dal dr. Vincenzo Mele (giornalista)
Alla luce degli articoli di Repubblica e di Fanpage relativa all’ennesima commemorazione di Carlo Falvella a Salerno, con tanto di parata organizzata da CasaPound e Forza, sul lungomare Trieste si è svolta il presidio dell’Anpi di Salerno e che ha visto le forze politiche di opposizione pronte a ribadire che la città è resterà antifascista.
Falvella, allora studente di Filosofia presso l’ateneo salernitano, venne ucciso il 7 Luglio 1972 dall’anarchico Giovanni Marini e l’eco di quell’assassinio fece scalpore in tutta la nazione, in un’epoca dove la DC dominava l’Italia e le stragi terroristiche erano all’ordine del giorno.
La sua morte è ancora oggi strumentalizzata dall’estrema destra e si utilizza quel giorno per svolgere l’ennesimo show nazifascista con le braccia tese e i vari “presente” gridati a squarciagola dai militanti dell’estrema destra. Ad assistere all’evento, organizzato dal coordinamento provinciale di Gioventù Nazionale, c’erano anche due deputati di Fratelli d’Italia, a prova della vicinanza del partito, che governa l’Italia, a quei gruppi estremisti, già narrati di recente nel reportage di Fanpage.
Il presidio antifascista, che ha visto l’Anpi in prima fila insieme ad altri partiti di opposizione e associazioni che hanno fatto sentire la loro voce, dimostra che c’è ancora una Salerno che resiste ai rigurgiti neofascisti. In tempi in cui il paese sta virando verso l’estrema destra, c’è ancora una parte del popolo italiano che difende a denti stretti i valori della Costituzione; bisogna ricordare che Salerno è stata la città nella quale sono state gettate le basi della futura Costituzione italiana ben 80 anni fa.
Citando la celeberrima canzone «Viva l’Italia» di Francesco De Gregori, “viva l’Italia, l’Italia che resiste.”