Le razze non hanno futuro

 

 

da Salvatore Memoli (avvocato – giornalista – scrittore)

 

Le nostre convinzioni di una società aperta, multiculturale e multietnica appartengono ad insegnamenti cristiani che hanno sostenuto un modello inclusivo. I cattolici hanno sempre creduto che l’ uguaglianza di razze, popoli e gruppi etnici si fonda su un principio di univocità della creazione del mondo.La cultura del radicamento cristiano nelle comunità umane fa parte dell’efficacia del messaggio che viene da Dio ed é rivolto al genere umano che ha bisogno di essere sostenuto da insegnamenti inequivocabili. Come dice il Papa Francesco, le razze non hanno un futuro, cioè praticare ancora la divisione delle persone per il colore della pelle oppure per motivi etnici resta un fatto destinato a scomparire. Questa é una pratica che anche in modo subdolo e raffinato si pratica e che molte persone trovano giusta, sacrosanta in nome della purezza della razza, dell’originalità dei caratteri somatici che non ammettono contaminazioni. Forse questa teoria un giorno ha avuto i suoi sostenitori e le sue giustificazioni ideologiche ma francamente si accompagna ad una fase della storia che é stata superata da fatti concludenti che pongono le civiltà moderne di fronte a realtà che si nutrono di scambi, d’integrazioni e di aperture mentali che aiutano il mondo a progredire gradualmente verso la fusione delle diversità. Il mondo non é fatto a compartimenti stagno, i continenti non sono monadi impenetrabili, gli incontri sono sempre più numerosi degli scontri.

Una volta i contadini sostenevano che ” ´o puorco si compra conoscendo la razza”! Per fortuna i contadini conoscono anche le evoluzioni biologiche, le commistioni che restituiscono prodotti nuovi nati nei laboratori. Ànche le razze dei maiali si rafforzano con gli apporti di nuovi incroci. Le razze umane non sono razze di animali, diversi fattori coniugano sentimenti, facendo delle etnie punti di partenza per un’umanità più sana e più rispondente a modelli di una civiltà multietnica.

La difesa della razza delle persone o se si vuole la tutela di una caratteristica somatica é una pratica che svilisce l’intelligenza delle persone e porta l’uomo a livelli primordiali, direi primitivi. La recente polemica di certa inquadrata cultura politica contro gli atleti di colore ci ha fatto credere che la madre degli imbecilli, é sempre incinta!

Più che difendere una razza noi dobbiamo difendere l’umanità in pericolo perché minacciata da manipoli di nostalgici, portatori di grettezza e disordine in una civiltà che è inclusiva, accogliente e felicemente proiettata al futuro.

 

 

 

 

 

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