Aldo Bianchini
SALERNO – In una nota trasmissione televisiva di diversi anni fa, condotta sulla RAI da Giovanni Minoli, spesso sentivo dire che ci sono giornalisti e giornalisti-giornalisti; valeva e vale a dire che ci sono giornalisti che lo fanno per mestiere e giornalisti che lo fanno per radicata convinzione senza badare i soldi e, soprattutto, senza guardare agli orientamenti ondivaghi della politica.
Ebbene uno di questi, cioè giornalista-giornalista, è sicuramente Roberto Napoletano che è arrivato di recente alla direzione del quotidiano stampato più diffuso nel mezzogiorno, Il Mattino di Napoli, editore Caltagirone Group.
Ovviamente è inutile qui ricordare la lunga e prestigiosa carriera giornalistica di Napoletano, è giusto comunque rinfrescare la memoria dicendo che da grande economista ha diretto per molti anni il prestigioso “Sole 24 Ore”.
E grazie alla scelta oculata del Caltagirone Group, forse la più azzeccata di questi ultimi decenni, Napoletano è arrivato a Il Mattino non per fare il direttore ma per fare il direttore-direttore e in pochi giorni sta dimostrando di saperlo fare nel migliore dei modi.
Io leggo Il Mattino da ragazzo, in casa mia Il Mattino era quasi d’obbligo e spesso toccava a me di primo mattino, prima di andare a scuola (prima a Muro Lucano e poi a Salerno). andare in edicola per acquistare una copia del giornale che poi, ben ripiegato, veniva conservato per alcuni mesi insieme ad alcune copie di Paese Sera che mio zio acquistava due-tre volte a settimana perché quella testata giornalistica non arrivava tutti i giorni in paese. Quindi Il Mattino in casa mia era quasi come una religione, si leggeva e basta.
Per questo sono oggi in grado di giudicare l’evoluzione e/o l’involuzione del quotidiano napoletano; in questi ultimi nani lentamente aveva raggiunto in qualità e in vendita punte davvero preoccupanti verso il basso, fino al punto di essere trascinato da Il Messaggero, giornale della capitale sempre del gruppo Caltagirone.
Da qualche settimana qualcosa, finalmente, è cambiata; il giornale sembra riflettere di luce propria; si la grafica generale che l’impaginazione della prima appare rinfrescata, ringiovanita e molto interessante dl punto di vista di presentazione dei grandi temi trattati all’interno; e le vendite già sono schizzate verso l’alto.
Merito del direttore-direttore ?, assolutamente sì anche perché il direttore Napoletano ha portato con se una novità-novità: l’editoriale quotidiano che negli ultimi tempi sembrava una chimera con gli altri direttori ai quali si doveva strappare un editoriale come un dente cariato.
L’editoriale è uno spauracchio per tutti i giornalisti, non ne parliamo di quelli impegnati nei giornali online dove la cronaca copiata dal web la fa da padrona.
Ebbene Roberto Napoletano ha restaurato un punto fermo dei giornalisti-giornalisti e dei direttori-direttori: l’editoriale, che è poi la chiave di salvezza contro il predominio del web dove milioni e milioni di persone manifestano sfacciatamente la presunzione di fare esercizio e dare lezioni di giornalismo.
Sinceri auguri al direttore Napoletano, affinchè la sua determinata azione possa restituire al quotidiano Il Mattino i successi che merita.