Aldo Bianchini
CAVA de’ TIRRENI – “”Un anno fa, al tramonto di quella giornata che stava per terminare, proprio come la tua agonia che sarebbe durata ancora poche ore, fino all’ una di notte del 6 giugno, io fotografavo per l’ultima volta i tuoi bellissimi fiori, consapevole che non ci sarebbe stata una prossima volta. Egoisticamente ti avrei voluto tenere ancora con me ma tu stesso in uno dei pochi momenti di lucidità che stranamente di solito precedono la morte mi dicesti che non volevi continuare a vivere con le sofferenze e lo strazio delle ultime settimane. Nel corso di quest’anno il pensiero di te e i tanti bei ricordi insieme, che hanno man mano sostituito quelli dolorosi degli ultimi mesi, mi hanno guidato ed accompagnato per aiutarmi a gestire la sofferenza del distacco. L’Amore non muore. Insieme per sempre, Alfredo Messina ❤️””.
Questo lo straziante, ma al tempo stesso dolcissimo, messaggio che Annabella Messina ha postato su FB per ricordare suo marito Alfredo e la fine di un rapporto meraviglioso durato moltissimi anni; molto commovente pur nella sua semplicità, ed è vero che l’amore ha poche parole per essere ricordato.
Scrissi l’anno scorso: “La sera di lunedì 18 maggio 2001 salì le scale di palazzo di città da sindaco (per avviare la nuova era della lunghezza del sindacato passato d 4 a 5 anni) più per un’esigenza storico-politica che per una sua pressante esigenza di carattere personale; e rimase vittima di una vera e propria congiura originata da un “fuoco amico” senza precedenti nel settembre 2005, pochi mesi prima della scadenza naturale del suo mandato. Un fuoco amico che, probabilmente, ha prodotto quel famigerato “verminaio politico” (denunciato da Pasquale Petrillo molti anni dopo) che è in piedi ancora oggi e che soltanto la proverbiale pazienza di Enzo Servalli ha circoscritto e limitato; ma i danni non solo politici ma anche personali hanno lastricato la strada della gestione della cosa pubblica cavese”.
Ma chi è stato, per me, il sindaco di Cava de’ Tirreni avv. Alfredo Messina ?
L’ho conosciuto nel corso della campagna elettorale della primavera del 2001; all’epoca ero direttore di Quarta Rete con sede in Capezzano di Pellezzano e quasi tutti i candidati sindaco sfilarono nello studio televisivo. Mi impressionò la serenità con cui Messina affrontava le discussioni e gli avversari, e senza mai battere i pugni sul tavolo riusciva con naturalezza a sopravanzare tutti su qualsiasi argomento.
Alla fine vinse Lui ed anche bene; e ci reincontrammo la mattina del 7 luglio 2001 su Monte Castello per registrare uno speciale televisivo visitando tutte le postazioni dei trombonieri anche per l’assaggio dei rispettivi prodotti enogastronomici. Tra una postazione e l’altra lo invitai ad aprire una rubrica settimanale sulle frequenze di Quarta Rete, rubrica che andò avanti per alcuni anni.
Sempre gentile e galantuomo, un personaggio d’altri tempi, riusciva a tenere a bada anche il già irrequieto “fra Gigino”; un sindaco che, forse, Cava de’ Tirreni non meritava.
Nel corso di tutto il suo mandato di sindaco riuscì a tenere ben saldo un difficile equilibrio tra le forze politico-democratiche metelliane; conosceva bene il mondo della comunicazione grazie anche al suo fedelissimo Pasquale Petrillo e sapeva gestire quel mondo con assoluta padronanza anche di fronte agli imperiosi e velenosi attacchi dell’opposizione.
Ricordo ancora una volta, quasi come un aneddoto ormai storicizzato, la risposta che diede ad alcuni oppositori presenti alla riapertura di Villa Rende dopo alcuni lavori di riqualificazione; si perdeva tempo nell’attesa dell’arrivo del generale Domenico Gasparri (papà di Maurizio) che aveva fatto prelevare a casa con l’auto del Comune in quanto ancora afflitto dai postumi di una grave caduta; gli oppositori iniziarono una protesta tout-court e Lui, il sindaco Messina mise tutti a tacere con la frase: “Il generale Gasparri non è soltanto il padre del ministro ma è, soprattutto, un personaggio che ha dato lustro alla città e che per questo va rispettato ed accolto”.
Che dire !! davvero un uomo, anzi un galantuomo, d’altri tempi.
Per chi volesse ricordarlo, con la famiglia, sarà celebrata una Messa il giorno 8 giugno alle ore 18.30 presso la Chiesa dell’Assunta e delle anime del Purgatorio che si trova lungo i portici di Cava de’ Tirreni al Corso Umberto I° n. 98.