già nella seconda metà degli anni ’50 quando ancora ragazzetto incominciavo ad allungare le orecchie per ascoltare i commenti politici degli adulti che in materia erano terribili con accuse al vetriolo contro “i traditori”; i quali, poveri loro, per riprendere quota politica in un altro partito ci mettevano degli anni e spesso non ci riuscivano.
Le donne nel loro lento ma inesorabile cammino verso la conquista (fortunatamente ancora lontana !!), della parità di genere anche in politica hanno sempre cavalcato lo spettro del “salto della quaglia” per denigrare e disintegrare il mito politico dei loro colleghi maschietti; ma nessuna di loro aveva mai pensato che l’arrivo massiccio delle donne in politica, a causa anche di quella mostruosa invenzione delle quote rosa, avrebbe provocato, prima o poi, anche per loro il disastro dell’inevitabile salto della quaglia; e quest volta davvero tutta al femminile.
Mara, Mariastella e Giusy, tutte e tre insieme appassionatamente, prendendosi e sostenendosi per anno, hanno saltato il fosso e dopo essere passate da Forza Italia ad Azione ora pretendono di ritornare, forse, di nuovo in Forza Italia dove sicuramente questa volta non le attendono le domestiche quaglie ma voraci falchi disposti a tutto.
Creature al femminile letteralmente inventate da Silvio Berlusconi, lanciate nell’agone politico e contro ogni previsione elette con una valanga di voti; addirittura le prime due Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini hanno ricoperto il ruolo di ministro (la Carfagna ministra per due volte quando aveva già scalpitato all’interno di F.I.) per poi lasciarsi momentaneamente senza risparmiarsi reciproci insulti; ed infine ritrovarsi abbracciate nel comune destino dell’accogliente paracadute di Carlo Calenda di Azione.
Le tre donne della politica italiana sono da ritenere altamente competenti di politica o semplicemente costruite per la politica e, quindi, in via di disarmo ? Ovviamente ad ognuno di Voi lettori la personale risposta.
I loro salti hanno, comunque, provocato la drastica caduta della linea di pensiero che voleva le donne immuni dai salti, più equilibrate, più affidabili e più competenti in tanti settori della politica; insomma vere e proprie leader in grado di scalfire, se non di abbattere, il regno maschile.
Ma a Mara, vera demolitrice del centro destra salernitano, è ora legato il destino di due maschietti: Gigi Casciello (già deputato con F.I.) e Antonio D’Alessio (deputato in carica di Azione, grazie alla rinuncia della Carfagna nel collegio di Salerno per quello della Puglia) che si stanno interrogando su cosa fare. Il primo sembrerebbe intenzionato a seguire nuovamente la Carfagna verso l’oblio; il secondo, invece, deciso più coerentemente a rimanere nelle file di Calenda.
Ognuno, ovviamente, è libero di decidere e di scegliere; l’unica cosa che mi sento di dire è soltanto l’invito a non farsi trascinare nell’oblio del solito “salto della quaglia”.