IL FOGLIO EMPATICO (N°2) … di Menotti Lerro

NOTA: Riceviamo dal dr. Menotti Lerro e pubblichiamo per spirito di libera informazione riservandoci di pubblicare con uguale risalto le risposte che i personaggi citati nell’articolo volessero inviare a questa redazione.

 

Le folli turbolenze di luglio che fortificano la Piramide Culturale del Cilento, e i punti del non ritorno.

 

La bellezza e la sfida dell’innovazione consistono nel dover lottare su ogni fronte per potersi affermare. Capita così che nonostante tutti i vantaggi in termini di visibilità – da trasformare in turismo, storia e cultura di cui potersi già fregiare e dunque dell’economia derivante di cui beneficiare (dato che per molti è l’unica cosa a cui ambire….), anche un’azione unica e irripetibile come il fondare il “Paese della Poesia” – costruito con l’aiuto dei grandi poeti, critici e artisti d’Italia e ora anche esteri (si veda l’apertura Internazionale del Cilento International Poetry Prize) – e un altrettanto invidiabile “Paese degli Aforismi”, con ben più di 100 mattonelle sparse nel borgo (oltre alla Piramide Culturale esposta sulla Piazza) molti inediti di autori come Giampiero Neri o Elio Pecora – addirittura ai propri Primi Cittadini tutto questo arrivi a dar fastidio, tanto da picconarlo (da parte del neo Sindaco, Michele Santoro, da un mese entrato in Municipio) o da silenziarlo, non promuovendolo mai in nessun modo, anzi addirittura smistando su altro i fondi arrivati una e una volta soltanto, proprio per dare vita al progetto basato sulle “frasi brevi luminose e taglienti” (come nel caso del Sindaco rieletto, in un comune senza oppositori, Raffaele Mondelli).

Decisioni mortificanti per i propri concittadini, per il Sud, per l’Italia, per l’Arte tout court impossibile da perdonare o dimenticare (non scomoderemo i posteri per emettere la sentenza…).

Intanto però, paradossalmente, il Movimento Empatico (Scuola Empatica / Empatismo), non ne esce indebolito, ma – come sempre accade di fronte ad avvenimenti così orrorifici (che sanno anche di ostracismo) consapevole della propria forza, che trae linfa vitale non solo nella sua quintessenza empatica, ma anche nei grandi intellettuali che si sono voltati all’unisono indignati a guardare l’oltraggio al proprio epicentro (quel Triangolo da cui parte, poi, la Piramide) così rapidamente fatto proprio, accogliendolo, accudendolo, impreziosendolo venendo a visitarlo, omaggiandolo con un verso o con un dipinto, magari con una citazione su un saggio letterario, o semplicemente con un pensiero, un proposito, qualcosa lasciata nella terra a sedimentare – ne esce rafforzato. Credo, tra l’altro, che anche tutti gli studenti e gli studiosi del mondo abbiamo a modo loro versato una lacrima per Salento e Omignano e forse, mi piace pensarlo, anche per me.

Quando “l’attacco” è arrivato, sono rimasto incredulo per qualche minuto, guardando il sorriso beffardo dell’uomo con il piccone, per poi, come fa riecheggiare la dolcissima Mina nazionale in merito “ai corvi neri e brutti, che solo vogliono il consenso della propria città”, li ho subito “annegati con un solo sputo” di inchiostro, s-mascherandoli per l’eternità.

Intanto la mia seconda patria, l’Inghilterra, che tanto mi ha dato nei miei lunghi soggiorni di apprendistato, ha annunciato che è stata appena data alle stampe l’edizione paperback del volume The Empathic Movement (Prima edizione per la Cambridge Scholars uscita nel 2023). Inoltre, altri Sindaci che hanno aderito alla Piramide (in tutto 25, tra cui 3 entrati di diritto per meriti storico-culturali), mi hanno chiamato per proporre iniziative artistiche nei loro borghi. Il processo di crescita di un territorio è chiaramente lento, fa i conti con le “persistenze e i mutamenti” (di cui sempre mi parlava un Maestro adorato che molto volle accudirmi: Augusto Placanica) su cui la storia umana basa sempre la propria evoluzione. Un brivido mi percorre la schiena nel ripensare all’illustre saggio Augusto Placanica. Fosse stato vivo mi avrebbe di certo consolato, a modo suo, come faceva per divertirsi e divertirmi a lezione, chiamandomi “attore”, e facendomi spesso alzare nell’aula gremita e invitata da lui a dedicarmi un applauso sonoro per qualche mia osservazione che gli era particolarmente piaciuta. Altri tempi, altri uomini, immagini e suoni che vivono ora solo dentro di me, come la sua meravigliosa figura. Se penso che non ha visto la mia Piramide mi commuovo fino alle lacrime… So che gli sarebbe piaciuta, tanto; si sarebbe tolto i suoi occhialoni e scrutandone i dettagli con gli occhi quasi incollati al foglio gli sarebbe venuta in viso l’espressione curiosa e felice di bimbo che tanto in lui ho amato e di cui altre volte ho scritto.

