Trattamento della depressione maggiore, alla Fondazione Ebris il primo meeting internazionale del progetto “OPADE” – Giulio Corrivetti: “Dall’intelligenza artificiale un aiuto nelle cure”

 

da Emilio D’Arco (giornalista)

Si è concluso con un grande riscontro il primo Annual Meeting OPADE, tenutosi presso la sede della Fondazione EBRIS a Salerno, che ha ospitato esperti nazionali ed internazionali provenienti da diversi ambiti tra cui salute mentale, microbioma, intelligenza artificiale, biologia molecolare e biotecnologie avanzate.

Il progetto OPADE, finanziato dall’Unione Europea, mira a ottimizzare l’efficacia degli antidepressivi utilizzando l’analisi multi-omica e strumenti predittivi basati su Intelligenza Artificiale (AI). Circa 280 milioni di persone nel mondo soffrono di Disturbo Depressivo Maggiore (MDD), ma solo tra il 6 e il 7% dei pazienti traggono benefici apprezzabili dagli attuali trattamenti con remissione totale.

OPADE si propone di identificare biomarcatori molecolari e non molecolari attraverso studi clinici su adulti e bambini, per predire l’efficacia dei trattamenti e sviluppare cure personalizzate per la depressione coinvolgendo 350 pazienti tra i 14 e i 50 anni in 6 Paesi per 24 mesi.

L’Annual Meeting ha permesso di condividere i risultati preliminari delle ricerche, discutere le sfide future e gettare le basi per nuove collaborazioni. I partecipanti hanno evidenziato l’importanza del progetto OPADE e il suo potenziale rivoluzionario nel trattamento della depressione, migliorando significativamente la qualità della vita di milioni di persone.

 

“La Commissione europea ha chiesto specifiche iniziative sulla materia – ha affermato il professor Alessio Fasano, Presidente della Fondazione EBRIS – Nonostante vi sia un gran numero di farmaci antidepressivi, la loro efficacia è bassissima. Solo tra il 6 e 7% dei pazienti risolvono il problema con questi farmaci e spesso il problema aumenta nel tempo, in qualsiasi fascia d’età, inclusa quella pediatrica. Gli adolescenti ad esempio, in periodo Covid, hanno subito un grave danno, tradotto in malattie depressive. La grande ambizione di questo progetto è ottimizzare l’efficacia di questi farmaci personalizzando l’intervento. Grazie ai nostri studi abbiamo compreso che un trattamento personalizzato che abbia a che fare con la genetica del soggetto, con il suo standard di vita e i fattori ambientali”.

 

“Il progetto OPADE è una grande sfida. Uno dei tanti progetti, anche internazionali, in cui la Fondazione EBRIS è stata scelta come coordinatrice – ha dichiarato il dottor Giulio Corrivetti, Vicepresidente della Fondazione Ebris e responsabile scientifico di OPADE – Nonostante vi siano state più generazioni di farmaci per la depressione, abbiamo ancora troppi limiti. Con l’intelligenza artificiale e i biomarcatori, stiamo cercando di rendere più efficace il trattamento per ogni singolo paziente. Questo primo annual meeting è un passo cruciale per completare l’arruolamento dei pazienti e sviluppare marcatori sensibili per obiettivi terapeutici strategici”.

 

Il meeting ha segnato un passo importante nel percorso di OPADE, con l’obiettivo di migliorare il trattamento della depressione e migliorare la vita delle persone.

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