Aldo Bianchini
SALERNO – Conosco Bruno Venturini da circa quarant’anni; fin dai tempi di TV Oggi prima e di Quarta Rete poi, ho ospitato moltissime volte il grande cantante – schowman; l’ho ospitato quando ancora non aveva travolto ogni barriera di credibilità con la sua grande intuizione artistica nel miscelare la canzone lirica con quella napoletana.
L’ho ospitato, ripeto, quando le tv salernitane cercavano di evitare sulle loro reti la presenza di quello che oggi è considerato sicuramente il più grande artista musicale che Salerno abbia mai conosciuto; questo certamente Bruno non lo ricorda, ma fa parte del gioco della vita.
Originario di Pagani è sicuramente “cittadino di Salerno” in cui ha vissuto gran parte della sua vita e dove è riuscito ad affermarsi per le sue grandi doti professionali ma anche per quella sua evidente ingenuità ed umiltà nel trattare con il prossimo (è sufficiente pensare al caso del suo commercialista) che non gli ha di certo riservato la stessa ingenuità ed umiltà.
Non meritava l’incidente di percorso accaduto proprio nella festa dei suoi 50 anni di carriera caratterizzata dal passaggio del simbolico testimone nelle mani del figlio Salvatore.
Un colpevole organizzatore dopo ver scelto l’affascinante cornice del quadriportico del Duomo avrebbe dimenticato di pubblicizzare che l’evento era ad invito; ragion per cui una folla di spettatori si è assiepata all’ingresso laterale del Duomo per poter assistere al concerto di tre ore, causando anche a chi l’invito ce l’aveva un facile accesso.
Sull’increscioso episodio (fonte Il Mattino) si sarebbe subito attivata anche la Commissione Trasparenza del Comune: “Presentare un evento artistico importante come il concerto del cinquantesimo di Bruno Venturini in conferenza stampa con il sindaco al Comune di Salerno, tenuto nel duomo per i festeggiamenti per il santo patrono, quindi come evento gratuito di interesse pubblico con soldi pubblici, e far accedere invece solo ad inviti privati e a numero chiuso, impone l’attenzione della commissione Trasparenza, che calendarizzerà l’istruttoria”.
Ottimo intento, valido però se la Commissione Trasparenza si potesse vedere avrebbe detto Totò riferendosi l Duomo di Milano nella nebbia.
In Commissione sono calendarizzati decine e decine di casi che vengono pubblicizzati alla loro insorgenza, casi che però vengono puntualmente dimenticati.