Le speranze di tenere in vita il presidio salese, sembrano affievolirsi nella rassegnazione di tutti.
Tutte le battaglie, manifestazioni, scioperi, non sono servite a salvare la giustizia in un territorio nascosto sempre più dietro il velo oscuro della mala politica e della cattiva gestione. Una notizia che ormai aleggia nell’aria dalla fine di agosto dello scorso anno, “ la paventata soppressione del tribunale di Sala Consilina”, una tesi che nel corso dei mesi ha preso consistenza. Sposata dall’allora Guardasigilli Francesco Nitto Palma, con la caduta del Governo Berlusconi non
ha perso valore, tanto da diventare quasi realtà con la venuta del nuovo Ministro della Giustizia Paola Severino. Una sentenza annunciata quindi, e confermata dallo stesso Ministro, “I tagli ai tribunali minori ci saranno”, afferma. Una dichiarazione che fredda le speranze, una sentenza che sta tutta scritta nelle circa 40 pagine dell’ultima relazione della Commissione ministeriale, incaricata di passare allo scanner la funzionalità delle aule della Giustizia italiana e definire i parametri secondo cui classificare, decidere, infine tagliare. «La riduzione e la distribuzione delle spesedovranno andare a vantaggio dei settori dove c’è maggiore necessità», sono le parole della Severino riportate sulle colonne dei quotidiani nazionali. I “Tribunali al di sotto dei livelli di efficienza”, così li ha definiti, scompariranno. Per la precisione: 37 Tribunali, 160 sezioni distaccate, 674 Uffici dei giudici di pace, per un risparmio previsto di 108 milioni di euro. La relazione tiene conto di tanti dati diversi, gli abitanti per ogni zona di competenza, il numero di magistrati, il carico di lavoro. L’obiettivo è quello di ridurre le spese e (come sempre) accorpare. Se la riforma vedrà la luce, avremo Tribunali con un organico minimo di 28-30 magistrati, un bacino medio di
360 mila abitanti ciascuno. Gli addetti ai lavori, hanno appreso la notizia, sanno che il rischio è altissimo, ma sperano nel miracolo, ma la rassegnazione e lo sconforto viaggiano di pari passo. Se non ci saranno sconvolgimenti, molti tribunali saranno chiusi, e la nostra amata Regione, si vedrà togliere le seguenti sedi: Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi, Portici, Afragola, Casoria, Frattamaggiore, Ischia, Capri, Aversa, Marcianise, Carinola, Sala Consilina, Amalfi e Cava dei Tirreni, inoltre è previsto un accorpamento tra Il tribunale
di Marano e quello di Pozzuoli, che farebbe nascere un presidio di medie dimensioni per evitare l’ingolfamento dei procedimenti nel già sovraccarico tribunale di Napoli. Per quanto riguarda Lagonegro, nella Basilicata, sembra concretizzarsi la salvezza in extremis.
direttore: Aldo Bianchini