GIORGIA: Presidente De Luca come sta ? … ovvero quando le donne odiano le donne

 

Aldo Bianchini

CAIVANO (NA) – “Presidente De Luca come sta, sono la stronza della Meloni”, con questa frase molto sibillina la presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha salutato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca al suo arrivo a Caivano dove, lunedì 27 maggio scorso, è stato inaugurato il rifatto centro sportivo dove furono stuprate due ragazzine nell’agosto del 2023.

Su questa frase, catturata dalla telecamera ufficiale di Palazzo Chigi (le altre telecamere e i giornalisti erano interdetti da quello spazio) e poi postate con un video anonimo sui social da parte del solito imbecille che rischia così, e giustamente, di essere radiato dai ranghi della comunicazione del Governo, i è scatenato l’inferno delle interpretazioni più varie e variopinte.

Fino al punto che l’agenzia ADN-Kronos (come scritto su leCronache.it dall’ottima Erika Noschese) ha subito imbastito un veloce sondaggio di opinione stabilendo che il 56% degli intervistati ha approvato la Meloni e il 44% ha espresso motivazioni negative. Ma l’agenzia si è spinta ancora oltre arrivando d analizzare i termini con i quali è stata definita la Meloni dai denigratori: Vergogna 37% – Indegna 29,1% – Ironia 18,4% – Rabbia 10,4%.

Il mio pensiero sull’accaduto è drastico: hanno sbagliato entrambi; la Meloni perché in qualità di capo del governo non avrebbe mai dovuto scendere a quei livelli di bassezza (d’accordo con Margherita Siani, nota giornalista de Il Mattino, che su fb ha scritto che probabilmente la Meloni avrebbe fatto meglio ad invitare il governatore a starle accanto nel corso della cerimonia); De Luca perché ha dimostrato di non ver capito niente delle donne e che dopo lo sfottò lanciato in Piazza Montecitorio sarebbe arrivata la vendetta anche dura e inflessibile; io al posto suo avrei lasciato la cerimonia piantandola in asso.

Veramente non mi rendo conto come un uomo dalla provata esperienza come Vincenzo De Luca ancora non ha capito alla sua età che con le donne (soprattutto quelle in carriera) non si può scherzare più di tanto, perché quelle donne possono ridicolizzarti in un istante senza alcuna pietà.

Ma tutto quanto fin qui narrato mi interessa relativamente poco; a me interessa quello che c’è dietro quel parziale sondaggio di ADN-Kronos, cioè il fatto che le donne in genere si sono scatenate sui social e sui gruppi web (politici e non) con rabbia contro la Meloni nell’ottica di quello strano sentimento che vuole le donne contro le donne, soprattutto quando una donna svetta verso traguardi inimmaginabili; insomma le donne odiano le donne (come ho scritto diverse volte) pur avendo le stesse occupato gran parte delle cariche istituzionali del Paese, tranne quelle politiche dove pagano lo scotto di essere donne. E i commenti micidiali firmati sul web provengono in massima parte da donne di sinistra contro una donna di destra.

Un problema questo che non io ma addirittura la grande giornalista Maria Latella (che sicuramente non è di destra) ha avanzato in epoca non sospetta, cioè nell’agosto del 2022 quando già si parlava di una probabile ascesa di Giorgia al governo del Paese, il suo pensiero sulle pagine de Il Mattino del 26 agosto 2022 con un articolo dal titolo inquietante ma molto vicino alla realtà:  “Donne che odiano le donne, quegli scontri nell’era Meloni” con un preambolo davvero interessante:

  • ““Ci avete fatto caso? Da qualche settimana le pagine dei quotidiani, settore cronaca politica, offrono opinioni di donne, interviste a donne più o meno note, spesso firmate da donne. Che è successo? Semplice: c’è una donna che potrebbe davvero arrivare a palazzo Chigi. E già questa per l’Italia è una prima volta. Come non bastasse, la donna in questione ha un passato nel Movimento Sociale Italiano e, per costruirsi la leadership, non ha chiesto permesso a nessuno. Il dato fattuale è che per attaccarla, o anche sostenerla, insomma per discutere di quella che appare la novità di questa campagna elettorale, si chiede l’opinione di altre donne. O sono altre donne che, senza aspettare di essere graziosamente consultate, la libertà se la prendono: le influencer del resto lo fanno da anni e per lavoro. Che Giorgia Meloni vi piaccia o no, un po’ di merito le andrebbe riconosciuto””.

 

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