La cosa più crudele che ti toglie ciò che noi chiamiamo “Tempo” sono i Maestri: ne ho persi già troppi, quasi tutti, e mi mancano molto! Ma la loro lezione è ben viva in me. E come Placanica che prima di partire per il Nord (da dove sarebbe tornato solo per dirci addio) ci portò degli appunti nella nostra aula incitandoci allo studio appassionato, così io mi sento nel dire al mio Cilento e al Mondo di resistere ai sentimenti brutali che questa società ha sviluppato, prima di ripartire anch’io tra non molto per Milano. Si resiste quando si sfoglia un libro ingiallito anziché uno smartphone; si resiste quando si ha ancora il coraggio di bussare alla porta del cuore con un fiore in bocca; si resiste quando si riprende il viaggio, con il corpo dolente e affaticati nello spirito, perché non si può restare per sempre; si resiste quando ognuno prende i suoi attrezzi per creare ancora una volta un po’ d’arte, sperando nella buona vena o nelle generose muse.

Oggi sembra inverno a Omignano: c’è un vento inquieto fuori dalla mia finestra. È un vento forte, ribelle, di sofferenza, come non si era mai visto da queste parti in piena estate. Un vortice che spazza via gli scherni e la rabbia dei gretti che sembrano fare a gara per farsi finalmente notare sulle piazze virtuali dove non chiudono mai le bocche sguaiate. Ne ho pena sincera: sono vittime della stupidità di chi non ha saputo educarli: vittime a loro volta… a loro volta… a loro volta…

Ma oggi, quando l’aria scossa si sarà calmata, me ne andrò ancora una volta sul Monte Stella per cercare di capire se quei massi possenti sono davvero gli dei empatici che un giorno immaginai come primi antenati di ogni Maestro della Contemporaneità che ha aderito a questa utopia. Lì mio padre mi portava per svelarmi il segreto delle coccinelle nei giorni irripetibili. Si inginocchiava e mi indicava quell’esercito in letargo da non disturbare per nessun motivo. “Sognano di essere artisti” diceva. “Vedi come hanno dipinto le loro forti armature?”.

La nostalgia mi divora. Sono una coccinella risvegliata improvvisamente da gente irrispettosa e insignificante. Mostri che si credono vivi solo perché sanno riempirsi la bocca di parole volgari da far passare tra le fauci affilate dal perpetuo digrignare; parole che non conoscevo fino a ieri, perché mai le udii dai miei Maestri, dalla spola di mia madre o nella falegnameria di mio padre, Pietro, che ha tutto ha resistito senza mai invidiare il prossimo.

E con questo concludo, non prima di aver elencato nel presente “foglio empatico” dei punti irremovibili, ora che la tempesta mediatica che si è abbattuta sui due sprovveduti di Salento e Omignano si è apparentemente chetata; e ora che, soprattutto, chiunque tra gli uomini abbia un cuore e un cervello ha ben chiaro come sono andati i fatti e del danno irreparabile che hanno arrecato al territorio e all’Arte, oltre che al mio intenso e onesto lavoro di anni:

 

1) Mi rivolgo ai “Politici” di Omignano e Salento chiedendo loro di ignorami, completamente, così come io farò con loro, dato che non li considero degni né di saluto né di attenzione.

2) Mai più il Premio Internazionale Cilento Poesia si terrà nel Comune di Salento fino a quando ci sarà lì questa Amministrazione.

3) Mai più personalmente organizzerò qualcosa di culturale nel Comune di Omignano fino a quando ci sarà questa Amministrazione.

4) Omignano e Salento manterranno, per quanto mi riguarda, le loro ormai storiche connotazioni culturali, già inserite in più libri e riviste, ma confido vivamente in Sindaci futuri illuminati capaci di coglierne i tantissimi frutti, dunque le potenzialità a livello d’immagine, di attrattiva turistica, quindi economica, artistica, sociale e culturale.

5) La storia dirà che l’Avvocato Gabriele De Marco è stato un Sindaco illuminato e mi ha dato modo di avviare insieme con lui questo magnifico processo di sviluppo. Mentre gli altri due, Michele Santoro e Raffaele Mondelli hanno picconato (il primo), ripudiato, non promosso e non rispettato l’epicentro storico del Movimento Empatico quando ormai era al suo culmine a livello internazionale non permettendo al territorio di crescere pur di non far crescere la mia immagine e reputazione (che di loro, francamente, non ha nessun bisogno, semmai il contrario…).

6) Ringrazio tutte le emittenti televisive, giornalistiche, poeti, scrittori, critici e persone di altissimo pregio nazionale, nonché i comuni liberi cittadini, non solo cilentani, che hanno condannato con sdegno e senza appello queste malevoli azioni.

7) Buona vita a tutti! Allez!

 

 

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