TRINCERONE: il sottopasso della discordia e … il coraggio di De Luca

Aldo Bianchini

SALERNO – In questi giorni ho letto, sui vari gruppi social ma anche sui giornali online e di carta stampata, una sacco di corbellerie (per non essere volgare !!) in merito all’utilità o meno della chiusura del sottopasso di Via Santi Martiri Salernitani (che a me piace chiamarli “Santissimi” a disdoro di qualcuno !!); per non citarne almeno uno o due che, non avendo alcuna preparazione tecnica osano addirittura intervenire sulla qualità dell’opera dichiarando espressamente: “Aprire un tunnel nel sottopasso non è strano, è una imbecillita. Il tunnel si è allagato in passato, e sempre intasato e usato per parcheggio. Come si può pensare di farci una deviazione?”.

Questo signore molto verosimilmente non sa neppure di cosa sta parlando ma spara balle pur di rimanere nel dibattito che, comunque, si è sollevato dopo l’annuncio da parte del Comune dell’avvio dei lavori per realizzazione del 3° lotto del trincerone, che è il lotto più importante della grade opera infrastrutturale pubblica ideata dal laboratorio laico di sinistra voluto dal PSI di Conte negli anni 80; un’opera che doveva collegare l’alto centro storico della Città verso quel poderoso riammagliamento auto-stradale per proiettarla direttamente verso il nascente aeroporto, verso l’Aversano e la Cilentana, verso l’A/2 e la maledetta Fondovalle Calore.

Un progetto molto ambizioso che, senza io 3° lotto, non serve a niente, anzi serve solo per parcheggiare qualche autovettura oltre ad ver eliminato il letamaio del canalone che per decenni, insieme alla tratta ferrata, era indecoroso per tutta la città.

Io non sono un progettista e neppure ingegnere o architetto, sono un semplicissimo cittadino con una qualità: saper ricordare quello che è stato e quello che è.

Ecco perché spesso, io che ho combattuto giornalisticamente De Luca fin dal 1993, oggi ho il titolo giusto per dire che meno male che c’è stto De Luca, il quale pur avendo trovato su un piatto d’argento i progetti socialisti li ha saputi cantierizzare ed anche portare a termine; altro che chiacchiere.

Ed oggi, quindi, nessuno può venirmi a dire (come ha fatto l’ing. Felice Bottiglieri sul gruppo LabPolitico) che: “E la copertura del trincerone e’ lo specchietto per le allodole per attirare ancora più auto nel Centro urbano, contro ogni più aggiornato indirizzo di politica per la mobilità !”.

Cosa dire, sono davvero trasecolato di fronte ad una dichiarazione del genere e sorpreso di fronte alla reazione di consenso della gente che legge e che dimentica che per quell’opera strategica in cinque pagarono un presso altissimo con la carcerazione pur essendo innocenti.

Dimenticano tutti che se il terzo lotto, essenziale per il macro programma sopra esposto, deve essere considerato uno specchietto delle allodole vuol dire che tutto il trincerone è la stessa cos (ma noi tutti sappiamo che così non è !!; e allor perché non ricordare che all’epoca della grande progettazione socialista della “nuova Salerno” dal punto di vista urbanistico i responsabili dell’ufficio tecnico erano due: l’ing. Felice Bottiglieri e l’arch. Bianca De Roberto.

E in quell’epoca feconda della politica socialista furono realizzati anche lo stadio Arechi, il corso da re, il teatro verdi, la cittadella finanziaria e avviate tante altre opere come la Lungoirno, la cittadella giudiziaria, il prolungamento della tangenziale, la vera metropolitana di Salerno, la sub-way dal porto fino alla foce dell’Irno, il nuovo lungomare con sottopiazza commerciale, il nuovo porto Masuccio Salernitano, l’inceneritore, il ripascimento delle spiagge e della litoranea, ecc. ecc.

Tutte opere che se in grana parte vennero progettate da studi privati, nella loro totalità passavano al vaglio di quell’ufficio tecnico comunale dell’epoca che non oppose mai alcuna riflessione negativa.

E dato che tutto ciò è storia mi chiedo perché soltanto ora, dopo oltre trentacinque anni, c’è non solo chi nega la verità ma c’è anche chi scimmiotta quest’opera senza avere alcuna cognizione tecnica. I dibattiti servono ma occorrono dibattiti seri.

3 thoughts on “TRINCERONE: il sottopasso della discordia e … il coraggio di De Luca

  1. Fare le grandi opere e abbabdonarle è più grave di non attuarle proprio. Vedi Trincerone est aiuole abbandonate, orinatoio pubblico, antenne radio, pulizia inesistente, schiamazzi notturni, solo letamaio pubblico. VERGOGNA E ABBANDONO.

  2. Giusto caro collega. Purtroppo viviamo in una città difficile. La maggior parte delle persone “non lo sanno fare, non lo vogliono fare e NON LO VOGLIONO FAR FARE”. E questa ultima cosa è la più inaccettabile. Per fortuna il nostro governatore se vuole ed è convinto VA AVANTI!
    Un caro saluto

  3. Complimenti direttore, i Salernitani sono persone che dimenticano e non hanno cognizione di causa quando commentano

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