da Angelo Giubileo (avvocato – filosofo)
Per fortuna, non moriremo “democristiani” e neanche “comunisti”.
Dopo trent’anni di alterne e opposte suggestioni, l’ascesa dell’ex democristiano ora fratello d’Italia, Raffaele Fitto, dimostra l’opportunità che un sistema politico persegua e raggiunga un “equilibrio” di interessi tra le diverse categorie, una volta si dicevano “classi”, che appartengono a una comunità, nazionale o sovranazionale che sia.
Gli antichi, simbolicamente, immaginavano la presenza di due forze trainanti i due maggiori astri, la luna e il sole. E l’intero sistema, il cosmo greco, retto innanzitutto dall’equilibrio di queste due forze supreme, che presidiano il giorno e la notte. Anche se non perfettamente allineate, come rappresentato nella teoria “globale” della Precessione.
Ma una teoria è tale e tale resta, fino a quando deve fare i conti – necessariamente – con la realtà dei corpi o elementi in essa rappresentati.
La forza di una pax mercatoria sedicente “europea e globalista” ha quindi finito – con l’evidenza della guerra – per collidere con la forza oppositiva di una pax sedicente “nazionalista”. Ma: una forza, quale che sia, è sempre una forza sovranista. Sovente in cerca di quell’equilibrio che, si diceva anticamente (cfr., in particolare, Le Lettere di Platone, traduzione di Giorgio Pasquali, Neri Pozza 2024), impedisse ieri lo scoppio di una “guerra civile”; oggi, lo scoppio di una “guerra mondiale”.